Bhe certo, e ci vuole quell'intelligenza che della rosa ci fa apprezzare il petalo, e non le spine, pur rimanendone consapevoli.
Questa della personalitÃ* scissa dei grandi artisti è stata ben descritta ed analizzata da Carl Gustav Jung, sopratutto ne 'L'Uomo e i Suoi Simboli'... Io comunque preferisco tenere più presenti le personalitÃ* positive, come giustamente evidenzi anche tu (Gillespie, Coleman), quali p.e. Bach, Goethe, Klee, Leopardi, Yeats, Thoreau certo rimane innegabile la grandezza ed il fascino di certe opere create da personalitÃ* pittorsto riprovevoli, a cui però, proprio grazie a queste opere, si tende a perdonare qualsiasi nefandezza... e poi rimane comunque il fatto che chi giudica non è perfetto, essendo umano: volendo essere radicali, è una questione di morale corrente e conforme alla societÃ* contemporanea, fermi restando i valori morali della VeritÃ* e della Giustizia Universali (sempre a sapere quali essi siano!).