Si... ci vuole una certa maturità nel percorso di apprendimento. Deve essere una qualità innaturata dell'essere umano... capire cosa vuole e come ottenerlo.
Sul provarlo... mah... non è sempre fondamentale. Però dipende dalla propria sensibilità.
Nel suonare il sassofono... non c'è e non deve esserci niente di esoterico... alcune cose (acquiste certe capacità tecniche) escono da sole... altre cose bisogna trovarle... il setup fa qualcosa ma tutto deve partire dall'essere umano.
Assolutamente.
Se qualcuno riesce a tirare fuori un certo tipo di suono, senza adottare un modo estremo di suonare... significa che si può ottenere quel suono senza estremizzare niente... quindi, come è razionale che sia, il bocchino diventa il mezzo, non rimane il fine... e il resto è solo "pratica".
Concetto, design e costruzione.
Se non sei "dentro" un modo di suonare classico... con il Robusto in ebanite... ti succede che lo suoni una 50ina di ore e capisci che non aspettavi altro dalla vita. Infatti per casa mia, come al solito, continuano a passare altri bocchini in ebanite "succedanei" (nella stessa "categoria di suono"), anche più preziosi del Robusto... eppure il Robusto è ancora lì sul tavolo... mentre gli altri... transitano via...
A me interessa la musica... non fare del sax una palestra per l'esercizio fisico.
Sul T9 forse ti basta solo cambiare ance... le differenze con gli esemplari più chiusi non sono così marcate.
Il processo è
---> scelgo un bocchino ---> scelgo l'ancia corretta.
Se fai il viceversa (scelgo l'ancia ---> scelgo il bocchino) perdi tutto il divertimento.
Il grosso problema con quei Vandoren lì è la dimensione esterna... non l'apertura (sono bocchini che non hanno molta resistenza).
Prova a fare abbassare il becco... fino alle specifiche di quello che è uno Slant o un Early Babbitt... poi sentirai che il salto di apertura non è il fattore discriminante.
Slant ---> https://scontent-a-mxp.xx.fbcdn.net/...17585648_o.jpg
Early Babbitt ---> https://fbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.n...80582427_o.jpg