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Discussione: Musica Classica e Jazz : mondi disgiunti?

  1. #31
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    Re: Musica Classica e Jazz : mondi disgiunti?

    parole sante che condivido pienamente, ma a questo punto non so più che cosa fare: ..... mi suicido subito, vendo il sax, divento primo ministro e vieto l'uso del sax ai minori di anni 56 e che suonino da più di un mese o continuo l'improbo (ma divertente e pieno di soddisfazioni) processo di apprendimento (con scale, accordi solfeggi vari etc etc)?

  2. #32

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    Re: Musica Classica e Jazz : mondi disgiunti?

    Citazione Originariamente Scritto da ugo911
    parole sante che condivido pienamente, ma a questo punto non so più che cosa fare: ..... mi suicido subito, vendo il sax, divento primo ministro e vieto l'uso del sax ai minori di anni 56 e che suonino da più di un mese o continuo l'improbo (ma divertente e pieno di soddisfazioni) processo di apprendimento (con scale, accordi solfeggi vari etc etc)?
    Direi l'ultima che hai scritto è la migliore, decisamente.... :ghigno:
    L'importante è la gradualitÃ*, sembra una roba scontata, ma non lo è. I tempi di reazione sono diversi da persona a persona, quindi bisogna rispettarli.
    Continua alla grande Ugo!!
    Frank.
    in cerca di stimoli, ma la vedo dura.....

  3. #33

    Re: Musica Classica e Jazz : mondi disgiunti?

    salute!
    non ho letto tutte le risposte ma sono sicuro che ancora non è stato segnalato il lavoro di Gunther Shuller & John Lewis "John Lewis Presents Jazz Abstractions"
    link: http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=am ... fexqygld6e
    è davvero grandioso in pratica ha sperimentato la classica d'avanguardia + il free jazz, il sacro col profano, il colto con l'istintivo, con incredibili solisti Ornette Coleman e il GRANDIOSO e mai sufficientemente celebrato Eric Dolphy.
    il filone del third stream fu considerato un pò un fallimento ma c'era davvero della bella roba dentro proprio perchè c'erano gente che SUONAVA con tutte le cellule del corpo... e CHE CELLULE!!! :lol:
    secondo me davvero molto stimolante, consigliatissimo!
    c'è anche versione live su questo disco incredibile: Vintage Dolphy http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=am ... fixqygldde
    dolphy ha sperimntato anche sul suo secondo lavoro da solista (disco incredibile) "Outward Bound" qui: http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=am ... fuxqygldde
    C'è anche un lavoro di Alice Coltrane che ha lavorato su registrazioni dell'ultimo periodo di Trane (ci sono anche temi di stupefacente e accecante bellezza come "Peace on Earth" e "Living Space") che ha sovrapposto con parti di classica di avanguardia (atonali) orchestrate da lei stessa + il grandioso Charlie Haden...
    il disco si chiama John Coltrane "Infinity" link: http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=am ... fpxqyhldke

  4. #34

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    Re: Musica Classica e Jazz : mondi disgiunti?

    Quoto...ehm...tutti!!

    Cioe', mi spiego,condivido appieno cio' ke dice nous, ma Credo ke Frank abbia davvero ragione...!!

    Per quanto riguarda il MAZZO..e' vero, al conservatorio sei spinto a farlo,come un porco,e se vai a scuola,(come me)e vuoi andare bene pure li(e io sono un perfezionista anke li)allora cominci a sputare sangue da subito...
    Ma devo dire ke per me quest'anno di conservartorio ha avuto note positive per lo piu' ma negative per altre...

    le positive sono:
    il solfeggio, ***** avevo una prof tremenda,500 anni circa, musicista classica vekio stampo ke mi dava 30 esercizi a settimana...ma cavolo se ora leggo parker(ho detto leggo,non suono... :D )

    Lo studio assiduo delle scale,ottimo...
    lo studio delle dinamiche...ottimo


    ma per il sax il primo anno e' pressoke' inutile per la sonorita' jazz...perke' almeno da me all'Aquila rompono una cifra sulle legature, e la perfetta intonazione ke ti stereotipa troppo (a mio avviso),pare ke vogliano farti essere uno strumento senz'anima...la tecnica dello strumento te la fanno fare al 4o anno!! questo non e' positivo...
    inoltre il conservatorio ti toglie la linfa vitale del suono...cioe',prendi lo strumento in mano 7 giorni su7 a fare esercizi su esercizi..studi, ma NON suoni...
    arrivi a lezione ke temi di sbagliare un respiro, ***** ma se ho aria in gola fammela usare!!!

    ora con questo non voglio negare assolutamente il miglioramento ke ti da uno studio assiduo...
    ma quello uno lo deve voler fare da se!!Cavolo suonavo meglio io di quelli degli anni maggiori solo perke' io studiavo!!!

    e poi la mancanza totale di armonia prima del quinto anno!! io eliminerei il piano complementare melodico(ke almeno come lo fanno da noi e' del tutto inutile)e metterei armonia e studio dell'orekkio!!!

    Il solfeggio e' in assoluto la nota + positiva ke abbia il primo anno di sax al conservatorio...

    eterni sassofonisti classici, odiatemi pure, lo so ke lo fate, io continuero' sempre a stimarvi e ad apprezzarvi come uomini e musicisti comunque...

    per quanto riguarda il jazz..Nous ha ragione, ma il classico come base intende studio delle scale(e quelle basta farsele,se uno vuole lo fa!!)e SOLFEGGIO!!la lettura e' tutta li..!!!

    Studiare studiare studiare!!Questo e' il punto!!

    ke poi una marea di gente esagera coi sovracuti(ke ammetto fieramente di non saper fare eccetto il G)e' vero...e quanto mi da sui nervi...mica siamo locomotive!!Fanne uno o due,mica devi suonare per forza sempre e solo oltre la normale capacita' uditiva dell'orekkio umano!!!

    Il growl...io lo amo, ma non ne abuso!!!

    insomma...sto scrivendo un poema perke' purtroppo il dilemma classica-jazz lo vivo ogni giorno sulla mia pelle...il conservatorio da' tanto solo se studi...non e' bello sentire una del settimo anno ke non sa suonare oltre un forte e poi rompe a te se non respiri quando e' scritto...(esperienza di vita)...

    io penso ke ognuno debba suonare cio' ke ha nel sangue e studiare..e' ovvio ke non sai suonare se non sai leggere una mazza(solfeggio!!!!Santo solfeggio!!)e ke sei uno senza anima se quando suoni fai solo sovracuti e growl...

    cerkiamo di dire qualcosa quando suoniamo ragazzi, qualsiasi cosa suoniamo...

    Smog

    PS-per quanto riguarda il romanticismo... :oops: be' dovete sapere ke io,Smog Graffiante,amante dell'hard-bop puro e del suono pieno...be',ho scritto un blues per la mia ragazza,lento e romantico, solo per dirle cosa provavo per lei... :oops: (pezzo che ho anche regolarmente registrato alla SIAE)
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    "In genere, il jazz è sempre stato simile al tipo d'uomo con cui non vorreste far uscire vostra figlia-Ellington"

  5. #35
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    Re: Musica Classica e Jazz : mondi disgiunti?

    Visto ora questo bel argomento. Quoto Nous in tutto, per suonare bene il jazz la classica la devi suonare BENE sia tecnicamente che come suono. La classica è una grande scuola come ovviamente il conservatorio anche se non fondametale. Per suonare il jazz devi avere dentro qualcosa e saperlo esprimere e per non essere mai banale devi ascoltare,ascoltare,ascoltare. Ascoltare classica,jazz,rock e tanto altro.
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  6. #36

    Re: Musica Classica e Jazz : mondi disgiunti?

    Grande capacitÃ* di leggere ed interpretare una partitura - predisposizione alla "reinterpretazione improvvisativa" sono le sostanziali differenze dei 2 "mondi": l'uno non nega l'altro, ma entrambi hanno una specifica autonomia espressiva che esige competenze e abilitÃ* diverse. Un buon esecutore accademico deve saper leggere agevolmente e con competenza stilistica qualunque partitura (lo stesso tipo di figurazione ritmico-melodica in un brano barocco non avrÃ* lo stesso suono e articolazione agogico-espressiva in un brano romantico o contemporaneo)...ad un buon improvvisatore è richiesto di "innalzare" il climax dell'esecuzione con la propria "voce" e la propria "fantasia estemporanea"...Usando una metafora, l'esecutore "risolve" i "problemi" della partitura...l'improvvisatore offre una sua "visione"... "elabora" in modo estemporaneo la "partitura non scritta" che il suo intuito e esperienza gli "detta" in tempo reale ovvero compone in modo estemporaneo (naturalmente ciò accade, nei casi piu' "felici"...ovvero quando l'improvvisazione non è una serie di scale o di patterns "centrifugati" a casaccio o anche in modo calcolato...ma quando procede per "unitÃ* motiviche semplici" la cui elaborazione nel corso dell'improvvisazione svela "implicazioni" via via piu' complesse e suggestive).
    Ciò che accomuna i 2 "mondi" è la dimensione armonica (se ci riferiamo a tutti gli stili della tradizione jazzistica prima dell'avvento del free-jazz): l'interpretazione "modale" dell'armonia (la piu' praticata in ambito improvvisativo e nella didattica jazz) pur facilitando mnemonicamente la relazione accordo-scala, impoverisce ed "accademizza" il lessico improvvisativo rendendolo prevedibile e scontato...così come, noiosa e piatta, risulta l'interpretazione di un brano fatta da un esecutore mediocre e inespressivo, poco attento alle dinamiche e alle "sfumature linguistiche/stilistiche" della partitura.
    Il jazz contemporaneo ha oggi molteplici "diramazioni" ed una apertura verso tutti i "linguaggi musicali" che storicamente e/o tradizionalmente si sono sviluppati in tutto il mondo...una preparazione che preveda solo la conoscenza della "tradizione musicale europea" e degli stili ormai "storicizzati" del jazz, risulta oggi precaria e lacunosa, a meno che non si abbia una visione di tipo "revivalistico" del jazz...che diventa analoga a chi "accademicamente" si specializza solo nell'esecuzione di brani di una particolare epoca (barocca o classica o romantica ecc.)
    La musica è la materializzazione dell'intelligenza che è nel suono.
    Edgar Varèse

  7. #37

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    Re: Musica Classica e Jazz : mondi disgiunti?

    :shock: :half:
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