riparto dall'inizio. Come alcuni di voi sanno, conosco molto bene Robert Bonisolo essendo stato il mio maestro per tre anni. Quello che ho visto e sentito fare a quest'uomo nelle quattro mura domestiche e' qualcosa di straordinario in tutti i sensi, ce ne sono pochi al mondo come lui secondo il mio modestissimo parere. Abitualmente suona con uno yamaha custom fatto modificare dalla casa apposta per lui, sempre in genere usa un normalissimo becco ottolink slant in ebanite con ance molto dure (3,5 almeno). In casa ha sette o otto sax e a volte li usava con me. Sono poche le differenze tra un set up e l'altro sentendolo da vicino, credetemi, lui ha il suo suono qualunque strumento abbia in bocca. E' il modo di suonare che fa la differenza, e' come porta l'aria con una pienezza sempre spinta anche quando suona piano c'e' tanta pressione, il suono non muore mai, preferisce il suono pieno anche in basso piuttosto che i subtones (che pure fa con maestria) proprio perché' la sua ispirazione tecnica e' vicina a quella di Brecker, da vicino ti spettina per il boost che tira fuori, e' una forza della natura. Meriterebbe palchi ben più' importanti di quelli che ha. E per rispondere alla domanda iniziale si, quelli come noi a quel livello di suono e di gommosità' naturale non ci arriveranno mai ma e' importante secondo me continuare a tendere verso quell'obiettivo con costanza tenacia e curando minuziosamente la tecnica, vero asso nella manica di Rob