Bella spiegazione Davide.
Ribadirei il fatto che la posizione migliore della glottide è quella che ci produce il suono migliore e altera meno possibile la colonna d'aria.
Lavorare in corsa (mentre si suona) sulle componenti anatomiche della gola richiede una grande maestria e spesso chi lo fa, come Tino Tracanna me lo ha fatto notare quando io l'ho fatto, non è cosciente e ottiene un suono scarso, modulato male.
La cosa più facile è partire da suoni centrali del sax e non modulare, o almeno farlo il meno possibile: aprire la gola (glottide compresa) pronunciando una "A", per tirar fuori una bella nota intonata e stabile.
Da qui si parte...