ciao mariano, mi dispiace molto non essere riuscito a passare, ero a due passi per lavoro, ma la famiglia mi ha richiamato a casa. queste imprecisioni richiedono quindi l'intervento di un refacer per essere sistemate?
ciao mariano, mi dispiace molto non essere riuscito a passare, ero a due passi per lavoro, ma la famiglia mi ha richiamato a casa. queste imprecisioni richiedono quindi l'intervento di un refacer per essere sistemate?
Ultima modifica di Il_dario; 18th January 2016 alle 13:12 Motivo: http://saxforum.it/forum/showthread.php?21829-Utilizzo-del-Quote
Tenore: Selmer SBA 49xxx
Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
Tenore: Selmer Reference 36
Algola Mark I (0.108")
Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H
Quel che rimarcava Filippo è il concetto di + testa e - marketing, e lo giustificava fondamentalmente in base alla sua esperienza e alle centinaia di becchi su cui si è trovato a lavorare. Penso di poter sintetizzare in questo modo per punti:
1 - I super materiali mirabolanti con cui sono fatti i "becchi 2.0" a detta sua hanno un effetto di "convenienza" più dal lato del produttore (che li lavora meglio risparmiando un bel po' di sterco del diavolo) che del sassofonista. Se differenze ci sono fra i materiali sono più percepibili dal sassofonista che dall'ascoltatore. Ma il produttore usa quel determinato materiale PRINCIPALMENTE per venire incontro alle sue esigenze (costo/tempo/facilità di lavorazione) più che alle nostre, poi con la potenza del marketing ....
2 - Anche i super becchi fatti in uranio impoverito e con le super macchine CNC e che costano i fantasoldoni POSSONO presentare diverse problematiche, alcune anche evidenti (in stile ottolink da 100 euro per intenderci) .... non ha ovviamente fatto nomi... ma qualche slide con foto del problema
La morale di tutto il simposio è stata "USATE LA TESTA!"
A proposito di aneddoti ne ha raccontato uno interessante che lo riguardava personalmente e che la dice lunga su quanto siamo poco propensi ad usarla la testa in preda alle turbe da GAM o GAS...
Ionata ha pubblicato tempo fa su youtube un video dove suona un soloist rifatto da Bucci, pochi giorni dopo Filippo viene letteralmente sommerso di richieste di gente spuntata come funghi che vorrebbe un soloist... "..come quello che hai fatto a Ionata"
molto interessante... che poi tutti vogliano il bocchino di qualcuno che suona molto bene è una storia vecchia come il sax.
Tenore: Selmer SBA 49xxx
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Tenore: Selmer Reference 36
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anche io mi ero chiesto come mai avesse scelto il soloist per suonare e chissà quale intervento avesse fatto
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
...riferendomi a quanto successo con il soloist di Ionata farò un esempio analogo trattando l'argomento pesca in mare... anni fa, dopo aver tirato a riva una spigola di 4 kili catturata con esca viva, prima di immortalarla e successivamente esibirla presso il "solito bar" ho messo nelle fauci della preda un artificiale snodato Rapala Slider... nei giorni seguenti tutti i vari pescatori di zona e abituali avventori del bar si sono muniti di tale esca artificiale e hanno battuto in lungo e in largo il tratto di mare dove avevo eseguito la cattura sperando nel miracolo... che di ridere che mi son fatto e che affari che han concluso i vari negozi di articoli sportivi... saluti dai...
Yamaha YTS 82Z Custom UL [Ludovico...] Algola MK1 0.105 ref. Bucci - Yamaha YTS 62 MK1 Purple Logo chiver G1 [Gian Battista...] 10M Fan Robusto 0.108 ref. Bucci --- Conn C. Melody New Wonder II 1925 [ Cherubino...] mouthpiece Conn Eagle 0.100 ref. Bucci / Yamaha Wind Controller WX5 / WT11... New Entry ancora in attesa di avere un nome... Tenore Buffet & Crampon S1 ...
il ionata del golfo
Ultima modifica di Il_dario; 18th January 2016 alle 15:37 Motivo: no comment
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tra le altre cose ho visto Ionata di recente (circa un mesetto fa) suonava col suo storico Bari hr e non è il caso che vi dica che suono tirava fuori ... ve lo potete immaginare da soli....
ho registrato il concerto con il tascam (a scopo assolutamente didattico) ed ero a meno di 5 metri da lui.
Sono pronto a scommettere che se pubblicassi sul forum una frazione di un brano di quella sera le vendite dei bari hr schizzerebbero alle stelle, così come la corsa a farseli ritoccare da Filippo....
In effetti è stato molto interessante anche il discorso sulle armoniche pari e dispari, che purtroppo ho perso parzialmente, che tendono a scurire e schiarire il suono.
Poi c'era un rompiscatole che faceva domande a non finire (seduto a sinistra di Mariano)...che ha fatto dilungare molto il Refacer, ma comunque ha fatto evidenziare alcuni aspetti delle conformazioni delle imboccature, quali ad esempio differenze di profondità del tetto e lunghezza dello stesso.
Ultima cosa: è stato fatto uno studio da parte di un ingegnere acustico appassionato di sax, sulla differenza a livello di frequenze prodotte (misurate con oscilloscopio) tra becchi in materiali diversi, che ha dato risultati veramente impercepibili dall'ascoltatore e quasi immisurabili dallo strumento, quindi quello che sembrerebbe più importante di tutto nei materiali è la stabilità degli stessi nel tempo, che assicura così il mantenimento delle esatte forme interne ed esterne dell'imboccatura.
Segretario
del King Super 20 Owners Club
io uso un becco di legno da anni, ogni tanto lo ungo con l'olio e basta, l'ho usato a -5 e a +35.
Se si spacca dopo che ho fatto questo post vi bollero' tutti come jettatori
Tra l'altro.. riguardo all'ininfluenza del materiale.... .. mah.. provate un becco di legno o un vecchio otto link, poi confrontateli con un drake o con un aizen... ripeto... mmmmmahhhhhhh
In effetti c'è stato un periodo in cui di Bari HR per tenore ne giravano parecchi, rifatti da Bucci.
Ma la ragione era semplice: il Bari è un bocchino che un becco molto confortevole e molto materiale dentro e fuori (tavola spessa, offset camera/tavola consistente e spessore della punta di solito grosso anche su esemplari di media apertura).
Di conseguenza un refacer con un po' di pazienza può divertirsi quanto vuole.
Alcune cose però non possono essere modificate e purtroppo la buona riuscita del lavoro finale dipende anche da come suona il bocchino in partenza. Il Bari HR in sè è già un bocchino, non è proprio un semilavorato.
Sui Soloist ogni tanto c'è anche spazio ottenere un'apertura medio-aperta anche senza modificare l'angolo della tavola.
Si modifica l'angolo della tavola per ridurre la pressione dovuta alla deflessione... e in fin dei conti rende il bocchino più scuro e meno "medioso". Il Soloist (lungo o corto, vecchio o nuovo) è pur sempre un bocchino a camera stretta, oltre un tot di aria si "ferma" (lo stesso effetto che sentite con i vari S80/S90 & Co.).
Aprendo il bocchino questo punto di saturazione si sposta in alto (ed è un bene), riducendo l'angolo della tavola si sposta ancora più in alto... e questo va ancora bene. :)
Se prendi una nota (che corrisponda a un frequenza nel sistema temperato, o a un semplice onda sinusoidale) hai che le armoniche pari sono le ottave. Mentre le armoniche dispari sono le quinte.
Quindi succede che le armoniche pari rinforzano la fondamentale.
Le armoniche dispari (dalla terza in sù) creano "colore".
"Scurire" non è un termine legato alle armoniche in sé, ma riferito a un suono reale (cioè a un combinazione di varie armoniche dove una predomina in maniera netta... la frequenza portante della nota appunto) corrisponde all'incremento alcune bande di frequenze in maniera continua (cioè un intervallo, non una frequenza singola).
Confrontato vari Drake "Bergonzi Early Babbitt" con Early Babbitt veri.
E Drake "Stan Getz" (copia di uno Slant No Usa, copia vera e propria) con alcuni degli stessi Early Babbitt.
Il risultato era imbarazzante considerando che gli Otto Link sul mercato valevano 3/4 volte i Drake... Ci sono aspetti oggettivamente rilevabili suonando in maniera neutra. Altri aspetti sono legati all'abitudine e alla flessibilità mentale.
Ogni prodotto moderno di alta qualità fa quello che viene descritto nei limiti in cui lo si suona in maniera almeno neutra, se non realmente adatta a quel tipo di suono che si vuole ottenere.
La psicologia gioca un ruolo fondamentale. Probabilmente questo Bucci lo sa bene. ;)
infatti il sottotesto che è emerso dall'incontro è stato proprio che ci sono tante variabili in gioco la cui combinazione genera diversi e più o meno percettibili risultati finali.
Fra queste variabili in gioco alcune hanno molta più influenza rispetto ad altre per l'ottenimento di un determinato obiettivo sonoro.
Secondo lui il materiale non è una discriminante per l'ottenimento di un certo risultato ma è una variabile che incide molto poco rispetto a tetto o ciglio, o tipo e lunghezza del facing per citare esempi fatti da lui.
Secondo la sua esperienza quanto più si lavora in punta tanto più si ottengono risultati percettibili, ed è su questi aspetti che ha focalizzato la sua attenzione, perchè è proprio su questi aspetti che lui stesso (e noi) può toccare con mano la bontà degli interventi che esegue.
Del resto lo stesso concetto di "percezione" in fondo è legato all'ultima e più importante variabile in gioco, quella umana.
E dal momento che la nostra percezione è anche il nostro miglior strumento di misurazione va da se che tutto il "sistema" si complica e diventa più difficile isolare le singole variabili in gioco per stabilirne il peso nel complesso sopratutto quando ci sono resistenze psicologiche, assiomi o altre verità dogmatiche ed indiscutibili che prendono il sopravvento nel giudizio
Ecco durante l'incontro ci sono stati forniti gli strumenti fondamentali per capire perchè un determinato becco si comporta in un certo modo e sopratutto per capire meglio che tipologia di becco dovremmo scegliere se avessimo in mente un'idea precisa di suono che vogliamo ottenere.
Incontro utilissimo....
interessante questo discorso chissà se si organizzerà qualcosa anche qui in Sicilia (mi ci fionderei).
"è stato fatto uno studio da parte di un ingegnere acustico appassionato di sax, sulla differenza a livello di frequenze prodotte (misurate con oscilloscopio) tra becchi in materiali diversi, che ha dato risultati veramente impercepibili dall'ascoltatore e quasi immisurabili dallo strumento, quindi quello che sembrerebbe più importante di tutto nei materiali è la stabilità degli stessi nel tempo, che assicura così il mantenimento delle esatte forme interne ed esterne dell'imboccatura."
se lo studio è lo stesso che si poteva leggere un po di anni fa di un prof . americano posso dire senza tema di smentite che aveva pochissimo di scientifico .....
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
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