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Discussione: Sono cambiate le durezze delle ance negli anni???

  1. #16
    L'avatar di nikoironsax
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    ance selvagge... ;)

  2. #17
    alcuni sassofonisti anche molto in gamba sono pronti a giurare che tutto influisce sulla resa finale della ancia di canna .
    dalla qualità della canna al taglio ecc ecc.
    molti anni or sono ascoltavo con interesse il mio insegnante che oltre ad essere un grande sassofonista suonava e costruiva uno strumento interamente di canna.
    mi spiegava della influenza della canna sul suono.
    ad oggi ho conosciuto centinaia di grandi sassofonisti ma ritengo che lui sia il più grande conoscitore del suono in relazione a tutti i suoi aspetti e non ho alcuna difficoltà a credere (anche perchè molto lo ho sperimentato personalmente e ritrovato in altri musicisti) che la canna e l'ancia abbia una influenza determinante sul suono .

    è chiaro poi che la tecnica di emissione è in grado di influire sul suono in maniera anche più rilevante ....... e la tecnica di lavorazione dell'ancia ti mette in condizione di avere una ancia che risponda alle tue esigenze.
    per questo prendevo ad esempio Cafiso che con lo stesso setup ed ancia e con una tecnica fuori dal normale ,era in grado di modificare il suono in maniera da avvicinarsi molto ai vari sassofonisti .
    un po di tempo fa c'era un tenorista in gamba Don Menza che faceva lo stesso con il tenore, per il mio orecchio gli esempi di Cafiso erano molto molto più convincenti.
    (è vero però che io sono un ascoltatore prevalentemente di tenore)
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  3. #18
    A me sembra una cosa del tipo: "tanto lavoro... per poi scoprire l'acqua calda".
    Fino a prova contraria... il sax è uno strumento ad ancia singola.



    Se uno preferisce il suono dell'ancia di canna... suona con l'ancia di canna.
    Se uno preferisce il suono dell'ancia di plastica... suona con l'ancia di plastica.

    Che poi si cerchi di far suonar un'ancia di canna come una di plastica e un'ancia di plastica come un'ancia di canna... boh, magari è fattibile.
    Il quesito da porsi però è un altro: conviene? Ha senso?

    Ci sono miriadi di tipi di ance... basta trovare un bocchino ben fatto e compatibile con modo di suonare e capacità tecniche... un'ancia confortevole e tutto finisce lì. Il resto è suonare, suonare, suonare.

    Gente che dopo 40 anni dice che sta ancora cercando il suono... pur suonando da 40 anni con lo stesso bocchino lo stesso tipo di ance, lo stesso strumento che viene revisionato ogni 10 anni... a me sinceramente annoia.
    Annoia perchè un esercizio per rendere complicato tutto quello ciò che è semplice... è controproducente.

    Il sax è uno strumento musicale e serve per fare musica.
    Non è un attrezzo ginnico per fare palestra.

  4. #19
    prova però ad invertire il ragionamento.
    è il presupposto che ha poco senso .
    per me ha poco senso parlare di :"suono ancia di plastica e suono ancia di canna."
    il suono è unico la plastica la canna il setup il sax la legatura sono solo il mezzo.
    credo che ciascuno di noi tenda ad avere il "miglior "suono di cui è capace.
    cosa significhi migliore poi ciascuno lo stabilisce per se.

    è anche vero che alcuni sassofonisti non prestano alcuna attenzione al suono in quanto tale quasi fosse un elemento ininfluente della propria tecnica sassofonistica .
    dal mio punto di vista il suono è un elemento che può essere considerato anche sotto il profilo tecnico.
    c'è un dato che nel corso degli anni ho riscontrato: se un sassofonista non è in grado di suonare in maniera omogenea dal punto di vista della intonazione è subito "sgamato " e considerato con un limite evidente.
    se invece non riesce a suonare in maniera omogenea dal punto di vista del timbro con più difficoltà si riesce a capirlo.
    se poi inseriamo il volume ed il corpo del suono la confusione regna sovrana.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  5. #20
    Questa cosa di non curare il suono,il timbro, mi pare una cosa più evidente negli ultimi anni, mi pare che l'aspetto "circense" abbia preso il sopravvento...tanta tecnica fine a se stessa, ma poi?
    Bluesax
    Ten. Selmer Super Action 80 serie I
    Ten. Amati Toneking Silver '57 (Stencil Keilwerth Toneking)
    STM NY 7*, Guardala MB II, Ottolink TE 8 (by Simone Borgianni)
    V16 T7 hr, , STM 7* (by Simone Borgianni)
    Sopr. Werner Roth Silver '60 - Super Session J

  6. #21
    La musica si evolve... cambia il linguaggio.
    I suoni cambiano molto meno. Però, il grande musicista lo riconosci sempre per il suono che ha... che sia un sassofonista, che sia altro...

    È un processo di sintesi, comunque.

  7. #22
    sono d'accordo ma penso che forse influisca anche la notevole quantità di prodotti che oggi si possono voler provare, sax(meno) ance e bocchini...e forse non aiuta a centrare l'obbiettivo mA diventa un po dispersivo a discapito del suono. Parlo per gli studenti ma è li che inIzia a formarsi un'idea di suono...certo che se inizi a passare da un becco all'altro non ti aiuta sta cosa, a mio parere. Una cosa e farlo per "gioco" o per curiosità un'altra è essere consapevoli di quello che si vuole. Penso che i giochi con i vari becchi possano esser fatti quando si ha un suono abbastanza consolidato da poter gestire e capire differenti imboccature senza pregiudicare la resa sonora. Farlo in fase di studio o comunque troppo presto penso ti tolga punti di riferimento tecnici e sonori...forse per la musica classica è diverso perchè sono più "blindati" da certe regole estetiche ma in altri generi partendo dal jazz le cose cambiano e oggi nel mercato dell'usato si trova tanta roba anche a buon prezzo che invoglia a provare. Nel mio piccolo, dopo una vita passata con un amati ho iniziato a provare becchi a casaccio, per curiosità. Ho trovato i due link e mi sono reso conto subito che erano i MIEI becchi per la sonorità e il confort ma trovando altri becchi a prezzi abbordabili ho iniziato a "perdere tempo" e non focalizzarmi su quello che voglio fare; suonare.Infatti da una settimana ho ripreso a suonare solo i link e solo quelli punto. Ho gia altre cose alle quali pensare senza che mi distragga tra un becco e l'altro scusate L'OT
    Bluesax
    Ten. Selmer Super Action 80 serie I
    Ten. Amati Toneking Silver '57 (Stencil Keilwerth Toneking)
    STM NY 7*, Guardala MB II, Ottolink TE 8 (by Simone Borgianni)
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  8. #23
    Il suono deve partire prima dello strumento.
    Se non è così allora è sbagliato non solo la direzione, ma anche il percorso.

    In ambito classico... c'è una maggiore dipendenza tra suonatore e hardware.
    Il concetto di "confort" non esiste... va detto però che comunque in ambito classico l'evoluzione delle sonorità è spesso conseguenza di quello che Selmer e Vandoren immettono sul mercato.

  9. #24
    MI sa che siete finiti un PELINO OT!! :)

    comunque, la mia domanda iniziale (bando a tutte le pippementali sui setup o meno, così si semplifica) era facile:

    una Rico (a caso) 3 e 1/2 del 1960 è uguale per durezza a una Rico 3 e 1/2 di oggi??

    -)sì
    -)no
    -)bi
    -)boh!
    :)

    e badate bene non parlo di andare a ritrovare un vecchio pacchetto di ance (ovviamente sarebbero deteriorate) ma di capire se ci son dati (tipo dichiarazioni delle case produttrici) per poter fare una comparazione.

    todoqua
    Tenore Jupiter jts 587
    Absolute tenor ST
    Legere Signature 2 e 1/4

  10. #25
    secondo me no ma non vi è modo di dimostrarlo.
    alcuni sassofonisti professionisti preferiscono ad esempio acquistare delle vecchie scorte di magazzino rispetto alle ance dell'ultimo anno (stesso modello e marca) perchè sono in grado di apprezzare a loro dire differenze evidenti.
    la mia esperienza con le rico royal non va ovviamente dagli anni 60 ad oggi ma se pur limitata è nel senso del cambiamento in peggio.
    che sia effetto placebo si stava meglio quando si stava peggio.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  11. #26
    Vedi prima parte...

    http://saxforum.it/forum/showthread....l=1#post276006

    Tanto cambia il materiale di cui è fatta l'ancia, tanto cambia il suonatore.

  12. #27
    si può tirare le somme con un bel..
    NON SI SA ! :) hhahhaha
    Tenore Jupiter jts 587
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  13. #28
    Secondo me sono cambiate. Cambiano quando cambia la grafica del packaging.
    Tenore: Selmer SBA 49xxx
    Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
    Tenore: Selmer Reference 36
    Algola Mark I (0.108")
    Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H

  14. #29
    La grafica e il packaging non hanno niente a che fare con il reparto produzione.
    Normale rinnovamento grafico.

    Secondo me... se sono cambiate (escludendo che sono cambiate in meglio) sono cambiate poco... MA non è una cosa verificabile sperimentalmente.

  15. #30
    certo che scherzavo... però a volte il packaging condiziona... quanti sassofonisti cercano quelle ance con il pacco precedente, perché le nuove non suonano uguali... mah!

    quanti saxofonisti stanno cercando quelle vandoren ancora non confezionate singolarmente? mah!

    in ogni caso la risposta al quesito iniziale non esiste e sinceramente anche se ci fosse sarebbe ininfluente: le ance le compri oggi e le usi come sono, se non ti sta bene vai al bar e ti compri un gelato.

    il processo di produzione si evolve e quello che possiamo dire ora è che riprodurre "le misure" sulle canne oggi è più semplice e quindi si dovrebbe (uso il condizionale) avere uno scarto quadratico medio inferiore rispetto al passato (almeno per certe produzioni). poi se oggi la stessa ancia risulta un 5% più dura o più morbida, 5% più scura o brillante etc... non importa perchè ti abitui e abitui l'emissione alla gestione della registenza. buon sound!
    Tenore: Selmer SBA 49xxx
    Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
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