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Discussione: Metodo di studio delle scale minori

  1. #1
    ilchitarraiomatto
    Visitatore

    Metodo di studio delle scale minori

    Ho qualche dubbio sullo studio delle scale minori. Non che non abbia presenti le scale minori (naturale, melodica, armonica), modali (dorica, eolia/naturale, frigia, locria) le varie diminuite ecc.
    È che non so a quale dare la precedenza. In ambito classico vedo che si studiano melodica ascendente e armonica, per cui la naturale viene incorporata nella melodica. Nel jazz assoluta priorità alla dorica.
    Che faccio? Premetto che per un mio ordine personale, mi viene naturale ragionare per numero di alterazioni in questo senso:
    - melodica (b3)
    - armonica (b3, b6)
    - dorica (b3, b7)
    - naturale/eolia (b3, b6, b7)
    - frigia (b2, b3, b6, b7) ecc ecc

    È un ordine mio perché mi fa aggiungere un'alterazione per volta, senza stravolgermi troppo.
    Però se per esempio io studio l'armonica quando mai la utilizzo? Ha più senso studiare prima la dorica. E studiare semplicemente la minore naturale a sé? Conviene studiare per prima una scala minore di base su cui andrò piano piano a variare i gradi, uno per volta?

    Premetto che oltre all'aver suonato tutte le melodiche ascendenti e le armoniche LEGGENDO lo spartito, non mi sono mai messo a studiare approfonditamente le scale minori col sax. Per questo vorrei sapere come partire e impararle a memoria.

  2. #2
    È che non so a quale dare la precedenza ...... E' necessario uno studio della teoria musicale/armonia per poter capire quello che chiedi ...... cito ad esempio, dovresti sapere cosa è un II - V - I maggiore o minore e le scale che puoi usare, il perchè il V è "alterabile", se sai l'importanza delle scale Lidie , il perchè devi usare una diminuita HW o WH, se puoi concederti il lusso di dare colori alterati (superlocrie) etc. sono concetti che vanno studiati. Il fatto che tu le abbia già tra le mani e sull'orecchio rappresenta un fatto positivo, ma certe cose vanno studiate, non c'è scorciatoia .......

  3. #3
    ilchitarraiomatto
    Visitatore
    So che vanno studiate tutte, ma non so come cominciare ad applicarle allo strumento. Non posso fare un pastone unico. Dovrei dare la precedenza a qualcosa. Con le maggiori è più facile perché la maggiore la usi come ossatura per l'applicazione dei vari colori. b7 e suoni misolidio. #4 e suoni lidio. b7 #4 lidio dominante ecc. Una volta che conosci bene le maggiori, è un attimo.
    Ma con le minori? Per me la minore per eccellenza è sempre stata la minore naturale (la pensi come relativa della maggiore e sei apposto), ma vedo che non è una scala poi tanto usata quando una dorica o una melodica.
    Non so se mi sono spiegato. Non mi interessa l'armonia, quella la studio a parte. Mi interessa al momento dedicarmi al mondo delle scale minori, a sé stanti. Una volta imparate poi le applico.
    Questo non vuol dire che io non stia già usando scale minori. Solitamente uso la scala dorica sui -7.
    Che faccio, mi studio tutte le doriche e da lì ne aggiungo una per volta? Mi piacerebbe anche lavorare un po' sui qualche pattern e intervallo, non solo suonare dritte avanti e indietro. Richiede tempo. Per questo non so da dove cominciare, perché poi prima di passare all'altro tipo di scala passa del tempo.

  4. #4
    1) Em7 A7 Dmaj7

    2) Em7 A7 Dm7 G7 Cmaj7

    3) Gmaj7 Em7 Am7 D7

    4) F#m7b5 B7b9 Em

    5) Bm Em C#m7b5 F#7b9 Bm

    Sai che tipo di scala minore devi usare su Em in ciascuna della cinque progressioni che trovi qui sopra?

    Se si vuole suonare in ambito tonale non é che si possa scegliere secondo il proprio "gusto". Ci sono delle regole derivate dall'armonia che impongono la scelta. Solo il Em della quarta progressione consente piú opzioni.

    Come ha scritto Gene bisogna capire l'armonia funzionale per potersi creare un percorso di studio delle scale. Altrimenti bisogna affidarsi ad un insegnante.

    Alla fine non ci sono scorciatoie. Per poter improvvisare su qualsiasi struttura armonica bisogna saper suonare con il pilota automatico tutti i 21 modi delle scale maggiori, minori armoniche e minori melodiche (ascendenti, se si usa la definizione dell'armonia classica).

    quindi parti a studiare da dove vuoi ma impara tutte le scale
    Tenore Selmer Mark VI
    Alto Cannonball Big Bell Stone Series
    Soprano Yamaha YSS 675
    Wind Control. Yamaha WX5

    My Music Blog: http://jazzsounddevelopment.blogspot.com/
    Sax On The Tube: http://saxonthetube.blogspot.it/

  5. #5
    ilchitarraiomatto
    Visitatore
    Provo a sparare tutti gli accordi minori

    1) dorica
    2) dorica, dorica
    3) eolia, dorica
    4) locria, più scelta
    5) eolia, dorica, semidiminuita, eolia

    Ho detto tutte le scale minori che al momento userei sugli accordi delle progressioni. Le ho sbagliate tutte?

    Nel quarto esempio potrei usare armonica o melodica però ognuna avrebbe una nota che non rientra nel centro tonale.

    Ok studio. Chiedo scusa per l'ignoranza.

  6. #6
    1) II V I quindi MI dorica (scala costruita sul secondo grado di RE maggiore)
    2) III VI II V quindi MI frigio (Scala costruita sul terzo grado di DO maggiore)
    3) I VI II V quindi MI minore naturale (scala costruita sul VI grado di SOL Maggiore)
    4) II V I in minore quindi MI minore melodico oppure MI minore armonico
    5) I IV II V I in minore quindi MI dorica con 4# anche detto MI Lidio Minore (scala costruita sul IV grado di B minore armonico)

    In ambito tonale, la scelta dell scala viene dettata dalla funzione che ha l'accordo minore all'interno della progressione. Si possono poi alterare i colori, fare delle sostituzioni ed usare altre scale. Ma prima di poter sostituire o "colorare" bisogna sapere quale è il punto di partenza corretto in un ambito tonale rigoroso.
    Tenore Selmer Mark VI
    Alto Cannonball Big Bell Stone Series
    Soprano Yamaha YSS 675
    Wind Control. Yamaha WX5

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  7. #7
    Pur quotando al 100% quanto detto da gene e mad, rispondo in modo diverso alla tua domanda che chiede una precedenza. La prima che ti conviene studiare IMHO e' la minore armonica.

    La motivazione: con minori naturale, doriche e armoniche te la cavi nella stragrande maggior parte delle situazioni. Doriche e naturali le conosci gia', se conosci le maggiori. Per questo comincerei dalla minore armonica.

    Nel mio caso, ad esempio, che suono (anche) in un gruppetto jazz senza pretese, con queste tre scale me la cavo quasi sempre facendo la mia porca figura. A volte non bastano, ma quasi sempre si'.

    My two cents.
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  8. #8
    ilchitarraiomatto
    Visitatore
    Beh son stato bravo. Pensavo peggio. Ho sbagliato il secondo ma perché guardavo il A7 e allora credevo fossimo in DMaj e che dopo modulasse in Cmaj. Ah non ho manco messo il #4 nel 5°.

    Però dal saperle in teoria, all'applicarle al volo, ce ne passa..

  9. #9
    ilchitarraiomatto
    Visitatore
    Citazione Originariamente Scritto da re minore Visualizza Messaggio
    Pur quotando al 100% quanto detto da gene e mad, rispondo in modo diverso alla tua domanda che chiede una precedenza. La prima che ti conviene studiare IMHO e' la minore armonica.
    Azz addirittura prima la armonica della melodica?

  10. #10
    ilchitarraiomatto
    Visitatore
    ..E poi il fatto del conoscere già dorica ed eolia perché conosco le maggiori..
    Io sono un difensore con le unghie e con i denti del metodo parallelo nelle scale modali.
    Per me un la eolio non è una scala di do maggiore che parte dal sesto grado. È una scala con b3, b6, b7.
    Un fa dorico non è una scala di Eb maggiore che parte dal secondo grado. È un b3, b7.
    Il metodo relativo è a mio parere la maggior fonte di confusione. Ogni scala modale è una scala a sé con il suo colore.
    Mi vengono in mente quelli che si esercitano nelle modali facendo avanti e indietro fra i gradi, senza alcun senso. Poi sanno fare una dorica ai 200 all'ora ma non hanno idea di cosa sia e come suoni..
    Capisci che il metodo relativo aiuta a volte, ma deve essere un PICCOLO aiuto. Se voglio trovare la scala di gb dorico me la costruisco possibilmente senza pensare alla scala madre. Penso 1-2-b3-4-5-6-b7.
    Per questo mi ritengo scarso anche in quelle scale. Perché voglio sapere al volo come si suonano, come suonano, dove suonare, senza ricorrere a giochetti mnemonici. Tempo che pensi qual'è la scala madre e da dove devi partire, è finito il brano

  11. #11
    anche io la vedo così :si possono conoscere le scale maggiori e non le minori.
    il "procedimento che passa" dalla maggiore è relativamente macchinoso e a volte ti fa perdere troppo tempo (tempo che non hai quando stai improvvisando).
    sei su un II V I su un brano medium swing ed hai mezza battuta per costruire la tua frase con la scala o parte di scala minore.
    il procedimento macchinoso ti può stroncare.
    alcuni sostengono che se conosci davvero la minore melodica armonica e dorica puoi suonare gran parte del jazz tradizionale.
    dal mio punto di vista o ci arrivi da una parte o dall'altra o addirittura ragioni per estensione di accordi o per triadi sovrapposte .....purchè ci si arrivi.
    (e nel mio caso non è affatto scontato).
    un aspetto importantissimo è quello che diceva Mad Mat e che io traduco DOVE STAI ANDANDO e che solo da poco sto affrontando
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  12. #12
    In pillole:

    > Azz addirittura prima la armonica della melodica?

    Nel mio caso assolutamente si': la armonica la uso (relativamente) spesso - diciamo che ogni volta che ci puo' stare ce la metto - e mi piace molto, la melodica invece non riesco a farmela piacere e va a finire che non la uso mai.

    > Se voglio trovare la scala di gb dorico me la costruisco possibilmente senza pensare alla scala madre. Penso 1-2-b3-4-5-6-b7

    Nel mio caso se voglio "trovare" la gb dorica in realta' io penso Mi maggiore e parto dal F#... ma in realta' questa cosa avviene in un amen, la scala la ho gia' nelle dita e non devo realmente pensare... viene da sola.
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

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