Non so se interpreto bene la tua domanda, a mio tempo mi ero fatto questa: "fino a che volume "tiene" questo sax?"
Suonavo in gruppi di R&B con setup aperti e mi serviva un volume esagerato ma anche spessore nel suono se no in mezzo agli strumenti elettrici avrei fatto la fine di un moscerino sul parabrezza. Per me "tenere" significa che volume riesco a raggiungere con un sax prima che il suono "distorca" oppure qualcuno dice prima che il sax "si saturi", espressioni magari un po' generiche per dire che il suono oltre una certa soglia di spinta dell'emissione perde le sue caratteristiche ed entrano in gioco componenti deleterie tipo intonazione che cala, ottava bassa che gracchia sulle note con portavoce, timbro inspiegabilmente "chioccio"... robe brutte insomma.
Accertato che questi problemi non siano attribuibili al setup, di solito uno strumento pesante riesce a "reggere" spinte decisamente maggiori e tradurre quindi tutta l'energia che arriva dal tuo diaframma in suono bello e potente o perlomeno arriva a distorcere il suono più in là nella scala dinamica rispetto ad uno strumento leggero. Lo strumento pesante, costruito con una lastra come si deve, con le colonnine saldate su piastre a loro volta saldate al fusto e con una meccanica generosa potrà magari offrire più resistenza all'emissione (dipende anche molto però dal disegno del canneggio, forma e materiale del chiver) ma in compenso riesce di solito ad assorbire più energia e a permutarla in suono pulito con volume più alto.
Secondo me gli strumenti leggeri possono aiutare nei primi anni di studio ma se poi passando a setup più impegnativi si ha la sensazione di "ingolfare" lo strumento senza fare tanta fatica allora forse è venuto il momento di provare qualcos'altro.