Potter è molto attivo sia come leader (ultimamente mi sembra porti in giro il progetto Underground) sia come sideman (nel quintetto di Kenny Werner), sia in un gruppi "all stars" (vedi Holland/Louke/Potter/Harland).
La dimensione della musica proposta nel club è diversa da quella proposta in teatro.
Poi dipende anche dalla gestione del club.
In Italia non mancano i luoghi per fare "un club", più che altro manca il modo di gestirli (anche per questioni fiscali).
Comunque ci sono club pure in Italia... con programmazioni di tutto rispetto, vedi il Torrione a Ferrara e il Blue Note a Milano (questi sono i primi due che mi vengono in mente... ma ce ne sono sicuramente anche altri).
In Italia abbiamo eccellenti musicisti, famosi anche all'estero e che girano anche all'estero.
Poi la grande popolarità è spesso legata al circuito dei grossi festival ed essendo grossi festival spesso i "prodotti musicali" che trovi nella programmazione di un grosso festival sono legate anche a dinamiche di mercato (... cioè il promoter deve fare degli investimenti... alcuni ripagano più di altri).
Non credo che il discorso sia proprio semplice da analizzare.
Però Chris Potter è Chris Potter è al momento probabilmente è quello sta evolvendo maggiormente il linguaggio improvvisativo sul sax tenore.