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Discussione: Prove bocchini

  1. #1

    Prove bocchini

    Grazie a Barba che gentilissimamente mi ha prestato un Tone Master 7* e un Tone Edge, al maestro Giuliano che mi ha dato il suo Brilhart Tonaline 5 e a un incauto acquisto di un Vandoren V16T7 sono entrato nel vasto mondo dei bocchini. E' qualche giorno, con pausa menisco, che mi ci arrabatto, provando e ascoltando varie combinazioni e direi che per ora l'unica cosa che ho capito è che cambio opinione almeno una volta al giorno!
    Il sax è il mio Yamaha YTS 62 con il collo V1.
    Dopo un po' di tentativi ho eliminato il Tone Edge, non mi piace, ne faccio uscire un suono troppo nasale.
    Rimango con il Tonaline con un'ancia RSJ 3s, il Tone Master con RSJ 2m e il V16 con RSJ 2s, mi sembra che queste siano le accoppiate che danno i rilsultati "migliori".
    Per facilità di emissione, intonazione e anche suono - oggi - mi piace di più il Tonaline, non faccio nessuna fatica, non stringo niente e vado dietro ai CD dei miei due metodi con gran spasso. Se perdo il controllo di fiato/imboccatura il suono esce un po' "mosca".
    Mi piace moltissimo anche il Tone Master ma ha un suono meno "cool", più graffiato, gestisco bene l'intonazione anche qui ma alle volte Si e SiB fanno fatica a uscire.
    Per riuscire a suonare il V16 gli altri due non devo nemmeno guardarli, il passaggio da un bocchino all'altro è sempre ostico ma qui è impossibile. Mi sembrava di essermi abituato a lui ma per farlo suonare devo usare un'ancia ancora più morbida, una 2. Ne esce un suonone ma il controllo latita troppo spesso. Decisamente prematuro.

    Che spasso.
    Grazie ancora, Barba!

  2. #2
    Ma se cambi idea una sola volta al giorno sei uno dalle decisioni ferree:io di becchi da tenore ne ho otto e,se mi metto a cambiarli,cambio idea ogni 5 minuti!
    se devo essere sincero,di quelli che ho,quello che mi piace meno è l'O.L. tone edge e pure ogni tanto lo metto su e ci pedalo un poco,ma poi torno ai metallici,più aperti.,più sguaiati,più birbanti. Dopo anni,passo dall'uno all'altro senza apparenti difficoltà,i risultati,però,sono sempre gli stessi:suonicchio.
    divertiti e prova e salterà fuori che ti ci vogliono tutti perché ognuno ha qualcosa.
    il nero

  3. #3
    Tutti!?

  4. #4
    per scegliere se un becco fa per te dovresti suonarlo almeno 6 mesi.
    alcuni becchi vanno interiorizzati e imparati... concentrati sul tono che ne esce e scegli quello che ti piace di più, la difficoltà la si impara a gestire sempre... ma ci vuole tempo
    Tenore: Selmer SBA 49xxx
    Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
    Tenore: Selmer Reference 36
    Algola Mark I (0.108")
    Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H

  5. #5
    Sei mesi?
    Io suono da due! Comunque, sono d'accordo: ne scelgo uno e mi concentro su quello, almeno per lo studio. Poi posso anche pazziare un po' con gli altri ma le priorità ora sono altre. A decinaia.

  6. #6
    butta tutto, tienine uno e studia almeno un 3 anni solo con quello =)
    dopo due mesi non puoi avere idea di come debba suonare un bocchino e un'ancia...
    Forgive me Charlie Parker, wherever you are.
    clicca qui!
    JAZZ SHIRT

  7. #7
    ho tenuto il mio selmer D per 5 anni, poi sono passato alla apertura E dello stesso becco per altri 2. Poi ho preso un Berg Larsen in metallo e ho suonato esclusivamente con quello per 15 anni filati. Dopo la bellezza di 22 anni sul sax nei quali ho studiato sodo su tutti gli aspetti ho iniziato a sperimentare altre imboccature. Oggi, dopo 35 anni posso dire di saper riconoscere approfonditamente le varie caratteristiche di suono e di colore dei vari becchi
    Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
    socio onorario del club Mark VI Society

    tenor sax:

    Selmer SA80 serie I
    Grassi T460 Jazzy line

    sopr.sax:
    R&C R1

  8. #8
    diverti questa è la cosa più importante ...
    detto questo prova pure a cercare di mettere dei punti fermi.
    faccio un esempio concreto :
    riesci con un bocchino a suonare in maniera omogenea un intervallo di terza .
    poi ne prendi un altro e non ci riesci più , magari ti piace il corpo del suono il timbro ma sei stonato come una campana .
    a questo punto devi decidere quanto è importante suonare intonati.

    questo che dico sembra davvero una cazzata ma ha alcuni risvolti che sono in grado di condizionare il tuo suono in futuro.
    spesso infatti ciascuno di noi attribuisce valore ad alcuni elementi del suono non perchè li sceglie a scapito di altri ma semplicemente perchè subisce un limite tecnico che poi si porterà inesorabilmente per lungo tempo.

    ti faccio un esempio concreto preso dalla mia esperienza:
    hai due bocchini, con uno riesci a suonare una ottava non in maniera omogenea ma riesci a produrre dei suoni che assomigliano ad una ottava.
    con l'altro non ci riesci per nulla ma riesci a produrre una terza che certamente appare più omogenea.
    che fai?
    scegli il primo , e piano piano il tarlo si insinua.
    il suono del sax è un fatto personale , se stono è perchè sono un jazzista, il corpo del suono ed il timbro sono un fatto personale l'omogeneità di registro pure ecc...
    eccc. .anzi pensandoci bene a me del corpo del suono non me ne frega proprio nulla.
    dopo cinque anni sei talmente convinto delle tue determinazioni da non riconoscere un sassofonista straordinario da una pippa.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  9. #9
    In assoluto sono d'accordo, ovviamente, con chi dice suona con un bocchino per tot anni. Anche lo Yamaha 5c con cui sono partito andava benissimo per uno studio rigoroso.
    Ma: non è che a cinquant'anni uno può porsi come orizzonte temporale 35 di studio, aimè. Il mio obiettivo non è "fare il saxofonista da grande" ma divertirmi imparando a fare una cosa nuova in un ambito, la musica, che ha da sempre una grande importanza nella mia vita. Penso anche che le differenze tra un bocchino e l'altro (come tra lo Yamaha con cui suono ora e il Floret a noleggio) siano nettamente percepibili, anche se ovviamente non sarei in grado di andare al fondo delle loro potenzialità in termini di tono, anche solo per quello che riguarda proprio la facilità con cui si riesce a rimanere intonati, a produrre dei suoni più gradevoli.
    Il suggerimento di fcoltrane mi sembra colga esattamente il punto della questione: quale becco mi permette di studiare meglio e divertirmi di più? Una volta risposto sarà bene rimanere con quello, sono d'accordo!
    Anche oggi il Brilhart con la RSJ 3s mi sembra il più gestibile.

  10. #10
    la mia era solo una estremizzazione di un concetto. Vale a dire scegline pure uno tra tanti, prenditi anche del tempo per decidere, e poi vai avanti con quello per un bel pezzo.
    Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
    socio onorario del club Mark VI Society

    tenor sax:

    Selmer SA80 serie I
    Grassi T460 Jazzy line

    sopr.sax:
    R&C R1

  11. #11
    avete perfettamente ragione, io ho tirato avanti con un becco Amati per 20 anni, e solo ora mi "diverto" a fare esperienza su altri becchi, devo dire che il suono bello o brutto che sia,ormai è bene fermo nella mia testa e nelle mie orecchie...la riprova l'ho avuto giorni fa mentre preparavo due becchi che pi ho venduto, jumbo e il jody, ho ripreso il mio primo becco un vandoren t27...che ho suonato pochissimo perchè all'epoca mi faceva veramente schifo...beh per curiosità l'ho rimesso su e mi son registrato....sono rimasto stupito di come suonasse ora, un becco così chiuso non l'ho mai suonato, gia l'amati era intorno all'8, non lo sapevo mi piaceva e basta.. e allora ho veramente capito (non è il mio caso eh) che sei sei padrone del suono, suoni con qualsiasi cosa, il resto sono menate,poi è vero che la sonorità viene influenzata anche dal becco....però insomma, ultimamente sento ragazzi che iniziano a studiare e gia si fanno mille paranoie su che becco usare.In questo ha ragione Fra quando insiste sui punti dello studio...non ci sono c...i
    Bluesax
    Ten. Selmer Super Action 80 serie I
    Ten. Amati Toneking Silver '57 (Stencil Keilwerth Toneking)
    STM NY 7*, Guardala MB II, Ottolink TE 8 (by Simone Borgianni)
    V16 T7 hr, , STM 7* (by Simone Borgianni)
    Sopr. Werner Roth Silver '60 - Super Session J

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