quoto parola per parola Stefano e Koko.
andiamo per ordine:
quello che dice Stefano corrisponde alla mia esperienza di sassofonista e di ascoltatore.
moltissimi sassofonisti sono influenzati molto più dal setup rispetto al sax. ( e questo succede anche ad alto livello).
se prendi ad esempio i video che alcuni grandi professionisti hanno fatto su youtube nel negozio di Raffaele Inghilterra noterai che i sax provati sono diversi (conn selmer sba mark 6 ecc) ma il suono è quasi lo stesso per noi comuni ascoltatori .
la differenza probabilmente è più in fase di produzione del suono. (ma per essere certi bisognerebbe chiedere a chi suona Ionata Scannapieco ecc) .
altro aspetto quando la prova si riferisce al bocchino anche qui le differenze a quei livelli e su youtube ( che non è dal vivo ) sono quasi impercettibili per noi comuni mortali.
probabilmente sono maggiori rispetto ai sax ma sempre in fase di produzione.


andiamo al concreto: lo studio come è stato indicato da Koko ti dovrebbe mettere in condizione di capire e di assestare il tuo standard , di capire cioè il tuo limite.
ti faccio un esempio concreto a tre mesi di studio con il solo bocchino suonavo circa una terza .
e con il sax suonavo i primi due armonici
ad un paio di anni circa un ottava con il solo bocchino e suonavo con il sax con gli armonici sino a tutto il registro ordinario.

con lo studio con il collo la corrispondenza è ancora più grande perché si impara a riconoscere il suono in tutti i suoi elementi.
apri la gola , chiudi la gola pensa alla nota muovi la lingua da li a li sposta l'aria così pronunzia queste vocali quando suoni quella parte di registro ecc.. ecc.. sono tutti concetti magari corretti ma molto difficili da spiegare e eseguire.
al contrario lo studio con il collo così come è concepito ti fa progredire anche senza alcuna consapevolezza di quello che succede a livello di emissione respirazione ecc eccc..

infine posso dire che con tutti i bocchini che hai citato ci sono o ci sono stati sassofonisti che sono in grado di farli suonare alla grande aprendo il registro acuto .
quella parte di registro è l'indice più evidente di un modo di suonare che limita quando il suono risulta povero e mancante