E pensare che alla fine dei furibondi anni sessanta un compagno di scuola suonatore di sax faceva questo servizietto ai suoi becchi:metteva carta vetrata su di un piano "liscio" e poi,tenendo in mano il becco l'appoggiava sopra a 'sta carta e strofinava scientificamente un po' su e un po' giù,dopo di che ,lasciato il piano dove appoggia l'ancia ,sollevava il becco scorrendolo sulla carta fino alla punta...poi,sempre scientificamente, lo metteva a pancia in su in una morsa fasciata con uno straccio e con una lima da maniscalco affinava i binari e il ciglio...dopo questa cura che faceva non solo ai suoi becchi ma anche a quelli dei suoi conoscenti l'attrezzo in questione,secondo lui suonava meglio...oppure lo gettava. Ancora io non mi occupavo di sax,ascoltavo solo (e facevo bene) ,ma poi quando hanno smesso tutti (la furia degli anni sessanta avendoli abbandonati) ho cominciato io,comprando proprio il sax di quell'amico e dentro la scatola c'era uno di questi sfortunati becchi,un Runyon metallico che suona bene ma che,forse,prima suonava meglio. :ghigno:
il nero :saxxxx)))