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Discussione: Sba . ripreso il sax dopo restauro da Messori.

  1. #1

    Sba . ripreso il sax dopo restauro da Messori.

    Ieri ho ripreso il mio Sba argentato con gabbie separate dopo un intervento di ritamponatura e restauro generale (tutta la meccanica era piena di giochi ).
    posso solo dire grande Messori un lavoro straordinario.
    da che ne ho memoria un sassofono così non lo ho mai né avuto né provato nè tra i sax nuovi nè tra quelli vintage.
    (se considero poi che il sax ha più di mezzo secolo).
    assenza assoluta di giochi e relativi rumori , il collo perfettamente aderente al fusto , le chiavi che si muovono con perfetta sincronizzazione, ecc eccc..
    ora capisco perchè si chiama sba . effettivamente l'azione è davvero perfettamente bilanciata ed il suono di conseguenza.

    altro aspetto importante è l'altezza delle chiavi.
    premetto che io sono abituato ormai da tantissimo tempo a suonare su sassofoni che sono con chiavi davvero aperte .
    questo comporta un incremento di suono (volume e corpo ) a scapito di altri aspetti come l'omogeneità o la fatica per produrlo.
    trovare un compromesso tra questi elementi è secondo me il sacro graal del sassofonista e coinvolge anche la tecnica di emissione , il setup ecc.

    su mia richiesta il sax è stato sistemato un po più aperto rispetto a come mi era arrivato , una apertura maggiore (che è quella alla quale sono abituato) avrebbe comportato o limare gran parte delle chiavi o piegarle (strada non percorribile su un sax originale ) .

    anche perchè oltre alle chiavi bisogna pensare allo spazio degli spessori.

    non mi dilungo nei particolari un aspetto solo desidero aggiungere finalmente apprezzo l'utilità di quei piccoli affarini neri che finalmente si muovono consentendo lo scivolamento delle dita.
    i suoni delle posizioni naturali e alternative finalmente sono omogenei con i suoni degli armonici e non necessitano di macro correzioni .
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  2. #2
    Piegare le chiavi è un casino...
    Grattare il fondo corsa, è una cosa semplice e non invasiva.
    E non serve necessariamente per avere più corsa utile per l'apertura, ma anche per avere (se necessario) un fondo corsa più stabile nel tempo (e/o per ridurre rumorosità latenti in battuta...).
    Non si tratta di un'operazione che danneggia lo strumento... è solo normale messa a punto.

  3. #3
    si ma per aprire le chiavi quanto desideravo bisognava levare davvero tantissimo materiale.
    e non parlo solo delle palmari.
    (lo dico perchè già ero intervenuto sulle chiavi palmari e su alcune altre e non vi era più spazio per gli spessori, in quel caso ero intervenuto sui sugheri ) .
    una operazione di questo tipo (grattare la chiave) è certamente invasiva e soprattutto irreversibile (nel senso poi che per rimetterlo il materiale devi proprio saldare o peggio) .
    comunque un sax con una meccanica così silenziosa non lo avevo mai provato .
    il punto vero è che bisogna trovare un equilibrio tra suono delle singole note, omogeneità del registro e fatica e molto dipende dalla abitudine e da altri elementi come il setup.


    oggi sono ancora più convinto che lo stesso risultato lo si può ottenere in diverse maniere e che molto dipende dal valore che si attribuisce a ciascun elemento.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  4. #4
    Beh... forse volevi aprire più del necessario... considerando che sono Selmer e non Keilwerth.
    Si parla comunque di levare decimi di mm... (perchè poi la chiave si apre tanto di più, visto che il braccio dove è saldata la coppa è almeno 5 volte più lungo del braccio sul fondocorsa)

    Questo è quello che succede aprendo le chiavi... si crea instabilità... ovviamente su un Selmer il punto in cui tra avere la chiave enormemente aperta e non averla proprio non genera variazione nel tono della nota arriva subito.
    La distanza tra tampone e camino ha influenza per un range limitato... oltre una certa apertura l'aria uscendo (dal camino) non sbatte più contro il tampone e quindi quella è l'apertura limite.
    Chiaramente quando devi aprire... devi aprire tutto... però la variazione nel pitch non è lineare lungo l'estensione dello strumento.

    Aprire chiavi = alzare il pitch... ma ovviamente il pitch si alza più in certe zone che in altre.
    E vale il viceversa...

    Strumenti vecchi possono avere il fondo corsa delle chiavi pensato per andare in battuta contro un certo tipo di materiale di consumo (vedi un feltro), che blocca tutto il possibile (rumore e vibrazioni) ma non garantisce una regolazione precisa.
    Questo perchè all'epoca... un certo tipo di sugheri naturali e sintetici (=calibrato!) non c'era... e quindi si faceva come si poteva.


    Magari l'effetto che ottieni aprendo le chiavi... e più facile lavorando a monte.
    Per avere più volume e sfocalizzare il pitch si fa presto anche cambiando ance e bocchini.
    Idem per l'intonazione... alcuni design possono favorire alcune cose a livello di pitch (non necessariamente positive in assoluto) però è sempre stato così...
    La messa a punto poi è parzialmente una conseguenza di questo...

  5. #5
    "La distanza tra tampone e camino ha influenza per un range limitato.."
    su questo ci sarebbe davvero da discutere tantissimo.
    infatti il range cambia anche a seconda di come si soffia e di che setup si usa.
    a prescindere dal suono il vero problema è l'abitudine del sassofonista .
    quanta aria sei abituato a mandare dentro lo strumento, che tipo di resistenza incontri ecc..

    a volte poi lavorare "a monte " è una scelta meno conveniente.
    ormai la mia abitudine è di suonare con una ancia ed un bocchino e poi di trovare il sassofono che meglio" calzi "rispetto a questo setup.

    ti faccio un esempio concreto .
    recentemente con un professionista discutevo del setup e della ancia di plastica bari.
    lui riteneva questa ancia assolutamente inutilizzabile perchè risultava calante sul registro acuto.
    io se suono con una ancia di canna paragonabile alla bari m (una 3 rico o zz ecc ) sono tendenzialmente crescente.
    cosa significa questo sul sax ?
    che ad esempio sul registro acuto ho necessità che passi più aria .

    potrei cambiare bocchino , ancia o semplicemente modo di soffiare (a monte) ma chi me lo fa fare.........


    ps . dimenticavo
    ho fatto montare dei risuonatori di metallo al posto di quelli in plastica e devo dire che il colore del suono non è cambiato per nulla (o comunque io non me ne sono accorto)





    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  6. #6
    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane Visualizza Messaggio
    "La distanza tra tampone e camino ha influenza per un range limitato[COLOR=#333333].."
    su questo ci sarebbe davvero da discutere tantissimo.
    infatti il range cambia anche a seconda di come si soffia e di che setup si usa.
    No... purtroppo (nel caso specifico) è una condizione fisica che dipende dallo strumento, non dal suonatore.
    È una questione fluidodinamica che si verifica su ogni singolo foro dello strumento... in maniera proporzionale.

    Cioè... esiste un punto di ottimo per cui lo strumento suona omogeneo per intonazione e suono. Poi da lì... ci si può lavorare.


    Sull'altezza delle chiavi... dipende dalle posizioni che usi per la singola nota...
    Per esempio per facilitare le note sopra il F# (cioè dal G sovracuto in poi), le posizioni funzioni se alcuni fori devono essere aperti (per le note che becchi come armonici) molto poco, ma lì è una regolazione indipendente.

    Infatti, per esempio, il F acuto frontale, non apre Eb e D alti, apre solo il F acuto ma lo apre meno di quanto lo apriresti dalle palmari (si regola così per una questione acustica): è una questione fisica... puoi anche farlo aprire uguale alla corsa effettiva dalla palmare ma poi l'intonazione "traballa".

  7. #7
    il problema è che il "punto ottimo "cambia e non è vero che è per tutti eguale.
    non è un caso che Brecker che utilizzava un bocchino come il guardala con ancia media aveva un sassofono con una apertura delle chiavi davvero straordinaria.
    anche l' omogeneità del suono cambia a seconda del tipo di suono.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  8. #8
    Tieni in larga considerazione che dopo la "cura Messori" il meglio lo apprezzi dopo averlo suonato parecchi mesi.
    S 991 Yanagisawa
    A Yamaha 82Z + Meyer NW
    T King super 20 Full Pearls + Dukoff fluted
    B Grassi + Jody jazz

  9. #9
    Pubblica qualche foto del gioiellino restaurato
    Tenore Selmer Mark VI
    Alto Cannonball Big Bell Stone Series
    Soprano Yamaha YSS 675
    Wind Control. Yamaha WX5

    My Music Blog: http://jazzsounddevelopment.blogspot.com/
    Sax On The Tube: http://saxonthetube.blogspot.it/

  10. #10
    per Zard : si effettivamente in questo momento la pressione che esercito con le dita è effettivamente maggiore rispetto a quella che utilizzo di solito ma già il Bb basso chiude e se chiude quello vuol dire che il sax chiude tutto.
    si stanno formando dei micro solchetti su alcuni tamponi e già rispetto a ieri mi sembra suoni ancora con minor pressione delle dita.
    a poco a poco si abitua al mio modo di suonare ed io a lui.
    ps .purtroppo per noi che ci troviamo in Sicilia anche una semplice regolazione comporta uno spostamento quasi impraticabile e spero non ce ne sia alcuna necessità, se vivessi al nord tra un paio di mesi lo riporterei per il tagliando anche solo per una verifica finale.

    per Mad Mat quando ho un po di tempo faccio le foto a lui e al marcolino così da poter evidenziare le differenze anche delle aperture chiavi
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  11. #11
    Benissimo Fra, aspettiamo con ansia le foto!
    Una curiosita', i tamponi sono quelli ciccioni che il Prof. Messori e' solito utilizzare?
    Anche il mio SBA ha le chiavi molto aperte, piu' dei due MK VI che invece sono standard, ma era gia cosi quando l'ho preso e non abbiamo voluto modificarlo.
    Piu' gliene dai e piu' suona!
    Lo sto usando con un Ponzol M2 aperto a 130 da F.Bucci, ancia Bari M, e' un setup veramente impressionante!
    S MK VI
    A MK VI/KING SS '63/KING SS '71
    T MK VI/SBA/KING SS '64
    Clar. in SIb Selmer Recital
    Clar. in DO LaRipamonti 105

  12. #12
    i tamponi che usa messori sono pro112 della pisoni... sembrano ciccioni perché ci mette una quantità abominevole di colla sotto e rimangono molto fuori dagli scodellini.
    Una scelta tecnica più unica che rata, nel senso che nessun altro riparatore/fabbrica di sax al mondo li lascia così fuori.



    Citazione Originariamente Scritto da Rosario Giordano Visualizza Messaggio
    Benissimo Fra, aspettiamo con ansia le foto!
    Una curiosita', i tamponi sono quelli ciccioni che il Prof. Messori e' solito utilizzare?
    Anche il mio SBA ha le chiavi molto aperte, piu' dei due MK VI che invece sono standard, ma era gia cosi quando l'ho preso e non abbiamo voluto modificarlo.
    Piu' gliene dai e piu' suona!
    Lo sto usando con un Ponzol M2 aperto a 130 da F.Bucci, ancia Bari M, e' un setup veramente impressionante!
    Tenore: Selmer SBA 49xxx
    Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
    Tenore: Selmer Reference 36
    Algola Mark I (0.108")
    Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H

  13. #13
    credo siano i pisoni con risuonatore in metallo sono relativamente duri.
    non particolarmente ciccioni.
    sui tamponi c'è tutta una scelta anche con risuonatori con metalli preziosi (forse placcati non ho capito bene) ma io ho escluso soluzioni troppo dispendiose.
    già per me scegliere i risuonatori in metallo (prima c'erano quelli in plastica) è stato un salto nel buio.
    ritenevo a torto che una certa influenza la potessero avere sul corpo del suono e sul timbro.
    invece effettivamente il suono è rimasto quello che conoscevo solo che ora chiude tutto e sul registro acuto si è aperto ulteriormente.
    in realtà alcune chiavi sono state aperte più di prima (tipo quelle delle gabbie separate ) le note del registro basso .
    alcune sono state aperte un pochino quelle della mano destra .
    ma le palmari e le note della mano sinistra sono più chiuse di quando lo ho consegnato.
    (io a forza di limare avevo eliminato tutti gli spessori del sughero con l'ovvia conseguenza di avere le chiavi rumorose )
    non escludo in futuro di intervenire ma passeranno un paio di anni.
    alcuni sugheri poi si consumeranno con l'utilizzo (ad esempio quello del lab che è a contatto con un piccolo cilindro e non consente alla chiave di aprirsi del tutto.)

    il setup che utilizzi è molto simile al mio fl in metallo 9 e ancia bari m.
    se poi riprendo il guardala il suono risulta esagerato (ma non riesco più a gestirlo e faccio troppa fatica) .
    ora non mi resta che suonare non ho più alcuna scusa se non riesco a prendere una nota non è certo il sax che è responsabile.
    (a questo proposito il sol sovracuto prima era una tragedia e non riuscivo a prenderlo con la stessa omogeneità di volume) ora molto meglio.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  14. #14
    A ok, quindi gli stessi che ho fatto mettere sui sax che ho fatto ritamponare (i tre tenori e l'alto MK VII)
    S MK VI
    A MK VI/KING SS '63/KING SS '71
    T MK VI/SBA/KING SS '64
    Clar. in SIb Selmer Recital
    Clar. in DO LaRipamonti 105

  15. #15
    anche io ho optato sempre per i pro112.

    Altro pianeta quelli originali della selmer che sono identici alla serie PRO (e risuonatori vari: 105 metallo, 110 plastica, 112 metallo e rivetto, etc...) per specifiche costruttive tranne che per la pelle che è un'esclusiva della selmer.

    i prezzi delle mute all'utente finale (non riparatore) sono: pro da tenore 153,00 e selmer 190,00 (iva inclusa)

    alcuni riparatori su sax come MarkVI 5 digit e SBA montano solo ricambi originali selmer proprio per questa pelle esclusiva che garantisce prestazioni (di chiusura) migliori. Altri non trovano differenze sostanziali, anzi sostengono il vantaggio dell'uso dei pro per l'infinita varietà di spessori che la musiccenter può fornire.
    Tenore: Selmer SBA 49xxx
    Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
    Tenore: Selmer Reference 36
    Algola Mark I (0.108")
    Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H

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