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Discussione: Bocchini Vandoren V16 metal

  1. #31
    Ciao tzadik, ti ringrazio per i tuoi preziosi consigli, li considero molto e mi fanno riflettere. Di questo ti ringrazio molto.

    In effetti non mi sono spiegato a dovere. In realtà non ho intenzione di mettermi, da subito, a studiare jazz e sono d'accordo con te che non è possibile studiare, di pari passo, il programma del Liceo e lo studio del jazz.

    Il mio intento, visti i miei gusti e visto che il mio Mo mi fa studiare dei pezzi di jazz, è quello di preparare questi ultimi pezzi con un setup da jazz. In modo da potere sperimentare e prendere familiarità con il nuovo setup e di assimilare dei suoni più appropriati rispetto a quello che comunque devo studiare. Questo, tra le altre cose, mi consentirebbe di divertirmi.

    Naturalmente, lo studio vero e proprio "a tempo pieno" del jazz lo effettuerò completati gli studi tradizionali.

    Ora, non credo che imparare ad utilizzare un sertup per provare alcuni pezzi, mentre utilizzo un altro setup per gli studi, possa essere impossibile e compromettere il mio percorso.

    Naturalmente, non sono un esperto e posso sbagliarmi.

    Grazie infinite per i vostri interventi, per me sono molto importanti.

  2. #32
    studiare con bocchini anche del tutto opposti è possibile (nella migliore ipotesi acquisisci flessibilità) nella peggiore perdi le poche certezze su emissione stretta impostazione ecc..
    il percorso opposto è scegliere un solo bocchino (quello che ha maggiori potenzialità) ed imparare a farlo suonare anche in due modi diversi.
    il merlot non è male come bocchino e con l'ancia adatta potresti già essere in grado di suonarlo.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  3. #33
    Grazie fcoltrane.

    Stando alla tua seconda ipotesi, il bocchino da sceglite sarebbe, a questo punto, il robusto, che è molto versatile. Però, seppur versatile, non penso che questo becco sia adatto per un programma "classico". Purtroppo, ho paura che non sia una strada percorribile; infatti il mio Mo per quanto concerne il programma "classico" vuole, per tutti, il setup che ho in firma. Ha fatto una sola concessione (soloist) per un allievo che proprio non riusciva a usare l'80S D.

    Certo se rischio di perdere le mie certezze sul setup da studio di default la cosa si complica parecchio.

    Umhhhhh

  4. #34
    Innanzi tutto desidero ringraziare coloro che con le loro risposte, sia nel forum sia privatamente, mi stanno aiutando in questa mia scelta. Grazie a tutti.

    10mfan. Nonostante gli entusiastici commenti reperibili sul web non ho ricevuto dei commenti positivi sul suo conto, pertanto ho deciso di abbandonare questa strada che sembrava tanto allettante.

    Per tzadik e fcoltrane. Ho chiamato il mio Mo e gli ho fatto presente le pertinenti considerazioni che avete esposto circa l'uso contemporaneo di due setup destinati a generi musicali diversi. Mi ha detto che le vostre osservazioni sono corrette e potrebbero anche "starci", non avendo però alle spalle una valida scuola e una corretta e solida impostazione come quella che ho, poi, naturalmente, mi seguirebbe in questa cosa. Mi stima !!!! 😃

    HR V16. Sia sul forum sia in privato ho ricevuto degli ottimi commenti su questo becco. A questo punto sto pensando di utilizzarlo per farmi le ossa nel genere jazz. Mi orienterei su un T6, che ha un'apertura di 255, equivalente a quella di un Otto Link 7.

    Metal V16. Una volta acquisita la giusta impostazione con il modello HR, gli abbinerei un Modello in metallo del nuovo tipo, del quale ho letto degli ottimi commenti sia nel forum sia in privato. Qui la scelta dell'apertura è un poco più complicata; infatti, anche se a me piace il sound scuro degli anni 40, alcuni di voi avvertono che i camera larga di questo becco non suonano molto e che comunque non raggiungono le prestazioni complessive dei modelli con la camera media. Il problema sta nel fatto che la Vandoren raccomanda per il suo T6 la variante con la camera stretta. Invece, raccomanda la camera media per i modelli superiori, che oltretutto non hanno la variante con la camera larga. Tuttavia, c'è da dire che il V16 T7 presenta un'apertura di 265, equivalente ad un Otto Link 7*. Quindi, se per il modello in metallo dovessi orientarmi su un V16 T7 riuscirei comunque a stare nel range medio Otto Link (6/7*) che mi è stato consigliato.

    Naturalmente, entrambi i becchi con legatura Optimum.

    Grazie per i consigli che mi avete dato è che continuerete a darmi. Consigli che spero siano utili ad altri amici del forum.

  5. #35
    Citazione Originariamente Scritto da Sib&Mib Visualizza Messaggio
    ..10mfan. Nonostante gli entusiastici commenti reperibili sul web non ho ricevuto dei commenti positivi sul suo conto..
    che vuoi dire?

  6. #36
    Scusate, anche il T7, il T8 è il T9 hanno la camera larga, ma, per questi modelli, la Vandoren raccomanda le varianti small e medium (T7, T8) è solo small (T9). Il motivo è che più i becchi hanno le aperture piccole, più sono performanti per le camere più grandi e viceversa (fonte Vandoren).

    Per friskaletto. Intendo dire che dopo le recensioni e i commenti entusiastici nei forum americani che ho letto sul 10mfan, mi ero convinto ad acquistarlo a scatola chiusa ed avevo già contatatto Mark. Poi, ho ricevuto delle segnalazioni da parte di persone che lo hanno provato e non erano così entusiastiche. Allora, visto quanto costa, per non sapere nè leggere nè scrivere (in Italia non lo vende nessuno), sono ritornato sui miei passi. Unicamente perché non conosco assolutamente il prodotto è non ne ho mai visto uno dal vivo. Poi si tratterà sicuramente di commenti personali, ma io, a costo di sbagliare (e magari di pentirmene), non me la sento di prenderlo ad occhi chiusi, anche se la cosa mi dispiace parecchio.

    Ripeto, non so di cosa sto parlando. Questo è tutto. Se credi, visto che la cosa ti interessa, si potrebbe aprire una discussione per raccogliere commenti dettagliati su questo interessante bocchino.

  7. #37
    Sib, secondo me va bene informarsi, lo facciamo tutti e io sono uno che prima di fare un acquisto pondera per bene tutto.

    Nella tua situazione di musicista che non ha ancora una sufficiente esperienza, non starei lì a fare troppi ragionamenti, altrimenti non ne esci più. Attento anche a quello che leggi sul web, è facile per chiunque farsi prendere dall'entusiasmo per l'aggeggio nuovo, bisogna poi vedere a distanza di tempo ....

    Il mio consiglio è quello che ti faranno tutti, ovvero è di acquistare un bocchino "standard" per il genere di suono che vuoi raggiungere e di lavorare con quello per un tempo sufficiente. Poi, solo poi, ripensa alle imboccature.

    Tieni presente che si parla di imboccature standard perché sono un classico o si rifanno a geometrie tipiche, non significa che sono imboccature mediocri!
    Per quello che vuoi tu, trova un buon Vandoren V16 in ebanite, T6 o T7 al massimo, oppure un Otto Link Tone Edge 6 o 7 (magari perfezionato come questo: http://saxforum.it/forum/showthread....highlight=link
    che è IL classico bocchino da tenore jazz in ebanite.

    Star lì a ragionare su camera, questo quello quell'altro, serve a poco ora. Pensare a bocchini da boutique mi pare quantomeno esagerato, francamente. Entrambi i bocchini che ti ho indicato sono perfetti per imparare a suonare come vuoi tu. Sono usati da una quantità infinita di sassofonisti, dagli studenti fino a professionisti di fama assoluta. Sono buoni, vanno bene, costano il giusto, ti possono durare una vita se li tratti con un minimo di attenzione.

    Tanto sai cosa serve? Per ottenere un bel suono, oltre ad avere l'idea di quale piace, è avere un setup che vada in quella direzione e che ti sia comodo, e poi solo tanto tanto esercizio.... il suono lo fai tu, il bocchino sì certo serve, ma non è mica necessario spendere chissà cosa. Prendine uno di quelli indicati, anche usato va bene, trova un tipo di ancia e di durezza che ti pare sia quella perfetta per te e il tuo bocchino e suona, tanto tanto tanto .... quello serve. Suona con lo stesso bocchino per almeno 6 mesi, non un mese!

    Questi sono minuscoli consigli da uno che suona il tenore da un paio di decenni

    Ora suono da due anni anche il soprano: per il bocchino, ho chiesto e mi hanno consigliato un classico di apertura medio chiusa. L'ho preso, ho fatto i primi suoni, pian piano sono migliorato, ho provato tante ance diverse, sto migliorando, continuo ad esercitarmi, inizio a non vergognarmi .... sempre con lo stesso bocchino. Mi è sembrato buono (non ne sapevo niente), è uno standard usato da millemila allievi e anche da super musicisti .... mi basta, tanto se un giorno ho un suono da schifo la colpa è mia (a volte anche dell'ancia ).




    PS. Nel caso, il Vandoren è un bocchino costruito molto bene e quindi sia nuovo che usato fa il suo dovere. L'Otto Link a volte non è rifinito proprio bene, quindi acquistarne uno che è stato controllato da una persona competente, come nel caso di quello del link, è senza dubbio una scelta più sicura.
    Ultima modifica di Tommy; 20th January 2015 alle 17:04 Motivo: PS

  8. #38
    Tommy, grazie infinite per il tuo consiglio; infatti, come ho scritto, ho deciso di fare la gavetta con il V16 T6 HR (che ha un'apertura molto vicina al T7 Otto Link).

    La legatura sarà una Optimum.

    Per quanto riguarda le ance incomincerò a fare le prove con: Rico 3M/3S, RJS 3M/3S e Rigotti 3M/3S.

    Grazie ancora !!!!

  9. #39
    quello che dice Tommy è assolutamente condivisibile.
    studiare con un bocchino standard è una garanzia.
    il tuo insegnante è colui che meglio ti può indicare quale strada percorrere perchè ti conosce ed ha una idea di prospettiva.

    l'utilizzo di due bocchini diversi è per me una scelta" singolare" ma diffusa.
    la mia idea è semplice il suono è la tua voce ed ha poco senso cambiarla a seconda del contesto.
    sia che suoni jazz sia che suoni musica classica sia che suoni altro.
    purtroppo è una idea poco diffusa e si scontra con una serie di pregiudizi (sia in ambito classico che jazz).

    ps: il robusto come altri bocchini è un bocchino straordinario ma questo non vuol dire che è un toccasana per tutto.
    faccio un esempio concreto.
    un selmer c in bocca ad un bambino produce suono in pochi secondi un merlot 8 in bocca ad alcuni professionisti può risultare afono.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  10. #40
    fra, io non ho un becco titolare e neanche 2 e neanche 3.....
    ho alcuni becchi che per me sono adorabili! (nel corso degli anni ho provveduto a una certa scrematura)
    in base all'aria che tira e al mio umore scelgo nel mucchio quello che al momento mi attira di più, un po come come le donne coi vestiti....
    il fatto è che mi trovo bene con tutti i becchi che ho nel cassetto!
    è grave?

  11. #41
    .
    ho un cassetto pieno di bocchini e se riuscissi mi piacerebbe suonarli tutti (ma non ci riesco) e ho anche due tenori che sono diversi tra loro e che spero di tenere per sempre.
    alcuni sassofonisti hanno una tale flessibilità che riescono a cambiare bocchino con nessuno sforzo e decidono anche in una certa misura se mantenere il proprio suono.
    il discorso è complesso .
    per me lo studio del suono ha un costo che è rappresentato dalla flessibilità.
    più conosci il tuo setup meglio puoi apprezzarne le caratteristiche (la mia è una voce fuori dal coro.)
    molti sassofonisti sono pronti a giurare che amano diversi suoni per caratteristiche diverse.
    e quindi di conseguenza diversi bocchini .
    e che ci sia il suono per il liscio, il suono classico , jazz . eccc.

    per me il suono è la voce : meno è artefatta meno è filtrata meglio è.

    Sib& Mib si appresta ad un percorso di studio, ha un buon insegnante che gli sta dando alcune utili indicazioni, dal canto mio provo a proporre altre esperienze e a indicare alcuni spunti problematici.
    faccio un esempio concreto.
    alcuni sassofonisti considerano poco corpo del suono ed il volume e l'omogeneità del timbro attribuendo enorme importanza ad altri aspetti primo tra tutti l' intonazione , anzi ritengono improponibile che determinati suoni (con grande corpo ) possano amalgamarsi con altri suoni di strumenti che suonano musica classica.
    questo per me è inaccettabile.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  12. #42
    Buongiorno,

    Leggendo la tabella comparativa dell'ampiezza dei bocchini, messa a disposizione dalla Vandoren, non mi tornano alcune indicazioni, li inserite, riferite ai modelli V16 confrontati con le aperture standard Otto Link.

    Di seguito ho inserito i modelli V16, la loro ampiezza in 1/100 mm, la corrispondenza Otto Link indicata da Vandoren e, infine, la corrispondenza Otto Link ricavata da me.


    Modello - 1/100 - OT - Mia misura

    T5 - 235 - T5* - T6 mezza stella
    T6 - 250 - T6 - T7
    T7 M - 265 - T7 - T7*
    T7 HR - 270- T7 - T7**

    C'è qualcuno che è in grado di fare chiarezza a riguardo? Anche perché le misure appaiono sensibilmente diverse.

    Grazie infinite.

  13. #43
    ma non stare a fissarti sulle misure... devi provarli
    Tenore: Selmer SBA 49xxx
    Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
    Tenore: Selmer Reference 36
    Algola Mark I (0.108")
    Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H

  14. #44
    Mi piacerebbe molto 😀

    Però dove mi trovo in questo momento posso solo pensare 😂

  15. #45
    Vandoren V16 HR
    T6=2,50 mm ovvero .99/.100 UGUALE Ottolink 7
    T7=2,70 mm ovvero .105/106 UGUALE Ottolink 7*
    T8=2,80 mm ovvero .110 UGUALE Ottolink 8

    per il V16 in metallo di nuova produzione le cose cambiano di poco ........
    T5= 2,35
    T6= 2,65
    T7= 2,50
    T8= 2,77
    T9= 2,95
    con i vecchi V16 in metallo, T45 - 55 - 75 - 77 - 95 è ancora diverso ......

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