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Discussione: Mark Guiliana con McCaslin

  1. #1
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    Mark Guiliana con McCaslin

    Allora, questo batterista me l'ha segnalato il ragazzo batterista che suona con me in un quartetto jazz-fusion, secondo lui, e a quanto pare diversi la pensano così, sarebbe la nuova frontiera della batteria jazz, cioè ormai la batteria si deve suonarla così...
    allora, premesso che è un mostro e probabilmente assistere ad un suo concerto dovrebbe essere molto divertente, premesso che io penso che il jazz contemporaneo ha preso migliaia di strade differenti quindi individuarne una per dire che ora tutto passa da lì per me è semplicemente grottesco, io in questa roba in realtà sento la fusion (difficilissima) di plastica che tanto abbiamo ascoltato ma che mi ha rotto abbastanza le palle, passaggi della mahavishnu (che però ha quarant'anni d'eta e anche di più), roba dei brecker brothers, qualcosa della psichedelia (ma nel progetto con meldhau), rock progressive e progmetal alla dream theater, e poi, soprattutto, una continua esibizione del "guarda quanto sono forte", "guarda che assolo che ti piazzo", applausi e urla di approvazione, esplosioni di stupore per le cose allucinanti a tempi superdispari che fa (e che fanno quelli che suonano con lui)...
    ma magari sono semplicemente un romantico invecchiato

    https://www.youtube.com/watch?v=Q7PvfRywk9o

    d'altronde, non mi sembra poi così diverso da questa roba di chris potter, spettacolare ma che non mi trasmette nulla ugualmente https://www.youtube.com/watch?v=gnR39KzcKUk
    Tenore Grassi Ammaccato '77
    Tenore Conn Transitional '34
    Tenore Grassi Wonderful '81
    Otto Link STM Usa 7*, Otto Link STM 105 Floridizzato da Paolo Porta, Rigotti 3 Strong
    Alto Grassi '76,
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    Soprano Grassi Prestige Bimbo '82
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  2. #2
    Beh, sono totalmente d'accordo con quello che dici. Il discorso si fa lungo e di non facile esposizione. Per me alla base ci deve sempre essere un racconto che il musicista fa a chi lo ascolta, il lato tecnico deve servire a rendere quanto più interessante questo racconto senza diventare una manifestazione fine a se stessa,pur continuando a sperimentare nuove soluzioni.Vedo nei giovani musicisti che incontro, venir sempre meno questo aspetto a favore dell'esaltazione tecnica.... io sono un romantico invecchiato
    Bluesax
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    Ten. Amati Toneking Silver '57 (Stencil Keilwerth Toneking)
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    Sopr. Werner Roth Silver '60 - Super Session J

  3. #3
    per me la batteria si suona come EJ
    detto questo anche questo si può ascoltare .
    bel gruppo non lo conoscevo
    riflettevo però sulla differenza tra la grandezza dei singoli e quando questa stessa grandezza è messa al servizio del gruppo, e poi quando è al servizio della musica.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  4. #4
    ..be fai un ottima e condivisibile riflessione..purtroppo le nuove generazioni subiscono il fascino "monopolizzante" mediatico di questi funamboli della musica..
    facendo una associazione mi viene da pensare al ttip e per parallelismo al processo di qualche hanno fa della globalizzazione.. cioè uno scambio unidirezionale, dove il pensiero dominante che "vende meraviglie in produzione" è migliore e divora il resto.. è di sicuro un'iperbole ma secondo me c'è un nesso nella mentalità
    rientrando in tema, mark è sicuramente un mostro ma a me non piace per niente ne come suono, a mio avviso compresso e senza dinamica, ne come gusto stilistico... l'unica cosa che ho apprezzato di guillana è in blackstar di bowie,prorio insieme a mccaslin, tim lefebvre e lindner.. tengo a precisare che mi piace la robba amerricana prodotta sotto la Pi records e tanta roba che rimane un pò "fredda" per molti, quindi molto probabilmente è una questione di gusti...giusto per "contraddire" il ragionamento fatto sopra

  5. #5
    Rassegnati, il ritorno della fusion e' tra noi, basta vedere che cosa sta facendo Esperanza Spalding

    https://www.youtube.com/watch?v=joq3teY9f1U

    E' tornato pure il fretless (ahime')

    Certo non e' la fusion degli anni 80, ma viene da li

    Poi come hai detto tu, l'avanguardia (ha senso chiamarla cosi'?) ha preso e prende tante strade, dire che oggi tutti suonano alla Guiliana non ha tanto senso (anche perche' oggi tutti suonano alla Chris Dave :-D :-D :-D), pero' certo Guiliana ha dato e continua a dare un'impronta molto personale al modo di suonare la batteria e quindi si e' creato molti seguaci, quello si

  6. #6
    sono perfettamente d'accordo a meta' con me stesso

  7. #7
    Citazione Originariamente Scritto da alessaxico Visualizza Messaggio
    ..purtroppo le nuove generazioni subiscono il fascino "monopolizzante" mediatico di questi funamboli della musica..
    gia', io non capisco questi giovinastri che vanno a sentire quella nuova musica fredda e tutta tecnica chiamata Be Bop

  8. #8
    "be bop"? il compagno di rocksteady? ;)

  9. #9
    L'evoluzione degli stili passa per l'evoluzione del linguaggio musicale.
    Il pop dalla forma della "canzone" è passata a giri armonici di 4 accordi.

    E l'evoluzione del linguaggio musicale passa per l'evoluzione tecnica (non intendo solo il numero di note ma anche la sequenza con cui vengono fuori)...
    Se il linguaggio si complica non è che dietro non ci sia un significato. Magari nell'immediato non è facile capire la storia che viene raccontata... ma c'è sempre una storia.

    Se così non fosse verrebbe meno quello spirito evolutivo che caratterizza il jazz da sempre e che rende il jazz una musica molto più collegata alla realtà di quanto siano altri generi musicali (vedi per esempio la musica classica "non contemporanea").

    Il jazz mainstream è diventato ulteriormente più sofisticato.
    Il free jazz ha continuato ad avere un'evoluzione inaspettata, come è normale e giusto che sia.


    Il grande musicista lo riconosci perchè apporta una grande valore aggiunto al prodotto musicale in cui lo trovi.
    Può essere Mark Guillana con Donny McCaslin... può essere Collaiuta, può essere Brian Blade che suona con Chick Corea.
    Poi ogni tot vengono sempre fuori dei cazzo di geni, vedi un Jacob Collier o un Cory Henry.

    Il modo in cui osserviamo l'evolversi della musica qua in Europa è comunque differente da come la osservano gli americani in America..

    https://www.youtube.com/watch?v=L_XJ_s5IsQc

  10. #10
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    Anche io...intendiamoci, a me la fusion, parte di essa, piace e anche tanto, infatti la suono ancora (e mi viene in mente ad esempio un brano fantastico: man facing north, yellow jackets, che considero un capolavoro, o greenhouse degli stessi, o something i said di maineri), poi c'è una buona parte che è funky o qualcosa di simile, impeccabile ma che non mi trasmette granchè, poi c'è chi prende qua e là e ne fa qualcosa magari di abbastanza innovativo (come questi mostri di oggi) ma che, almeno a me, non dicono ugualmente granchè. Forse ciò che mi "disturba" maggiormente è quello che sembra spingere a suonare così, un'esibizione, tipo certi spettacoli di danza, una corsa al più forte, un pò come i concorsi...Mi sembra business, non arte pura, sempre sul genere dell'IMPRESSIONARE l'ascoltatore, a discapito del trasmettere.

    ma non è una cosa nuova, in parte anche il vecchio bebop riproposto negli anni a venire (quello originale business manco a parlarne ma esibizione muscolare sì) o la fusion, appunto, stile electric band, ad esempio, avevano prerogative simili, anche se l'effetto magari ci risulta diverso.
    Ovviamente tutte queste considerazioni, strettamente personali e criticabilissime, sono sempre al netto della maestria assoluta dei protagonisti, incontestabile, sorprendente, e che tutti vorremmo avere.Probabile che fra qualche anno, quando avranno una posizione artistica di maggiore profilo, quando non sentiranno più il bisogno di impressionare, quando saranno insomma più maturi anche come artisti, anche guiliana e chris dave, e tanti altri, faranno anche delle cose più profonde.
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