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Discussione: mezz'ora con Filippo Bucci

  1. #1

    mezz'ora con Filippo Bucci

    Per essere un guru del refacing , ce la mette tutta per non sembrarlo.
    Abita in una zona a me cara , sulla via Appia , quando la via consolare è ancora dentro la città ma si scorgono in lontananza i primi resti degli antichi acquedotti della città eterna.
    Un quartiere popolare,pieno di vita, una palazzina anonima.
    Mi accoglie , sembra un vecchio compagno di Liceo . E sa metterti a tuo agio.
    Ci accomodiamo in un salottino con un tavolo ; dietro di noi un divano ,con un sax tenore appoggiato sopra (ho notato un braccialetto giamaicano , di quelli che ti regalano simpaticamente i venditori ambulanti , arrotolato alla fine del chiver , in tono con il personaggio).
    In fondo al salottino , in penombra (ieri era nuvoloso e caldo , stanotte a Roma è piovuta sabbia) un tavolino con gli arnesi del mestiere, si sarà alzato almeno 4 volte a misurare le imboccature.
    Scrupoloso , attento.
    Poi mi ha detto cosa voleva fare , con discrezione mi ha consigliato, quanto avrei speso , quasi con timidezza.
    Abbiamo parlato un po’ :la sua posizione è che bisogna suonare , senza tanti crucci .
    La mia : in una società ‘saxocratica‘,bisognerebbe imporre il l’obbligo per legge del ricorso ai refacer una volta ogni 10 anni . Naturalmente io sarei in regola , gil ho portato , tra l’altro , un bocchino che ho comprato nel 1980 !
    Cita un aneddoto : Chris Potter da Roberto’s (NY City) prova delle imboccature , svariate imboccature ; chi lo ascolta da fuori sente sempre e solo un suono , quello di Chris Potter.
    Cosa ho capito ? C’è un percorso da fare , molto intimo e personale , nello studio del saxofono , che procede per gradi ed è una sorta di confronto tra lo strumento e chi lo suona , dove spesso è preponderante la ‘personalità dell’hardware’ (concedetemi il termine) , del setup ; in altri rari momenti , invece e con molta fatica e studio , vince la ‘personalità del soffiatore’, con il suo canneggio interiore , personale , unico .
    Credo il vero traguardo di ogni saxofonista : arrivare ad essere lui il ‘suono’ .
    L’imboccatura ? Deve essere comoda , non distrarti , deve lasciare che il tuo unico pensiero sia suonare…
    Se tutti i saxofonisti facessero così , probabilmente Filippo resterebbe senza lavoro ; invece mi ha detto che ci saremmo sentiti tra 4/6 settimane ; incluso il sottoscritto , siamo in molti a giocare , da fare non gli manca di certo.
    "Mi porto il sax per provare il bocchino quando è pronto ? Ma no , te lo porti a casa e lo provi una decina di giorni : mi fanno sorridere quelli che mi scrivono per mail dopo poche ore: ‘bellissimo , come suona, etc’" - appunto , penso io(persa un'occasione per stare zitto).
    Mi saluta con l’invito ad andarlo ad ascoltare al prossimi incontro che farà alla scuola popolare di musica a Testaccio .
    Poi mi tuffo nella metropolitana, torno a casa e mi metto a suonare .Col mio vecchio bocchino , io con qualche capello bianco in più , lui con qualche riflesso verde sull'ebanite.
    Poi ripenso che mentre Filippo parlava il bocchino mi è anche caduto per terra...'sei fortunato perchè è caduto bene' , poteva rompersi.
    Un segno del destino ?
    Tenore R&C R1 jazz

  2. #2

    un bravo refacer per un sassofonista è come un bravo pasticcere per un goloso di dolci
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  3. #3
    ergo i saxofonisti dovrebbero essere meno golosi
    Tenore R&C R1 jazz

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