Viene da chiedersi quanti tra noi,bravi o no,professionisti o dilettanti, abbiano conoscenza reale dei prodotti "da banda" cinesi o italiani anni 60 o giù di lì...io non ne ho molta,ma quei pochi posseduti,sette o otto tra grassi ,borgani, orsi,quelli altrettanto pochi provati di altri, erano strumenti normalmente accettabili di costruzione robusta che,se sbatacchiati di qua e di là ,finivano per diventare rottami insuonabili,ma se trattati bene sono e restano strumenti di piccolo prezzo ma accettabili e,alcuni,con bella voce(un tenore borgani era molto bello di suono). Di cinesi ne ho provati pochi e posseduti solo tre:due buoni per fare il caffè,uno eccezionale,delicato di costruzione ma con belle qualità di canto,brutto come il peccato tanto da sembrare un giocattolo mal fatto,ma ,se si vuole un sax che suoni...beh,quello suona bene. Prezzo poco più di un centinaio di euro!! Quindi,nella fascia economica non si può prescindere dai prodotti cinesi,bisogna scegliere con attenzione e un sax accettabile si trova...suonerà come un mark 6? Non credo,ma nemmeno credo che siano tutti da buttare:provare e ascoltare,spendere poco ed avere il massimo che con quei soldi ci si può comprare e lo stesso si può dire di strumenti di fascia più alta.Mai seguire le mode e cercare tra gli strumenti (fantastici) che nessuno guarda,ascoltare e provare: un tenore eccellente si trova anche ad un prezzo sette volte più basso di un mark 6. Concludo dicendo che chi suona uno strumento,bene o mediocremente,deve,assolutamente deve, essere in grado di metterlo "in fase" personalmente e conoscerlo come le proprie tasche,oppure essere ricco e lasciare la manutenzione del sax a un professionista ma a questo punto perché cercare uno strumento economico:si può suonare la madama di Tebe anche con un sba .
il nero