Magari a qualcuno fa piacere vederlo, si tratta del nostro primo video girato seriamente come gruppo.
Il genere musicale è un po' atipico per il forum, spero di non sconvolgere nessuno. :\\:
Le tematiche affrontate sono tante e non semplici, sempre nell'ottica di una musica suonata come impegno sociale e non solo come svago o divertimento.
Il lavoro è stato molto intenso e chiedo scusa in anticipo a tutti i saxofonisti per la scarsa performance, l'impegno c'era tutto, comunque. :half:
https://www.youtube.com/watch?v=SIkY07kVOdI
Una breve spiegazione del video per chi volesse approfondire:
- Davanti all'arrogante difesa della Fortezza Europa con l'esternalizzazione dei confini, la negazione dei diritti dei migranti e di cittadinanza, prendiamo voce e rivendichiamo la necessità di ripensare allo spazio Europeo come qualcosa di più allargato, tollerante e inclusivo, senza confini, senza barriere e che si estenda oltre Lampedusa e il Mediterraneo -
Questo è il messaggio di The Atom Tanks e Alessandra Squarzon di Castle of Quartz Production lanciato attraverso questo video: Mediterriot, una rivolta nel Mediterraneo, che naturalmente richiama in primo luogo le Primavere Arabe, la più recente Gezi Park, il ginepraio siriano fino alle ultime repressioni israeliane verso i palestinesi. Oltre a ciò non può essere tralasciata la questione Lampedusa e le condizioni dei profughi che ogni giorno sbarcano nelle coste italiane, alla ricerca dei diritti e della dignità, in un continente che a loro appare come una “Terra promessa”, ma che alla fine si rivela essere esclusivo, discriminante e che vede i richiedenti asilo come una minaccia.
Le riprese sono state realizzate lungo il corso del Piave, che come tutti i corsi d'acqua, ha storicamente rappresentato un limes, un confine, una barriera naturale oltre alla quale si separa lo straniero, il diverso, il barbaro: "Il Piave mormorò: non passa lo straniero!" viene oggi sdrammatizzato quasi in maniera ironica, diventa luogo di festa e di incontro in opposizione al Mediterraneo, una frontiera che sicuramente inorridisce e scoraggia i migranti che decidono di partire per una nuova vita.
Questo confine d'acqua per i profughi non è solamente utile da attraversare ma necessario, perché il loro obiettivo in parte è la costruzione di una vita normale, ma in primo luogo è la sopravvivenza, la fuga dalla morte e dalle atrocità causate dai conflitti.
Naturalmente anche nell'Europa dell'austerity, ci sono persone che ogni giorno vanno contro corrente, combattendo per i diritti di chi lascia il continente africano per cercare di costruirsi una vita nuova: anche a Treviso (luogo in cui è stato registrato il video), come in tutto il Nord Est e nel resto dell'Italia, sono arrivati 20 ragazzi da Lampedusa in attesa del diritto d'asilo. Noi li abbiamo coinvolti nel nostro video rendendoli protagonisti: li abbiamo conosciuti, abbiamo ascoltato le loro storie facendole rivivere con musica e cinepresa.
Il risultato è questo videoclip che in brevissima sintesi ripercorre la loro fuga, le paure e le difficoltà di un viaggio impossibile, verso la speranza di una nuova casa, dell'accoglienza e soprattutto dell'integrazione.