come dice tzadik bisogna considerare tutto lo sviluppo dello strumento e quindi anche la campana (più o meno corta e più o meno larga) contribuisce..... e la culatta..... l'innesto è solo la punta dell'iceberg
Come in tutte le cose non c'è meglio/peggio, ma dovrebbe essere una scelta basata su gusti/feeling/capacità.
Io in passato ho avuto sia un YTS-62 (prima serie) che un SA80II ottimi strumenti con caratteristiche ovviamente diverse e per quanto suonassero bene subito e si saturassero in fretta permettendo un'emissione abbastanza facile ho sempre riscontrato dei limiti (gusto mio) "sonori" nel momento in cui si cominciava a spingere forte, non che non si potesse spingere forte ma si "inasprivano" timbricamente parecchio (sopratutto lo yamaha)
Erano ambedue "setup friendly" e digerivano qualsiasi becco (il 62 me lo ricordo anche più "neutro") ma quando venivano "violentati" tendevano a "rompere" il suono, in particolare con lo yamaha più davi gas e più diventava brillante e aspro tendendo a perdere risonanza smagrendosi in basso. Il SA80II aveva questo "problema" solo marginalmente rispetto allo yamaha ma sotto tortura con setup aperti e ance dure dovevo un po' chiudere il gas anche con lui perchè non mi andavano giù la tonnellata di medie frequenze che venivano fuori.
Suonando "straight-ahead" volevo che il suono si "consolidasse" al crescere delle dinamiche invece che inasprirsi, certo poi dipende tutto dallo stile e dal genere che si suona
Uhmmm... forse era una questione di postura o di setup...o di messa a punto dello strumento
Gli Yamaha sono locked in, per loro filosofia costruttiva. Sempre stati strumenti locked in, nel bene o nel male.
Quindi se si verifica quella condizione su uno Yamaha, la limitazione è da cercarsi altrove... e generalmente si trova altrove.
Specialmente sugli Yamaha "intermedi".
Sui top di gamma... sia il 875 "liscio" sia l'875EX sono più locked in del 62... mentre l'82Z è il meno frenato in assoluto... e infatti generalmente quello più apprezzato da Selmeristi o ex-Selmeristi, perchè esce di più.
molte delle considerazioni che ho letto non le condivido per nulla .
un dato credo sia oggettivo e condiviso da tutti : il bocchino e l'ancia hanno una influenza sulla produzione del suono.
il canneggio largo o stretto sono elementi che non possono essere considerati "da soli "determinanti nella produzione del suono.
il canneggio largo è più jazz e lascia più sfumature sonore?
probabilmente con quel determinato bocchino e quella ancia suonate da Fbisbo76 è vero , ma magari lo stesso sassofonista con altro setup che oppone una diversa resistenza potrebbe replicare l'equilibrio che ha raggiunto con il sax a canneggio largo utilizzandone uno a canneggio stretto.
in pratica il setup è il primo strumento che elabora l'emissione e questo è un dato credo condiviso.
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
"Fermo lì".
Gli Yamaha hanno un canneggio più stretto di tutti gli altri strumenti e la costruzione complessiva dello strumento (oltre al progetto) è fatta per garantire intonazione precissima e eccellente omogeneità in termini timbrica e armonica a qualsiasi dinamica.
Questa cosa è più semplice facendo in modo che lo strumento, almeno dal punto di vista armonico, sia più "fermo"...
... tutto questo al netto di come lo suoni e con cosa lo suoni. La questione non dipende né dal bocchino né dall'ancia... né da chi suona.
Oh... non è niente di strano.
Chi ama gli strumenti Yamaha, li ama per questa ragione qui... (e per la meccanica agile e razionale!)
Mah non sono d'accordo sul discorso impostazione/postura/messa a punto.... il mio strumento (yts 62) negli anni è sempre stato apposto e col mio setup di allora (OL TE 8 reworkato HSM +lavoz med o rico 3 quindi niente di esoterico) quando "il gioco si faceva duro" trovavo un bel "muro" ad aspettarmi oltre il quale mi sembrava che si sgretolasse il timbro....
Tra le altre cose questa sensazione è stata evidente tutte le volte che ho suonato un 62 nel tempo a distanza di anni anche con setup differenti (non troppo) da quello mio abituale di allora.... no so gli altri modelli (82 o 875 liscio e gasato)
Fino all'intervento del "limitatore" era tutto facile e fluido bello e confortevole ma oltre.....era meglio usare un microfono se volevo mantenere un certo timbro, per chi probabilmente vuole sentire la "punta" quando si alzano le "temperature" può essere certamente piacevole, a me personalmente non piaceva allora e non piace neanche adesso.
Con lo stesso identico setup sul SA80II il "muro" era di parecchio più sottile e spostato più in avanti per quanto comunque percepibile e oltrepassarlo non comportava grandi sconvolgimenti "qualitativi" bastava solo sapere quel che sarebbe successo da un punto di vista delle frequenze ed aggiustarsi di conseguenza.
Dello yamaha ho comunque un ottimo ricordo di prontezza intonazione e meccanica come dici tu, e anche di quello che ci riuscivo a tirare fuori .... ma solo prima dell'intervento del limitatore :-)
Prova con un Otto Link non HSM (...)... e poi vedrai la luce. ;)
Comunque, molto probabilmente era più una "distorsione" più dell'ancia che dello strumento... comunque comprendo la situazione!![]()
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