Il problema è proprio questo: ormai nessuno ascolta più la musica in hifi.Originariamente Scritto da Federico
Se ragiono da produttore, quando penso ad un progetto discografico mi chiedo se valga la pena spendere vagonate di euro per registrare con un equipment hi end, quando poi il 99% degli utenti ascolterÃ* le registrazioni con l'ipod o con le casse del pc o tutt'al più con uno compattone comprato a mediaworld?
Non è forse meglio avere una registrazione mediocre e spendere la maggior parte del budget nella promozione del prodotto?
Perchè nell'ultimo decennio si è sempre andata più diffondendo la malsana tendenza dei produttori a ricercare il "maximum loudness" a tutti i costi?
In sede di mastering si usano livelli di compressione mostrusa che su un impianto hifi suonano una m__da.
Le registrazioni di Rudy Van Gelder avevano una gran dinamica e per questo forse non rendono al massimo ascoltate con l'ipod, ma con un paio di casse serie, pre e finali giusti state certi che danno ancora molti punti a tanti cd prodotti oggi.
Sfortunatamente questa brutta malattia del mastering iper compresso sta cominciando a colpire anche la discografia jazz.
Il cd registrato da Rosario Giuliani per la Dreyfuss lo scorso anno è compresso in maniera indegna (se guardi le traccie con un editor audio vedi soltanto dei blocchi rettangolari privi di picchi) e chiaramente su un impianto hifi suona iper quadrato e fortemente tendente alla distorsione (..... digitale e cattiva, non analogica e buona).
A questo punto mi chiedo: ma quelli che comprano (pagandolo) un cd di Rosario Giuliani lo ascoltano prevalentemente, come me, su un impianto hifi o su un riproduttore lofi :BHO: ?
Mi rendo conto che sono OT, ma posto lo stesso. Scusate :oops: