Vedo che ho stimolato la discussione... Vorrei approfondire un attimo il discorso, che credo abbia un certo valore dal punto di vista artistico. Penso che interpretando le parole espresse da Konitz al mio parente, il suo ragionamento fosse quello di ricercare, con lo studio, l'impegno ed una certa concentrazione, un suono personale, che contraddistingua l'esecutore. Il cui stile successivamente verrà implementato indubbiamente dal linguaggio. Ovvio che al mio livello (mi reputo un princi-pricipiante) tutto ciò che voi, come questa persona, disquisite, è lontano anni luce dalla mia attuale comprensione. Mi piace pensare però che in un prossimo futuro possa dire anch'io la mia. Nel mio piccolo posso dirvi che qualche settimana fa ho provato un Phil Barone 7M di un amico, perché cercavo un suono un pò più chiaro sul mio Yamaha 62 che normalmente uso con un Otto Link 6 e ancia Vandoren Java 2,5. Dopo aver sentito la voce "acida" a mio modesto giudizio, ho preferito restare sul mio. Ho provato però quello del mio insegnante, un Meyer 7 con il facing lungo (me lo ha detto lui se no chi se lo immaginava) e devo dire di essermi trovato subito bene sia come suono, sia come comodità fisiologica. Che dire... ne cercherò uno!