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Discussione: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

  1. #1

    influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    E' da una settimana che sto provando diversi bocchini che definirei "multiuso" o "middle of the road" tutti per tenore: Meyer M8, Vandoren V5 T35, Yanagisawa 8, Vandoren V16 T8, Bamber Jazz 6...premetto che avrei qualche dubbio sul Meyer ed il Bamber in particolare ad essere definiti "multiuso" - comunque al momento questa particolarita' non e' rilevante - andiamo avanti.
    Trovo una difficolta' estrema nel considerarli o definirli in modo conclusivo - sono tutti decenti e producono un suono piacevole ma le caratteristiche variano a seconda dell'ancia usata (ok...niente di nuovo).
    Esiste un raggio di azione per ogni bocchino in cui il suono prodotto mantiene certe caratteristiche - piu' specificatamente; se l'ancia e' troppo morbida, il suono diventa piu' "overdrive" piu' "distorto" e quindi perde certe caratteristiche del timbro....insomma se si usa un'ancia morbida (diciamo una 2) e si cambia da un bocchino all'altro sara' piu' difficile individuarne le varie tonalita' (ed identificare il bocchino suonato) semplicemente perche' la distorsione prodotta da ance morbide (che puo' anche suonare piacevole) prende "possesso" del timbro e ci da' un marchio che va al di la' della fisicita' del becco stesso.
    Quindi, per evidenziare il timbro specifico del becco, bisogna evitare certe "distorsioni" armoniche prodotte da ance troppo morbide....a quel punto, sara' piu' facile paragonare i vari bocchini (d'altro canto perche' avere diversi bocchini se poi li facciamo suonare tutti allo stesso modo?)
    Il punto piu' interessante pero' deve ancora arrivare (questo l'ho scoperto giorni fa)....certi bocchini hanno una maggiore tolleranza verso il tipo di ancia usata - mi spiego meglio:
    Il mio Vandoren V16 T8 sembra trattenere le sue caratteristiche anche con ance "troppo" morbide (o nell'altro estremo, con ance troppo dure) in altre parole e' piu' tollerante di altri becchi. Cio' non significa che il V16 manca di flessibilita' (casomai l'opposto)....significa semplicemente che ci permette di utilizzare piu' ance = piu' utile di altri becchi meno flessibili.
    Nel contesto....aggiungo anche che non e' detto che il V16 sia da preferire in ogni situazione perche' un becco anche intollerante potrebbe avere quel "sweet spot" che lo rende unico (nel suo ridotto raggio d'azione)....nel mio caso, il Bamber 6 ed il Vandoren T35 sembrano manifestare questa peculiarita'.

    Sulla "distorsione" causata da ance troppo morbide si potrebbe fare un parallelo con la distorsione prodotta da registrazioni su nastro (chi se lo ricorda?) il suono saturato e' difficile da definire....stesso dicasi per certi setup poco azzeccati.

  2. #2

    Re: influenza della rigidita' dell'ancia sul timbro....

    cioè per capire, a me mestierante del sax tutti questi tecnicismi mi fanno venire il mal di testa! In pratica stai dicendo che non si possono provare becchi con ance troppo morbide... ma in base a cosa? Apertura, forma interna/esterna, materiale....perchè così mi pare una cosa logica per qualsiasi tipo di ancia/becco, invece il tuo dubbio sulla distorsione non riesco a capirlo, ignoranza mia eh :mha...:
    Son sicuro che questo argomento solleticherà parecchi di noi!
    Bluesax
    Ten. Selmer Super Action 80 serie I
    Ten. Amati Toneking Silver '57 (Stencil Keilwerth Toneking)
    STM NY 7*, Guardala MB II, Ottolink TE 8 (by Simone Borgianni)
    V16 T7 hr, , STM 7* (by Simone Borgianni)
    Sopr. Werner Roth Silver '60 - Super Session J

  3. #3

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    Il tecnicismo l'ho lasciato da parte eh? Vedrai che arrivera' qualcuno con menate veramented technologiche allora si' che avrai da lamentarti....
    La distorsione avviene quando l'ancia va in "overdrive" (anche qua "favoleggio" su sensazioni....non c'e' niente di tecnico) - cio' avviene se l'ancia e' troppo morbida per il becco usato - il tono puo' risulatare piacevole (notare la comparazione con la distorsione delle cassette a nastro) ma potrebbe anche nascondere certe raffinatezze tonali del becco e quindi non siamo capaci di apprezzarlo in pieno...
    Il fatto che certi becchi (piu' suonatore) riescano ad imporre il loro tono con piu' tipi di ance - li definirei piu' tolleranti di altri - e' qualcosa di nuovo per quanto mi riguarda - insomma non ne ho mai sentito parlare prima...

  4. #4

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    Come ti trovi con il vand.t 35?
    SAX TENORE JUPITER.BOCCHINO VANDOREN T35.ANCE RICO 3.

  5. #5

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    condivido tutto posso aggiungere che c'è un altro elemento che ha una grande influenza .
    la flessibilità del sassofonista.

    se si riesce a suonare senza alcuna interferenza di stretta e labbro si riesce ad ottenere il massimo: l'aria che si trasforma in suono.
    c'è però un limite che è dato dalla attrezzatura (dal setup)
    puoi avere la migliore tecnica di emissione ma se monti una ancia leggerissima (una rico 1) ed un bocchino chiusissimo (un link ebanite 4 )
    troverai un limite difficile da superare, che influenzerà il suono nella sua totalità.

    ad oggi non ho sentito nessun sassofonista in grado di superarlo
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  6. #6

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    Come ti trovi con il Yanagisawa?
    In data odierna.

    Ste

  7. #7

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    Citazione Originariamente Scritto da xelaris
    Il tecnicismo l'ho lasciato da parte eh? Vedrai che arrivera' qualcuno con menate veramented technologiche allora si' che avrai da lamentarti....
    La distorsione avviene quando l'ancia va in "overdrive" (anche qua "favoleggio" su sensazioni....non c'e' niente di tecnico) - cio' avviene se l'ancia e' troppo morbida per il becco usato - il tono puo' risulatare piacevole (notare la comparazione con la distorsione delle cassette a nastro) ma potrebbe anche nascondere certe raffinatezze tonali del becco e quindi non siamo capaci di apprezzarlo in pieno...
    Il fatto che certi becchi (piu' suonatore) riescano ad imporre il loro tono con piu' tipi di ance - li definirei piu' tolleranti di altri - e' qualcosa di nuovo per quanto mi riguarda - insomma non ne ho mai sentito parlare prima...
    Forse inizio a capire...comunque non mi lamentavo nei tuoi confronti, caso mai nei miei perchè non ho questo grado di preparazione, per me suona quello che suona secondo il mio personale gusto e capacità e seguendo, ma poi adattando a me, alcune regole basilari :) Ben vengano però queste analisi, è sempre interessante saperne qualcosa di più!
    Bluesax
    Ten. Selmer Super Action 80 serie I
    Ten. Amati Toneking Silver '57 (Stencil Keilwerth Toneking)
    STM NY 7*, Guardala MB II, Ottolink TE 8 (by Simone Borgianni)
    V16 T7 hr, , STM 7* (by Simone Borgianni)
    Sopr. Werner Roth Silver '60 - Super Session J

  8. #8

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    Mi aspettavo qualche riferimento specifico ai vari becchi....infatti sarebbe magari utile aprire un'altra discussione.
    Comunque, mi suonano tutti piacevoli....
    Lo Yana progetta bene - particolarmente con lo Yamaha YTS32 ed il tono tende ad essere abbastanza costante (tollerante?)....
    Il Vandoren V5 T35 e' intrigante - con le morbide ha un tono poco definito....ma con ance piu' durette (2.5-3 Gonzalez ed anche una Plasticover 4) inizia ad uscire una personalita' propria....
    La Plasticover 4 sembra anche portare il meglio del Bamber Jazz 6....
    Metto una ancia morbida 2 (qualunque marca) ed il tono e' piu' difficile da distinguere...

    Comunque - i miei giudizi oscillano di continuo - potrei peccare di ultra perfezionismo o di dubbi maniacali - certi sassofonisti sembrano troppo sicuri dei loro giudizi e spesso non si rendono conto che hanno semplicemente trovato una scorciatoia - magari utilissima (infatti un po' li invidio) ma incompleta.

  9. #9

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    purtroppo la risposta di un bocchino e di una ancia ha pochissimi elementi oggettivi.
    (quindi tutto quello che si riferisce al modo di produrre il suono: resistenza percepita , stretta necessaria, quantità di aria necessaria , direzione , pressione ecc... sono dati suscettibili di variazione)

    è molto più semplice commentare il risultato : il suono ottenuto.
    questo al contrario è un dato assolutamente oggettivo e lo si può descrivere minuziosamente basta avere un lessico comune ed un orecchio allenato all'ascolto.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  10. #10

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane
    purtroppo la risposta di un bocchino e di una ancia ha pochissimi elementi oggettivi.
    (quindi tutto quello che si riferisce al modo di produrre il suono: resistenza percepita , stretta necessaria, quantità di aria necessaria , direzione , pressione ecc... sono dati suscettibili di variazione)

    è molto più semplice commentare il risultato : il suono ottenuto.
    questo al contrario è un dato assolutamente oggettivo e lo si può descrivere minuziosamente basta avere un lessico comune ed un orecchio allenato all'ascolto.
    "dato assolutamente oggettivo"?! LOL...Come vorrei crederti! Purtroppo non la vedo cosi', anche se sarei d'accordo con te (se ho capito la prima parte del tuo messaggio) col fatto che tutti i vari fattori contano meno del risultato finale - il suono prodotto.

    Questo dato "oggettivo" che tu dici e' analizzato da orecchie soggettive che percepiscono in modo diverso a seconda della situazione....per esempio: lo stesso scambio da un becco all'altro determina la percezione finale. Per esempio, un Soloist suonato dopo un Metalite sembrera' molto diverso da un Soloist provato dopo un Super Session....un altro esempio? Lo stesso Soloist suonato su una canzone/pezzo che ti piace suonera' molto diverso se suonato su un pezzo musicale o uno stile che ti piace di meno. Uno cercherebbe di limitare questo bias ripetendo le stesse situazioni (per esempio suonare lo stesso pezzo musicale con diversi setup) ma anche in questo caso non si sfugge - entra in campo un elemento di noia che ti sfalsa tutto - i primi test suoneranno piu' interessanti degli ultimi anche perche' le orecchie si stancano - ed il cervello pure va in barca quando si ripete troppo! :doh!:

  11. #11

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    quando parlo di elemento oggettivo mi riferisco al suono con tutte le sue caratteristiche.
    in premessa ho detto che invece tutto ciò che attiene alla produzione del suono non lo è.
    (nel senso che rimanere neutri e capire quando non si riesce è davvero difficile)
    faccio un esempio concreto.
    suono un bocchino molto chiuso un link ebanite 5 con una ancia leggera poi ne prendo uno molto aperto un link metallo 10 stella per quanto mi sforzi di suonare e stringere alla stessa maniera alcuni organi compenseranno mio malgrado.

    il suono invece è un elemento oggettivo con caratteristiche precise.
    poi è difficile utilizzare termini ed un lessico comune ma il dato oggettivo resta.
    per imparare a riconoscere le caratteristiche del suono ci sono molti modi.
    io ad esempio provo con il confronto.
    suoni una singola nota e la analizzi per volume , durata, corpo, intonazione , tenuta, ecc..
    poi magari ne fai un altra e provi a suonarla esattamente eguale.
    quando le hai suonate tutte e due provi a vedere quanto sei riuscito a renderle identiche .
    in genere questo processo cresce con la tecnica sassofonistica .
    più si impara a rendere eguali due suoni più si affina l'orecchio fino a percepire differenze minime.
    il nostro orecchio ha poi una caratteristica di sentire il suono nel suo complesso ,
    il problema è il cervello (e l'attenzione) che a volte è scollegato :muro(((( e quindi si sofferma su alcuni aspetti del suono e tralascia gli altri.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  12. #12

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    Mah!....per quale ragione cercare di far suonare 2 becchi allo stesso modo? Giusto per esercizio? Non so proprio...non ci ho mai provato e mi sembra poco utile...
    Avrei anche dei dubbi sulla singola nota - per analizzare un becco avresti bisogno di suonarlo per bene in tutte le sue possibilita' con un pezzo che varia di dinamica e di stile (quindi sarebbe meglio usarlo con vari contesti musicali).

    Per il resto andiamo a circoli...continui a parlare di elementi oggettivi e di "riconoscere le caratteristiche del suono" - ma di quale suono? Quello percepito da te e' diverso da quello percepito da me o da pinco pallino....quindi alla fine tutto quello che puoi fare e' imparare a riconoscere la tua soggettivita' (arrendersi all'evidenza).

  13. #13

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    Riassumendo...

    Ipotesi:
    - usare un'ancia #2 (morbida)
    - avere un'emissione "normale" (...)

    Tesi:
    - il bocchino più aperto dei cinque (il Vandoren V16 T8) a disposizione è quello più facile e che suona meglio.
    - gli altri quattro bocchini suonano male... perchè fanno effetto tappo, con l'ancia a disposizione... che è un'ancia #2.

  14. #14

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    non ci siamo capiti.
    quando faccio riferimento a due suoni non parlo di due bocchini ma semplicemente a due suoni.
    prendi il tuo bocchino e la tua ancia e produci due suoni identici .
    questo è il senso del tipo di studio.
    serve per cercare di approfondire la conoscenza del suono in quanto tale comprendendone le caratteristiche.

    sulla seconda parte del tuo discorso credo ci sia un problema terminologico.
    se produco una sedia di colore rosso con una determinata forma , questa esiste oggettivamente .
    poi magari due persone la guardano uno è daltonico e non riesce a distinguere il colore.
    magari una altro vede bene da vicino e da lontano non ne distingue la forma.
    tutto ciò non fa venir meno l'oggettività della sedia con la sua forma ed il suo colore.

    per il suono il discorso è identico
    il suono prodotto da ciascuno di noi ha una sua oggettività :
    magari chi ha l'orecchio assoluto riesce a percepirne con facilità l'altezza.
    altri avranno facilità a distinguere il volume, il corpo , la durata ecc.....

    ma a prescindere dalla capacità dell'ascoltatore di riconoscere i dati oggettivi questi esistono per definizione.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  15. #15

    Re: influenza della rigidità dell'ancia sul timbro...

    Citazione Originariamente Scritto da tzadik
    Riassumendo...

    Ipotesi:
    - usare un'ancia #2 (morbida)
    - avere un'emissione "normale" (...)

    Tesi:
    - il bocchino più aperto dei cinque (il Vandoren V16 T8) a disposizione è quello più facile e che suona meglio.
    - gli altri quattro bocchini suonano male... perchè fanno effetto tappo, con l'ancia a disposizione... che è un'ancia #2.

    gli altri becchi non suonano male - semplicemente e' piu' difficile distinguerli uno dall'altro (e' molto diverso da quello che dici)...e su questo anche il V16 perde un po' di definizione...
    Questo "effetto tappo" non l'avevo mai sentito prima - probabile che sia l'equivalente di quello che io chiamo "distorsione" o "overdrive".

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