E' un argomento interessante, io credo che in parte la psiche influenzi il modo di suonare come ogni altra azione. Penso che una persona di indole particolarmente aggressiva o comunque nervosa, possa più facilmente avere uno sfogo attraverso lo strumento che suona con uno stile più irruente, ma non può essere un dogma come non è detto che una persona estremamente pacata, non possa poi essere un ciclone di energia. Credo che una distinzione si possa fare tra suonare e interpretare.La psiche e la vita vissuta trasuda dallo strumento,Chet è un esempio per me emblematico, di quello che intendo, non sono del tutto d'accordo che con grande tecnica strumentale si possa essere vicini al suono di un sassofonista. La componente del "come" al di la del "cosa" dici fa una differenza enorme e credo (per fortuna) poco controllabile. Un attore che recita resterà sempre un attore rispetto a chi racconta del proprio. Penso che la magia del jazz sia questa