Come non quotarti; il problema in Italia per il panorama del sax poi è che a livello qualitativo è esattamente l'inverso causa scellerate politiche di assunzione del personale docente e l'assenza di sistemi di valutazione del merito oltre che dei risultati ottenuti (vedi concorsi internazionali dove i nostri studenti sono quasi sempre fanalino di coda). "L'universo della musica leggera" se fatto a livelli professionali è UN'INDUSTRIA pertanto se sali sul palco o fai una sessione in studio e suoni male sono cavoli amari: fai perdere tempo e soldi a chi ti ingaggia. Pertanto devi avere un setup adeguato (nel senso adeguato a fare quello che devi fare e non alle esigenze di un signor sconosciuto che insegna nel conservatorio di Rocca Vattelappesca) e sopratutto saper suonare. Non interessa a nessuno se sei allievo di o se hai pezzo di carta oppure no o se hai lo strumento Y. Il sax classico è un "oggetto" (salvo qualche raro caso) meramente didattico un meta-strumento per addetti ai lavori i cui concerti sono eseguiti in festival dedicati "ad hoc" per addetti ai lavori: pochi hanno tentato di liberarlo da questo pesante retaggio e, guarda caso, sono sempre rimasti giustamente "isolati" dal mondo dell'accademismo (vedi Rascher i cui testi sono studiati e apprezzati principalmente da Jazzisti laddove l'accademismo preferisce surrogati di metodi per clarinetto o flauto). Quindi, tornando IN TOPIC, chissenefrega se lo strumento che utilizzi suona un semitono sopra nell'ottava alta e un semitono sotto nell'ottava bassa o se le note basse traballano o ancora se non hai volume e proiezione? L'importante è che sia "adeguato" al costume imposto dal docente di turno.