È una pura e semplice di canoni estetici... e anche didattici.
In conservatorio, per quanto riguarda il suono si fa riferimento a un certo tipo di sonorità, che è tipica di un certo modo (predominante) di "usare" il sassofono.
Di conseguenza per ottenere una certa sonorità, serve un determinato modo di suonare e un certo tipo di strumento (un generico Selmer).
A livello didattico... non viene insegnato come suonare "un sassofono", ma viene insegnato come un suonare "un Selmer"... quindi diventa automatico dover acquisire un Selmer.
Piuttosto dovremmo interrogarci sul fatto del perchè tanti scelgono ancora di "studiare sassofono classico", sapendo che con un'alta probabilità avranno poche soddisfazioni dal punto di vista artistico.
Semmai sarà più semplice avere soddisfazioni dal punto di vista didattico.
Sentendo certi racconti... ho quasi l'impressione che nei conservatori (musica classica) sotto un certo punto di vista... ti insegnano più a "insegnare" che a "suonare"... anche perchè spesso i docenti hanno come attività principale, l'insegnamento e non il fare concerti.
In altri paesi europei... la cattedra in conservatorio è assegnata a fronte di un'attività concertistica "minima" e anche i docenti sono soggetti ad esami, per verificare l'effettivo livello "artistico" di chi insegna.
In Italia... una volta che hai preso la cattedra (in una scuola superiore, in una università, in un conservatorio)... hai vinto al SuperEnalotto, sei intoccabile! doh!