Ciao a tutti!
Secondo me ci sarÃ* una divisione più netta tra musica che va massicciamente verso l'elettronica (vedi Madonna, e C.) e musica che ritorna alla tradizione...
Ora nel jazz stanno usando molto l'elettronica. Petrella (mio concittadino) col trombone usa degli effetti. Lo stesso discorso vale per Francesco Bearzatti, saxofonista iper bravo, uno dei migliori in assoluto.
Poi c'è sempre la "vecchia" guardia, vedi Maurizio Giammarco, tutta la scuola bolognese/emiliana, ecc. ecc.
Non so dire come evolverÃ* il jazz ma credo che si contaminerÃ* un bel pò con il rock, e la cosa mi gusta fino ad un certo punto...
Leggendo/studiando il libro "i segreti del jazz" e "dall'africa al blues" (testi ufficiali di storia jazz al conservatorio BO) ho imparato che il jazz abbraccia tutti i continenti e dopo 110 anni di storia non è possibile dare una definizione di questa musica splendida.
Credo che difficilmente verrÃ* di nuovo un "Parker" o un "Gillespie" che impongano una nuova svolta epocale come quella che ha portato il bebop. Certo abbiamo avuto Brecker, ed è stato un grandissimo, ma lui ha ulteriormente sviluppato il discorso di Coltrane...
Quello che noto in questi giorni è che nei musicisti jazz il livello tecnico è notevolmente aumentato, ma a livello di "sentimento" molti dicono poco...e mi dispiace di questo...
Per il resto chi vivrÃ* vedrÃ*....
Stay tuned, play hard!
Frank.