...un cordiale saluto a tutti, questa che sto scrivendo è la mia prima discussione a seguito di una domanda postami da globe81, cercherò di essere il più preciso possibile nel descrivere le modifiche eseguite sul mio fedelissimo '62 e spero che possa essere utile agli incalliti Yamakisti (via la acca e dentro la kappa...) soprattutto degli irriducibili sessantaduini...da non confondersi con i più famosi militanti sessantottini...
...ho suonato per circa due anni con il mio buon YTS62 Purple Logo limitandomi ad alternare e valutare ance, legature e bocchini, il sert-up non divergeva molto tra gli Otto Link S.T.M. 6 e 7* il Tone Master 7* il Vandoren V16 T55 in bronzo e il Jody Jazz 8 impiegando marche di ance a più non posso, usate solamente previa stagionatura di due anni o anche più...aggiungo che mi viene naturale imboccare di punta e uso pochissimo il diaframma...un giorno fortunato, mi sono ritrovato nel salotto di un amico (forumista anche lui) possessore di un Custom 82Z UL e abbiamo trascorso il pomeriggio ad alternare chiver e bocchini vintage e non, al Custom Z al mio '62 oltre a un Selmer S.A. 80 Serie II del '92...ebbene:
una volta messo il chiver dell'82Z sul '62, la prima impressione che ho avuto è stata quella di non avere tra le mani il mio ormai conosciutissimo strumento e la stanza si è riempita di volume, in quel momento inoltre stavo usando un Otto Link in bronzo anni '40 molto aperto e rifatto alla perfezione che praticamente suonava da solo...bellissima sensazione accompagnata dallo sconforto quando mi sono chiesto:
..."ma dove sono stato tutti questi anni???..." ho inoltre provato il '62 con un chiver Selmer Mark6, ma lo strumento almeno per me, era diventato ingestibile...
ho ringraziato l'amico da cui ho acquistato un Cafe Primo HR 8 che suona strepitosamente ed è diventato uno dei miei bocchini preferiti...
a breve tempo ho trovato un chiver G1 UL usato, la chiave del portavoce è più alta rispetto all'originale e allora per azionarla ho costruito ed installato sul perno di testa azionatore, una prolunga eccentrica in ottone (sarebbe bastato un tubetto in plastica ma per il mio bambino questo e altro...) solo successivamente e neanche tanto nell'immediato, mi sono accorto che il '62 era diventato crescente sulle ultime quattro note altre e lievemente calante su quelle più basse...poco male, per abbassare l'intonazione delle alte è bastato aggiungere il giusto spessore di sughero ai fine corsa delle chiavi riducendo minimamente l'apertura, mentre per quelle basse i problemi più grossi li avevo dal re in giù, e ho dovuto intervenire distanziando in maggiore apertura i feltrini di fondo corsa del do si e si bemolle...e qui devo ringraziare il buon Simone (Doc Sax) per i consigli che mi ha dato...il sax inoltre, si è messo a vibrare (è vivo è vivo...) bellissima sensazione se non fosse che si allentavano i grani di registro delle chiavi lunghe (soprattutto il mi alto) e meno male che me ne sono accorto in tempo... per il carattere del sottoscritto, un grano che si allenta procura più dolore di un calcolo ai reni e occorre correre ai ripari costi quel che costi...mi è venuta allora quella che a Napoli definirebbero "...na pensata e'spirito" e sono occorse parecchie ore di meccanica applicata su macchine utensili ma alla fine ho risolto il problema...e qui viene il bello: copiando dalla Selmer il sistema di recupero automatico del gioco, ho ricavato sugli estremi delle chiavi lunghe un perfetto foro cilindrico diam. 3 mm profondo 15 nel quale ho alloggiato le molle inox diam. 2,7 X 11 mm e il cilindretto in ottone con sede conica e perno centratura diam. interno molla (spero fin qui di essere spiegato bene)...con questo sistema i grani di registro non servono più per "registrare" la tensione, ma si bloccano fissi a fondo corsa esercitando la giusta pressione e non si allentano più, il resto del lavoro lo fanno molla e cilindro...
...mi ritrovo ora a suonare un sax che ha acquistato considerevolmente volume, maggiore facilità di emissione sul registro grave, e con timbro più scuro, non molto ma comunque più scuro...e intanto continua a vibrare...meraviglia...e ripensando che tutto ciò è il frutto di un pezzo in ottone che pesa poco più di un etto mi ero inoltre preso la briga di verificare le diversità dimensionali tra i due chiver e ho riscontrato il quanto:
...il G1 UL è più lungo di circa 5 mm, ha un diam. di ingresso di 13 mm contro i 12,70, il diam. maggiore misurato sopra l'anello del fondo corsa dell'innesto è di 26,50 mm contro i 27,00, appoggiandoli su di un piano si rileva che sull'estremo del dorso sono alti uguali ma la curvatura verso il sughero è più chiusa e comporta una variazione di altezza sulla punta di circa 8 mm, la sottostante nervatura di rinforzo è più stretta e più lunga, pesa 110 grammi a confronto di 118 ma soprattutto è sicuramente costruito in una lega diversa, e ti dico ciò perché se si slacca un '62 la futura ossidazione che otterrai non sarà sicuramente uguale a quella di un Custom 82Z UL...credo ora che il materiale con cui è costruito vada ad incidere parecchio sulla resa finale, a prova di ciò basta sentire come suonano i King Silver Sonic o gli Yanaghisawa 992 in bronzo o i Two Voice della Rampone che pur essendo diversi tra loro hanno comunque una loro innata personalità...rimetto ora questa mia relazione ad eventuali commenti ricordando ai lettori che la mia venga comunque interpretata quale opinione personale, d'altronde c'è a chi piacciono i Yamaha, a chi i Selmer, a chi i Conn ecc. ecc.
...saluti...