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Discussione: Preso Paul Mauriat System 76

Visualizzazione Ibrida

  1. #1
    Il P. Mauriat System 76 è una "copia2 dei un Mark VI, per quello che riguarda il canneggio.
    La maggior parte degli strumenti che vengono prodotti a Taiwan sono stencil Albest e in particolare del P. Mauriat System 76.
    Gli strumenti con campana larga e grani rigirati sono stencil del P. Mauriat 66R (sempre prodotto dalla Albest).


    La meccanica poi, per ovvie ragioni, non è stata ricopiata dal meccanica del Mark VI... mentre per l'ergonomia si è cercato un compromesso.

    Meccanica = sistema di chiavi etc etc
    Ergonomia = posizione dei vari bottoni/madreperle (sulle chiavi), posizione e tipo del thumb rest e del thumb hook.
    Si può modificare l'ergonomia senza modificare il design della meccanica.


    I Selmer post-Mark VI per via della diversa conformazione (anche e non solo) della prima parte del canneggio (... vedi chiver e parte alta) hanno un suono molto più "centrato", laddovè un Mark VI ha un core del suono differente ed essendo diverso (almeno e non solo il chiver) sia la postura del suonatore sia il percorso che fa l'aria sono differenti.

    Trattandosi di emulazioni (parlo dei P. Mauriat, del System 76) le condizioni in cui riesci veramente ad annullare le differenze esterne (quello che sente un ascoltatore esterno) rispetto a un Mark VI (quale che Mark VI? Che tipo di Mark VI? I Mark VI non sono mica tutti uguali...) sono particolari e non necessariamente sempre applicabili.

    La differenza a livello di mercato ( =chi poi va a comprare questi strumenti, nuovi, in negozio) qual è?
    - la Selmer ha il suo bacino di utenza ( = target di mercato) negli studenti dei conservatori e nei sassofonisti classici che si adeguano a quello che la scuola francese produce (a livello di sonorità). La Selmer vende soprattutto Serie II e Serie III (nei vari tagli...)
    - la Albest ha il suo bacino di mercato in quelli che hanno necessità di un suono e di un feeling più vicino a quello dei vecchi Selmer (di almeno 40 anni) e che (forse o anche) non hanno tutti i soldi per compare un Selmer nuovo... ma che comunque vogliono uno strumento facile, preciso e super massiccio.

    Nessun produttore può competere contro Selmer nel suo dominio di influenza... nemmeno un colosso come Yamaha.
    Di conseguenza, trattandosi di una produzione organizzata come distretto industriale (cosa che assicura più qualità e minori costi) l'unica strada percorribile era quella di offrire strumenti adatti al target di mercato dove Selmer non dominava e continua a dominare.

    Attenzione poi... a Taiwan (da 15/20 anni) non stanno facendo altro che quello che in Giappone si faceva dalla metà degli anni '60 in poi. Non serve ricordarlo, vero? Yamaha serie "61" e Yanagisawa serie "6"...

    Solo che se mentre in Giappone, la produzione non era e non è organizzata come distretto, a Taiwan si e di conseguenza che quello in Giappone hanno fatto in 20 anni, a Taiwan lo fanno fatto in 10 (anni).

  2. #2
    Anche il mio è corredato dal chiare Super VI, suona alla grande. Forse con un poco di pazienza riuscirai a trovarne uno ad un prezzo più abbordabile. Rispetto al mercato 2000 eurozzi mi sembrano tanti!! In bocca al lupo
    Gema
    S Yanagisawa 981 - Bari 64 - Vandoren blu 2,5
    A Semer SA II - Meyer 6 - Vandoren Java 3
    T Paul Mauriat System 76 - Otto Link STM 7* - Rigotti 3

    Se hai fatto le note lunghe si sente!!!!!!!!

  3. #3
    Mirko996
    Visitatore
    Ormai l'ha già venduto a quel prezzo a qualcuno... meglio così, 2000€ erano troppi, e non voleva manco farmelo trattabile.

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