Ciao a tutti, so che aprendo questa discussione tocco un tema caldo e molto spinoso, ma vorrei sapere come la pensate voi.

Premessa iniziale: Il mio gruppo principale è formato da 7 persone. delle quali solo il batterista lo fa di professione mentre gli altri ( come me ) sono della categoria "dopolavoristi" cioe' dilettanti che pero' se la cavano degnamente per esibirsi con discreti risultati.

Detto questo l'altra sera, dopo un bel concerto in un locale della zona, vengo avvicinato da un musicista "professionista" ( non sassofonista ) che ci fa i complimenti e, parlando del piu' e del meno, mi chiede quanto avevamo pattuito di compenso per la serata. Io non ne faccio mistero e gli dico la cifra, secondo me giusta per il tempo dedicato alla serata e per il nostro standard di bravura. Insomma non ci siamo svenduti pero' non siamo neanche i pink floyd ecco... Per tutta risposta inizia a farmi una gran filippica sul fatto che come minimo dovevamo chiedere il doppio perchè senno' rubiamo il mestiere a loro ( i professionisti ) e che comunque non si puo' scendere sotto certe cifre perchè è oltraggioso per chi lo fa come lavoro e ci vive...insomma le solite cose che, purtroppo, accadono. Seccato un po' dal suo atteggiamento da "moralista" gli ho detto che mi piacerebbe vedere, di tutti i locali dove lui ha suonato, le fatture da lui emesse ai vari gestori. E, suonando piu' o meno 3 volte a settimana, avrebbe dovuto avere almeno come minimo un centinaio di fatture...per non parlare della fatturazione delle ore di insegnamento a casa propria...

Ovviamente è impazzito dalla rabbia, cercando le scuse piu' disparate su come giustificarsi ed è andato via.

Ora il discorso è molto semplice. Se da un lato c'è giustamente da fare la guerra al dopolavorista che magari si fa dare poco o nulla per suonare non vedo perchè poi il professionista, perchè tale, si debba permettere di incassare il giusto compenso ma evadendo le tasse a spese di chi ha un lavoro normale e le tasse le paga. Una vera regolamentazione del settore, secondo me, dovrebbe partire proprio dai professionisti e proprio da questo "malcostume" di entrambe le parti.

Un'altra osservazione. Penso che chi prende un professionista in un locale sappia quale risultato voglia ottenere e, nel mio piccolo, non penso che il risultato che posso offrire io con il mio gruppo possa essere paragonabile a quello di un professionista. Quindi alla fine non penso di rubare nulla a nessuno.

Voi cosa ne pensate, sbaglio?