Ciao a tutti!
Spero che abbiate trascorso buone feste di Natale, e colgo l'occasione per farvi i miei migliori auguri per un felice anno nuovo (pieno di buona musica!).
Sono stato invitato da Alessio Beatrice a rispondere alle domande di questo post, devo dire davvero numerose!
Cercherò di essere il più sintetico ed esauriente possibile nell'affrontare le diverse domande e giuste osservazioni inerenti Black One: provo a dividere il tutto per macro-argomenti.
- MATERIALE
Il progetto è frutto di un lavoro durato quasi 5 anni, propugnato da me medesimo inizialmente al solo scopo di utilizzo personale, partendo da prototipi di manifattura artigianale e passando per officine di lavorazione meccanica. In questo periodo effettuai tentativi su legno d'ebano, resine in microfusione, alluminio, inox, naturalmente ottone ed infine titanio massiccio.
Come ho giustamente letto, il titanio da lavorare è una "brutta bestia": la fresa deve disporre di una notevole coppia a bassi giri altrimenti, come successe in una delle prime ditte alle quali mi rivolsi, i trucioli prodotti dall'utensile diventano incandescenti fino a bruciare letteralmente.
Il prezzo unitario è alto e la resa dei prototipi (in questo caso Ti 7 - altamente puro, in quanto simile al grado 2) non era all'altezza delle aspettative, pur delineando al tempo stesso una strada "diversa".
Diedi comunque libero sfogo alla mia curiosità e mi resi da subito conto che, per quanto i dettagli costruttivi (camerature, baffle, roll-overs ecc.) possano ovviamente influire, lavorando su materiali diversi i risultati variano in maniera esponenziale.
Da non-addetto ai lavori, decisi di affidarmi ad ingegneri esperti che potessero concretizzare la mia idea ed entrai in contatto con un'importante azienda italiana, specializzata in materiali Hi-Tech. Dopo 8/9 mesi finalmente arrivammo ad un risultato interessante, che testai con soddisfazione.
Costo unitario ancora più elevato, ma stavolta ne valeva la pena.
Come osserva Algola effettivamente il titanio, nella sintesi del BlackTech, gioca ancora un ruolo importante; l'apporto degli ingegneri è stato fondamentale per l'idea di attingere dal mondo dei minerali silicati, come dice STE SAX (che ringrazio per l'esauriente recensione) presenti in "intrusione".
Spero comprenderete se in questa sede preferisco non spingermi oltre nei particolari, riguardo le esatte proporzioni dei materiali.
Sono stato molto fortunato nell'avere a disposizione 2 ingegneri dedicati al progetto, in un laboratorio all'avanguardia del valore complessivo intorno ai 15 milioni di euro.
- BUROCRAZIA
Il mio entusiasmo, abbinato a quello di ottimi colleghi che provarono il mio prototipo per alto, fece venire l'idea di aprire un discorso commerciale (avviato dallo scorso 6 novembre).
Inanzitutto, insieme all'azienda produttrice avviammo l'iter per il deposito del brevetto, che non può coincidere con il documento del quale ho letto il link (di Algola credo) poichè datato 2001.
Ho letto di dubbi relativi alla presenza di elementi nocivi.
Tutti i componenti dei materiali di alta tecnologia utilizzati sono stati regolarmente sottoposti a certificazione di atossicità (trattandosi di prodotto a diretto contatto con la bocca).
- AZIENDA, BRAND (e video brutti :-)
Rispondo alle domande riguardo l'entità del brand: siamo una piccola azienda, di dimensioni direi artigianali dove, oltre al sottoscrtto, lavorano 2 persone (una - Marta si è iscritta al forum).
Trattandosi di un investimento, ho dovuto ovviamente valutare gli scenari possibili attraverso tutti quegli strumenti (business plans) ai quali personalmente credo relativamente nell'ambito della nostra nicchia. Bisogna operare delle scelte, ed io ho scelto di affidarmi alla qualità del prodotto.
Il fattore atipico di questa avventura, è che nasce dall'entusiasmo di un musicista e non di un imprenditore.
I numeri delle vendite concluse da un mese a questa parte sono molto incoraggianti, ma non intendo comunque sbilanciarmi verso un'ottica "quantitativa" che possa spodestare la voglia di qualità.
Quanti brand si affacciano al mercato con nuovi prodotti di qualità, per poi "virare" verso ritmi sostenuti, e diminuire la qualità degli stessi? Troppi.
Vorrei mantenermi il più lontano possibile da questa concezione imprenditoriale "pura", in quanto appunto dedita a numeri e volumi.
Anche il branding/marketing viene gestito in modo diverso.
Black One non ha "endorsers", ai quali regalare il prodotto in cambio di visibilità (come detta la prassi).
I saxofonisti che hanno acquistato Black One, nomi noti e non, possono spontaneamente inoltrare i loro commenti diventando "Testimonials" sul sito in home page.
Cristiano Arcelli per esempio, dopo aver acquistato B.O. a Bologna, ha voluto realizzare un video di qualità amatoriale. Robert Bonisolo, ha eseguito alcune note davanti al mio cellulare mentre si trovava in studio di registrazione. A breve uscirà il nuovo album in cui utilizza B.O e sarà l'occasione, per chiunque fosse curioso, di ascoltarlo in condizioni migliori.
Mi scuso per la scarsa qualità, i filmati sono nati in occasioni spontanee.
Mantengo una visione personale a questo riguardo: essendo l'imboccatura forse la componente più delicata ed importante riguardo al suono, qualunque registrazione diventa a priori fuorviante nell'intento di presentare resa e possibilità timbriche. Vanno provate, e ancora riprovati di persona (qualunque sia il marchio).
Musicisti come Robert e Cristiano possiedono un suono personale inconfondibile, il che non centra nulla col fatto che abbiano scelto le nostre imboccature.
Non vorrei a questo riguardo, appropriarmi indebitamente di un "merito" che non è assolutamente del prodotto, trasmettendo un messaggio del tipo "compratelo e vi uscirà questo suono". Non è così! Il bocchino può solo mettere a proprio agio il saxofonista, ed offrire eventualmente determinate possibilità timbriche. Il risultato dipende dal lavoro sull'emissione che tutti conosciamo.
Apprezzo molto le critiche, e vi ringrazio per avermi fornito un punto di vista che terrò sicuramente in considerazione.
Riguardo il marketing, i principali strumenti ai quali preferiamo affidarci sono: passaparola naturale, facebook e socials, sito web e blog dedicato al sax.
Al momento è disponibile in pochi negozi, perchè desidero affidarmi a rivenditori che acquistano, senza rapporti di conto-vendita (che sarebbe invece la prassi dei nuovi marchi).
Non ho interesse ad invadere i negozi, perdendo di vista la qualità delle imboccature.
- FUTURO
Ho letto domande riguardo il futuro.
Riguardo Black One, a partire dalle prossime settimane inizierà ad essere (gradualmente, per il discorso sopracitato) distribuito in Germania, Olanda e Belgio.
In Italia, il marchio "Cigalini" sarà invece gestito dal distributore BODE Srl nei prossimi mesi; e stiamo sviluppando una collaborazione con BG France per realizzare una nuova legatura.
Vi ringrazio per la curiosità e l'attenzione,
Scusate il "romanzo", e spero di avere presto occasione di tornare sul forum.
Mattia