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Discussione: Compensi dopolavoristi vs professionisti

  1. #1

    Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Ciao a tutti, so che aprendo questa discussione tocco un tema caldo e molto spinoso, ma vorrei sapere come la pensate voi.

    Premessa iniziale: Il mio gruppo principale è formato da 7 persone. delle quali solo il batterista lo fa di professione mentre gli altri ( come me ) sono della categoria "dopolavoristi" cioe' dilettanti che pero' se la cavano degnamente per esibirsi con discreti risultati.

    Detto questo l'altra sera, dopo un bel concerto in un locale della zona, vengo avvicinato da un musicista "professionista" ( non sassofonista ) che ci fa i complimenti e, parlando del piu' e del meno, mi chiede quanto avevamo pattuito di compenso per la serata. Io non ne faccio mistero e gli dico la cifra, secondo me giusta per il tempo dedicato alla serata e per il nostro standard di bravura. Insomma non ci siamo svenduti pero' non siamo neanche i pink floyd ecco... Per tutta risposta inizia a farmi una gran filippica sul fatto che come minimo dovevamo chiedere il doppio perchè senno' rubiamo il mestiere a loro ( i professionisti ) e che comunque non si puo' scendere sotto certe cifre perchè è oltraggioso per chi lo fa come lavoro e ci vive...insomma le solite cose che, purtroppo, accadono. Seccato un po' dal suo atteggiamento da "moralista" gli ho detto che mi piacerebbe vedere, di tutti i locali dove lui ha suonato, le fatture da lui emesse ai vari gestori. E, suonando piu' o meno 3 volte a settimana, avrebbe dovuto avere almeno come minimo un centinaio di fatture...per non parlare della fatturazione delle ore di insegnamento a casa propria...

    Ovviamente è impazzito dalla rabbia, cercando le scuse piu' disparate su come giustificarsi ed è andato via.

    Ora il discorso è molto semplice. Se da un lato c'è giustamente da fare la guerra al dopolavorista che magari si fa dare poco o nulla per suonare non vedo perchè poi il professionista, perchè tale, si debba permettere di incassare il giusto compenso ma evadendo le tasse a spese di chi ha un lavoro normale e le tasse le paga. Una vera regolamentazione del settore, secondo me, dovrebbe partire proprio dai professionisti e proprio da questo "malcostume" di entrambe le parti.

    Un'altra osservazione. Penso che chi prende un professionista in un locale sappia quale risultato voglia ottenere e, nel mio piccolo, non penso che il risultato che posso offrire io con il mio gruppo possa essere paragonabile a quello di un professionista. Quindi alla fine non penso di rubare nulla a nessuno.

    Voi cosa ne pensate, sbaglio?

  2. #2

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

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    Soprano Yamaha YSS 675
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  3. #3

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    la tendenza più o meno generale è quella di "arrangiarsi" e non solo nelle 2 categorie da te citate

    poi ci sono quelli che per i motivi più disparati non possono "arrangiarsi" e quindi sono costretti a fare quello che non vorrebbero...ma a denti stretti

  4. #4

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    E' un discorso molto ampio e alla fine si finisce a fare la guerra tra poveri. Personalmente non ho nulla contro chi suona per hobby o solo per passione e si accontenta di un panino e una birra o solo di un piccolo rimborso spese.
    Per me il punto è che non ci sono locali divisi per "fascia", cioè l'errore è che nello stesso locale ci possa andare l'amatore e il professionista perchè ovviamente il gestore tira a ribassare i compensi con gruppetti vari che si accontentano di due lire.
    C'è poi da dire che "professionista" non è sinonimo di qualità eccelsa come "dopolavorista" non lo è in senso denigratorio, quindi quello che andrebbe valutato è il progetto che si presenta e come lo si esegue e da li il compenso.Chiaro che se chiami un "nome" le cose cambiano ma per il resto è così.Ci sono locali che si sono talmente svenduti da far suonare cani e porci, il proliferare di sti duetti voce e chitarra che alla fine della fiera fan piano bar... Questi sono i danni per chi ha l'ambizione e la pretesa del tutto lecita di campare della propria professione.Per le fatture....mah se i locai facessero regolari contratti e compensi adeguati avrebbe senso....
    Bluesax
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  5. #5
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    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Non credo esista una qualifica di "dopolavorista" che giustifichi un introito esentasse , quindi la domanda che mi sorge spontanea è : ma tu o il tuo gruppo avete emesso fattura, ricevuta o qualsiasi cosa sia prevista per giustificare il compenso della serata ?
    In caso positivo non hai rubato nulla a nessuno, in caso contrario non ne sarei molto sicuro !
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  6. #6

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Bonny, sono nella tua stessa situazione: suono in due gruppi ed in entrambi siamo tutti dilettanti tranne un professionista: in uno il professionista e' uno dei cantanti e nell'altro il tastierista.

    E sono con te. Nessuno ruba il mestiere a nessuno: se voglio giocare gioco, se voglio farmi pagare mi faccio pagare e se voglio suonare gratis suono gratis. Siamo liberi, io sono libero, e se mi va di suonare suono con buona pace dei professionisti. Ma diamine, il protezionismo deve finire per tutti, per i tassisti, per i notai, per i farmacisti. E non iniziare per i musicisti.

    A me se qualcuno mi facesse un discorso simile gli chiederei se secondo lui ho il diritto di dipingere un quadro e venderlo, oppure no...
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  7. #7

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Rispondo al Il dario.

    Di solito il "non professionista" firma la dichiarazione di esenzione enpals, nella quale barrare la casella " dichiara di essere lavoratore dipendente e pertanto già tenuto alla contribuzione previdenziale obbligatoria" .
    Inoltre barra la casella "dichiara di non eccedere i 5000 euro di compensi annui" per le esibizioni musicali oppure di contribuire a titolo gratuito.
    Quindi io non eccedo certo i 5000 euro annui di compensi per suonare (forse mangio per 5000 euro prima delle esibizioni, quello si....) e soprattutto nella mia busta paga da dipendente ho tutto i mesi circa 1200-1300 euro di trattenute con le quali chi non emette fattura e dichiara un reddito minimo poi si paga le medicine e gli esami all'ospedale. Basta?

    Rispondo poi a Bluesax per quanto riguarda i contratti regolari. Per quanto riguarda un contratto di prestazione occasionale la legge non richiede che il rapporto di collaborazione occasionale venga formalizzato in un atto scritto. In altre parole il committente e il collaboratore possono accordarsi anche a voce sulle condizioni che regoleranno il loro rapporto. Quindi quella che i gestori non vogliono fare contratti è una balla.
    Dal punto di vista delle trattenute IRPEF il lavoratore occasionale è soggetto a ritenuta d’acconto per l’ammontare del 20% del compenso lordo pattuito.
    Gli obblighi di contribuzione (ossia i contributi per la pensione e l’assistenza) sono invece previsti soltanto per l’ipotesi in cui il reddito complessivo del collaboratore superi la soglia dei 5.000 euro all’anno (iscrizione gestione separata inps). Per calcolare se il limite dei 5.000 Euro annui viene rispettato o meno occorre calcolare tutti i redditi da lavoro occasionale prodotti nell'arco dell'anno solare da parte del collaboratore anche se le somme sono percepite da committenti diversi. In parole povere se adesso chiedo 200 euro a serata ne dovrei chiedere 300 o 350 per portare a casa il netto e pagare regolarmente le tasse e i contributi previdenziali. E siam sempre li...chi me lo fa fare?

    Se uno vuol lavorare in proprio ha degli obblighi di legge. Se non li rispetta diventa per me un lavoratore in nero a tutti gli effetti. Questo è quanto.

    Poi il problema è il sistema che spinge i professionisti a comportarsi cosi' per campare e non punisce chi si "svende" a suonare.

  8. #8

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Citazione Originariamente Scritto da re minore
    Bonny, sono nella tua stessa situazione: suono in due gruppi ed in entrambi siamo tutti dilettanti tranne un professionista: in uno il professionista e' uno dei cantanti e nell'altro il tastierista.

    E sono con te. Nessuno ruba il mestiere a nessuno: se voglio giocare gioco, se voglio farmi pagare mi faccio pagare e se voglio suonare gratis suono gratis. Siamo liberi, io sono libero, e se mi va di suonare suono con buona pace dei professionisti. Ma diamine, il protezionismo deve finire per tutti, per i tassisti, per i notai, per i farmacisti. E non iniziare per i musicisti.

    A me se qualcuno mi facesse un discorso simile gli chiederei se secondo lui ho il diritto di dipingere un quadro e venderlo, oppure no...
    Mah...non penso funzioni proprio così...cosa centra il protezionismo? Se tu suoni gratis, secondo te il gestore di quel locale poi perchè dovrebbe pagare chi invece lo richiede giustamente? Boh....certo siamo tutti liberi...
    Bluesax
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  9. #9

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Mah secondo me è molto più semplice di quello che può sembrare. Ovviamente se sei agli inizi suoni anche gratis per divertirti e per fare esperienza, mano a mano che il tuo livello sale (se studi e hai un minimo di talento) è naturale che inizi a porre tu stesso dei limiti..
    Poi è ovvio che l'organizzatore di un qualsiasi evento è libero di scegliere chi ingaggiare, e che livello di qualità offrire al suo pubblico. Poi sta al singolo "sapersi vendere", nel senso che non sempre forse il livello della performance coincida con il livello del cachet..
    In realtà non è molto diverso dal mondo del lavoro, c'è chi non sa fare un cacchio e prende molti soldi, c'è chi è preparato e magari è oberato e piglia 900€ al mese...
    Qui a Madrid c'è un tacito accordo tra musicisti che per meno di 50€ a testa non si suona, o come fanno in molti locali, al gruppo va l'incasso fatto all'ingresso, mentre il locale incrementa la vendita del bar per quella serata. Se si ha un discreto seguito si può tornare a casa con un po' di soldini.
    Secondo me eh
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    ★ Baritone Pennsylvania Special

  10. #10

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Citazione Originariamente Scritto da Bluesax
    Citazione Originariamente Scritto da re minore
    er i musicisti.

    A me se qualcuno mi facesse un discorso simile gli chiederei se secondo lui ho il diritto di dipingere un quadro e venderlo, oppure no...
    Mah...non penso funzioni proprio così...cosa centra il protezionismo? Se tu suoni gratis, secondo te il gestore di quel locale poi perchè dovrebbe pagare chi invece lo richiede giustamente? Boh....certo siamo tutti liberi...
    Se faccio uno scarabocchio e mi offrono x€ io lo vendo immediatamente.

    Il gestore del locale forse pagherebbe di più qualcuno che ha un nome e/o suona meglio? Se vuole proporre qualcosa di qualità, senno suona pinco pallino, ma se suona troppo male la gente entra e esce (se ne capisce qualcosa, ma qua entriamo in un altro tipo di discorso).
    Forse però è proprio questo altro tipo di discorso il nocciolo della questione, cioè il livello del pubblico.. Ma forse è un altro thread..
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  11. #11

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Citazione Originariamente Scritto da Mad Mat
    Un bel nodo sicuramente. Temo che in un tale discorso non c'e' "la soluzione" o "la verità" E' come tutti hanno ragione e tutti hanno torto alla stessa volta. Ammetto che la libertà personale proposta eloquentemente da re minore ha una forte risonanza con me, ma in realtà neanche questo ci porta all'utopia. Sicuramente una guerra tra noi poveri non ci conviene.

  12. #12
    L'avatar di nikoironsax
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    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Certo che finché c'è gente che paga e applaude orchestrine che suonano live grazie ad un bel disco registrato, io mi sentirò libero di suonare a gratis per una birra...

  13. #13

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Citazione Originariamente Scritto da Bluesax
    ...non penso funzioni proprio così...cosa centra il protezionismo?...
    Protezionismo in senso lato: il discorso "possono suonare solo i professionisti" e' protezionista - ma e' vero che qui la questione e' leggermente diversa. Comunque il professionista del racconto aveva una posizione protezionista, in quanto voleva limitare la liberta' di un individuo al fine di difendere la propria fonte di reddito.

    Citazione Originariamente Scritto da Bluesax
    ...Se tu suoni gratis, secondo te il gestore di quel locale poi perchè dovrebbe pagare chi invece lo richiede giustamente?...
    Se io suono gratis il gestore del locale e' libero di scegliere se vuole me gratis o uno piu' bravo a pagamento. Qual e' il problema? Del resto migliaia di programmatori di computer lavorano gratis, oggi, e nessuno si scandalizza. Tanto meno i programmatori "professionisti".

    Io comunque, detto per inciso, in una occasione commerciale gratis non suono davvero. Per beneficenza invece si'. Ma e' una scelta mia, altri possono fare diversamente.
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  14. #14

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Il mio discorso cerca di spostare l'attenzione su un' altro punto molto importante. Un professionista non si puo' permettere di dire che io gli "rubo" il lavoro visto che se ci va lui al mio posto prende 3 volte tanto ma non paga le tasse.

  15. #15

    Re: Compensi dopolavoristi vs professionisti

    Mah, per me nella vita ci vuole rispetto.
    E un musicista che va a suonare gratis, o per 20€(esempio)
    Rovina gli altri musicisti, e non ha alcun rispetto.
    poi ogni uno e libero di fare ciò che crede giusto, ma il rispetto dovrebbe essere la base.
    Sax alto Grassi "Professional" (Made in Italy) in vendita: http://saxforum.it/forum/showthread.php?19933

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