Ci sono sax che hanno una maggiore ergonomia..Tradotto cadono come un guanto sotto le dita,il tutto poi aiutato da accorgimenti tecnici della meccanica,leve e meccanismi atti a velocizzare,alleggerire e migliorare la chiusura dei tamponi..cambia la forma dei tasti,l'angolazione,..Ciò ovviamente si trova in sax moderni ed estremamente più costosi...un Grassi come il mio, danyart o Eli Degibri è un sax vintage con una meccanica molto più "semplificata" inoltre ci sono alcune differenze dai sax "selmer Style", ovvero la chiave del portavoce a sinistra (ma ci sono sax che l'anno in alto ad esempio),le palmari sinistre un pò più angolate verso il basso e il gruppo delle chiavi del mignolo sinistro azionano direttamente le chiavi delle gravi direttamente su lunghe aste e ciò le rende un pò più pesanti...Esistono sax che hanno soluzioni meccaniche ulteriormente differenti e poco confortevoli...ma questo non ferma tanti professionisti ad usarli come strumenti principali...purtroppo bisogna fare delle scelte sacrificare il confort per un timbro piu' personale e distinguibile dalla massa?vale la pena..? l'applicazione su uno strumento anche se scomodo ti porterà comunque a controllarlo e padroneggiarlo alla grande..ovviamente ci vorrà tempo...Io personalmente ho trovato la pace dei sensi con il R&C R1jazz che a mio avviso racchiude i pregi dei vintage e i vantaggi della meccanica dei moderni aggiungendo una nota di "patriottismo" ed orgoglio di possedere un sax unico; perchè di ciò si tratta in quanto fratelli partoriti dalla stessa madre ma dall'anima diversa..in ogni R&C c'è il sudore dell'artigianato che l'ha colpito a mano e costruito passo passo ed oggi questo avviene solo in Italia...
Ecco dopo questa nota romantica posso aggiungere che ciò che in parte avviene oggi a Quarna avveniva anche tempo fa sui Grassi ed altri strumenti vintage e perciò il loro "fascino ed imprevedibilità" c'è ancora!