Citazione Originariamente Scritto da Danyart
secondo me quello che dice stefano il grande è essenzialmente giusto e interessante, puoi lavorare per rendere meno prevedibile e ripetitivo quello che suoni nell'improvvisazione, note ne puoi mettere per me anche 8000, più che altro puoi variare maggiormente gli accenti, gli staccati continui che sento sono a volte interessanti a volte un pò monotoni, ma è un mio gusto, ognuno può fare quello che vuole, se sento albert ayler non mi aspetto che suoni come hank mobley...poi se vedi un pò meglio anche gli accordi puoi trovare altre soluzioni... ci sono altre basi in rete migliori e/o diverse da questa con le quali forse ti troveresti in una situazione più jazzistica ritmicamente e forse anche l'improvvisazione ne gioverebbe
@Ste sax nessun problema!
Danyart grazie per i suggerimenti, premetto che di linguaggio jazz non ne capisco un tubo,mai studiato e all'epoca(circa 20 anni fa) quando andai da Rosen mi servi soprattutto per curare l'aspetto timbrico e interpretativo della nota, poi un giorno mi fece vedere un quadernetto con una serie di pattern e mi disse di impararli per "svicolare" nel caso non avessi avuto in mente che solo fare in un determinato pezzo. Li francamente si chiuse il mio rapporto col jazz suonato. Poi negli anni ho suonato di tutto ma ogni volta che sento suonare jazz, soprattutto negli ultimi anni mi sembra di sentire solo una serie di pattern fine a se stessi. non ho la tecnica neppure volessi farli, ma non mi interessa proprio come approccio. Quindi il mio limite è il suonare quello che mi canta la testa in quel momento e li cado magari nel banale o ripetitivo, oddio anche i pattern usati e abusati lo sono. Dovrei mettermi giu a studiare sull'armonia e pensare, questa cosa un po la faccio quando mi dedico a progetti inediti, ma quando suono così su delle basi mi lascio andare a quello che mi passa per la testa :) In fondo è pigrizia a parte i limiti tecnici ovviamente.