Citazione Originariamente Scritto da Sib&Mib Visualizza Messaggio
Questo è quello che lui ha verificato personalmente nell'utilizzo del collo del serie III sul serie II. Si tratta, quindi, di benefici dovuti alla postura, ma che non riguardano il suono che si ottiene da una simile combinazione. Infatti, rinoceronte, che ha provato tale soluzione, ci parla di un suono più chiaro e moderno rispetto alla soluzione originale ma non ci parla di benefici di utilizzo.
I due chiver Serie II e Serie III sono diversi per profilo e canneggio.

Quindi il suono cambia sempre e comunque.
Succede anche se monti il chiver Serie II su un Serie III.
O il chiver di un Yamaha in un Selmer.

Postura: è vero però che molti sassofonisti non lavorano molto sulla postura..
... perchè spesso da giovani suonavano il contralto o il clarinetto o perchè quando ti approcci classicamente al tenore se hai strumenti con chiver molto corto (perchè il chiver del Serie II è molto sviluppato in altezza ed di conseguenza deve essere corto) rischi di abituarti a suonare in una postura non proprio naturale: te ne accorgi indirettamente perchè lo strumento "pesa".
Questo si ripercuote sulla parte alta della schiena sul collo e come tensione anche sulle braccia... e questo ha una certa influenza sul modo in cui emetti "suono".
... e sul suono perchè comunque varia il modo in cui l'aria arriva nello strumento



Passando da chiver Serie II a chiver Serie III, Il suono non si schiarisce per niente... semmai il contrario perchè l'aria fa un percorso meno astruso e viene deflessa meno.
Più l'aria viene deflessa più l'aria deve accelerare (non a costo zero!) e più la velocità aumenta più il suono "cambia". Nei bocchini la cosa è molto più evidente che in un chiver.
Per assurdo... esiste un tenore Conn con il chiver con un profilo simile a quello di un clarinetto basso (due curve con raggio strettissimo) e ha il doppio del volume di qualsiasi altro strumento esistente... che poi suoni di merda... è un altro discorso. Comunque è un dato reale, oggettivo.

Nel chiver Serie II mandi l'aria su nel chiver.
Nel chiver Serie III mandi l'aria giù nello strumento. (nel Mark VI manda l'aria giù nello strumento...)

Il fatto di sentire il suono più chiaro (con il chiver del Serie III) è perchè lo strumento ha una resistenza distribuita più omogeneamente. E questo aiuta anche quando devi metterci vicino un bocchino.
Sul Serie II tenere sotto controllo l'intonazione con un bocchino con camera larga o molto larga può essere traumatico, per dirne una.

Il resto dipende da come suoni...
Se suoni un Serie II da anni... ti abitui comunque al fatto che con poca aria e poca compressione riesci ad avere un suono molto centrato, troppo centrato per certi usi (vedi musica leggera).
Ed è normale... il Serie I e il Serie II sono pure sempre strumenti pensati per musica classica... se non hai focus come fai a suonare "classicamente".


Per queste ragioni (e solo queste ragioni) uno poi può preferire un Serie II o un Serie III, con i relativi chiver.
Il fatto di alternare i chiver... è utile perchè ti permette di avere uno strumento realmente diverso cambiando un componente relativamente economico dello strumento.

Poi come ho sottolineato:
Citazione Originariamente Scritto da tzadik Visualizza Messaggio
... questo devi mediarlo con il fatto che il tenore Serie II è (e sarà sempre) lo strumento professionale (in assoluto, non solo considerando i Selmer) più diffuso in Italia... e non solo in Italia.
Quindi l'uso e la diffusione di questo strumento (che è sul mercato da praticamente 30 anni) ha una determinata storia e con quella devi farci i conti...
Il sassofono è pure sempre un sassofono.
O sei flessibile mentre lo suoni (se sei in condizioni "confortevoli") o altrimenti hai carenze qua e là... lo strumento o il chiver possono venirti in conto, ma fino a un certo punto.
È il rapporto tra strumento-suonatore, quando diventa estremo che ti può fregare.