La campana piu grande fa si che il suono sia percepito in maniera leggermente meno "direzionale" o chirurgico, poiche il suono si propaga in modo piu "spread"..ma il punto non è questo, piu che altro la cosa fondamentale è il canneggio e le misure dello chiver dove poi piu che bocchini aperti o chiusi è che tipo di camera hanno! stretta o larga, tonda o a ferro di cavallo, con gradino o senza.
Dai numerosi sax che ho provato, per esempio sulla tipologia di sax con suono piu grosso ( spesso sono mark Vi five digit, conn, buescher e simili) non ci stanno benissimo becchi con camere small o cmq stretti.
Parlo per il contralto nello specifico: un sax che ha una base di suono e canneggio largo, ho trovato che funziona molto bene per esempio con Brillhart hard rubber, tonalin, con selmer soloist e cose simili. Mentre ho trovato becchi piu svegli e stretti come brilarth personaline, Dukoff, Meyer e simili funzionare meglio su sax con anima sonora piu "chiara e affilata".
Un sax che nasce con una certa natura darà il meglio di se molto spesso e sarà davvero compiuto e "completato" con un becco che va grosso modo nella stessa direzione sonora e di "misure"del sax..per giocare poi sul colore effettivo piu scuro o piu chiaro si agisce invece su ance e lagatura ma il becco deve "sposarsi" proprio come intenzione, modo, frequenze, camera interna con quelle del sax, se no si ha un risultato che puo essere si gradevol, ma non ottiene la massima resa di quel dato strumento. Questa è una" regola" che ho tratto in base alla mia esperienza poi ognuno ha la sua.