No i concetti di 'tecnica strumentale' e 'linguaggio musicale' mi sono ben chiari perché sono universali musicalmente parlando e come spiegato suono da quasi 20 anni. Che non mi sia chiara la routine per studiare jazz invece sono pienamente d'accordo.
Il mio dilemma non era se lo sviluppo della tecnica debba essere fondato nello studio classico. Lo sviluppo della tecnica strumentale attraverso la conoscenza di scale, arpeggi e patterns vari, non ha etichette come 'classico' o 'jazz' a meno che non entriamo nell'ambito di armonie prettamente jazzistiche.
La differenza potrebbe per esempio essere invece quella fra uno spartito scritto e con dinamica e articolazioni ben definito (classico), contro una chart di accordi su cui invece dare libero spazio alla creatività (jazz). Nel secondo caso, non è semplicemente un problema di linguaggio. Se io non ho una base solida appresa attraverso lo studio classico dello strumento per lo meno in fase iniziale, come mi comporto? Posso partire da zero assoluto e studiare jazz subito?
Ripeto, non è il mio caso, è curiosità.. Io comunque chiedo umilmente consigli perché a volte un semplice scambio di vedute può cambiare qualche cosa nella mia testa in maniera più che positiva. Mi piacerebbe capire quale sia una routine adatta a studiare jazz.