L'ebanite di un volgare Vandoren Optimum (bocchino utilizzato in tutti i conservatori) contiene più zolfo dell'ebanite di uno Slant di 60 anni fa'. Eppure il Vandoren lo trovi nuovo a 110/120€, lo Slant a meno di 800€ (per un esemplare che suona... un minimo) non lo trovi.
Il processo produttivo era differente però... lavorazione dal pieno vs. vulcanizzazione (ripetuta tot volte) di un modello in gommazza.
Più vulcanizzi, più l'ebanite diventa dura, per gli Otto Link moderni il materiale di partenza è sempre quello, solamente sugli Early Babbitt la ricottura per vulcanizzare la gomma era fatta un numero di volte in più (se non ricordo male, due).
Sull'inox non hai problemi di lavorazione rispetto all'ottone perchè è più resistente... dipende dal tipo di macchina e dal tipo di utensile (l'inserto che taglia fisicamente il materiale).
Un conto è la piccola officina portata avanti da gente con passione per il proprio lavoro.
Un conto è la piccola impresa che di solito ha un tecnologo che calcola accuratamente tutto quello che c'è da calcolare per ogni tipo fresatura e tornitura.
Ogni processo di lavorazione meccanico (che sia ad asportazione di trucciolo, che sia di deformazione plastica, che sia saldatura, che sia un trattamento termico... o una fusione) è calcolabile scientificamente, non c'è niente di empirico. Ma non è compito di un perito.
Per un piccola officina stipendiare un tecnologo è una costo non indifferente... e per piacere non confondiamo avanzamento con profondità di taglio.
Se proprio vogliamo fare un confronto bisogna parlare di potenza specifica utilizzata per volume di materiale asportato... e comunque non ha senso perchè per lavorare ottone non hai bisogno delle placchette che useresti quando lavori prevalemente inox o acciai fortemente legati in generale, quindi non hai una comparazione ideale se consideri anche il costo di lavorazione.
Il viceversa lo puoi fare, ma è un costo. Il trade-off è costo inserto (vedi quanto costa un inserto in PCD o PCBN) vs. costo ricalibrazione macchina (inserto economico, ma lo devi cambiare spesso... fermi la macchina, cambi l'inserto, ripristini la macchina... il fermo macchina ha costo).
L'ebanite comunque non è un materiale ceramico. Se consuma troppo l'inserto vuol dire che la lavorazione è calcolata male.
Per stressare meno il materiale e per stressare meno l'inserto, di solito si aumentano le velocità di taglio (e si agisce compatibilmente con la profondità) per avere meno attrito: l'attrito dinamico è minore dell'attrito statico e diminiusce con la velocità e con la temperatura... maggiore è l'avanzamento minore è il tempo per cui l'inserto rimane a contatto con il materiale, maggiore è il tempo che il materiale ha per raffreddarsi.
In pratica è tutto il contrario di quello che insegnano negli istituti tecnici... ma come ho scritto prima... sono calcoli da ingegneri, non da periti (e infatti se ti prendi un libro di tecnologia meccanica da ingegnere trovi scritte cose differenti da quelle che trovi in un manuale per un istituto tecnico). ;)
La Selmer (dopo il re-tooling) i bocchini li controlla uno ad uno sotto un comparatore laser (ci sono i filmati su YouTube... ma filmati recenti, 2013/14). Ma ahimé non basta...![]()