Ieri ho ripreso il mio Sba argentato con gabbie separate dopo un intervento di ritamponatura e restauro generale (tutta la meccanica era piena di giochi ).
posso solo dire grande Messori un lavoro straordinario.
da che ne ho memoria un sassofono così non lo ho mai né avuto né provato nè tra i sax nuovi nè tra quelli vintage.
(se considero poi che il sax ha più di mezzo secolo).
assenza assoluta di giochi e relativi rumori , il collo perfettamente aderente al fusto , le chiavi che si muovono con perfetta sincronizzazione, ecc eccc..
ora capisco perchè si chiama sba . effettivamente l'azione è davvero perfettamente bilanciata ed il suono di conseguenza.

altro aspetto importante è l'altezza delle chiavi.
premetto che io sono abituato ormai da tantissimo tempo a suonare su sassofoni che sono con chiavi davvero aperte .
questo comporta un incremento di suono (volume e corpo ) a scapito di altri aspetti come l'omogeneità o la fatica per produrlo.
trovare un compromesso tra questi elementi è secondo me il sacro graal del sassofonista e coinvolge anche la tecnica di emissione , il setup ecc.

su mia richiesta il sax è stato sistemato un po più aperto rispetto a come mi era arrivato , una apertura maggiore (che è quella alla quale sono abituato) avrebbe comportato o limare gran parte delle chiavi o piegarle (strada non percorribile su un sax originale ) .

anche perchè oltre alle chiavi bisogna pensare allo spazio degli spessori.

non mi dilungo nei particolari un aspetto solo desidero aggiungere finalmente apprezzo l'utilità di quei piccoli affarini neri che finalmente si muovono consentendo lo scivolamento delle dita.
i suoni delle posizioni naturali e alternative finalmente sono omogenei con i suoni degli armonici e non necessitano di macro correzioni .