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Discussione: Ma la musica è un lavoro?

  1. #1

    Ma la musica è un lavoro?

    Dopo una lunga riflessione, sono arrivato alla conclusione che la musica non è un lavoro. Ecco perché:

    http://www.leoravera.it/2014/04/29/prim ... il-dovere/

  2. #2
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    Re: Ma la musica è un lavoro?

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  3. #3

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    In Italia non esiste la "cultura" dell'Arte e di chi l'Arte la fà! Sia esso musicista, cantante, attore, ecc. In Italia non importa se un Artista ha "Buttato sangue" e tempo per imparare a fare quello che sa fare. Nel caso della musica, prendendola ad esempio, ma vale per tutte le "ARTI", per un pubblico, aimé, ignorante non c'è differenza tra un diplomato in conservatorio o comunque uno che da anni studia lo strumento (spesso a sue spese) ed un... "tecnico" che avendo studiato un "manuale operativo" sa far funzionare uno strumento che sinteticamente emette dei rumori chiamati... musica.
    Ripeto in Italia... La mia esperienza e mi riferisco ai sette anni vissuti in Francia (che per certi aspetti non sono paragonabili alla suola delle nostre scarpe, ma da questo npunto di vista...) in Francia dicevo, non esiste la serata intesa in quanto tale, ma la "quindicina" vale a dire il Locale ti ingaggia per quindici giorni consecutivi e per quanto riguarda la "musica sintetica" questa deve limitarsi alla ritmica o basi se suoni uno strumento solista. Con la "quindicina" in rari casi la "settimana" , tu Artista hai modo di farti conoscere e soprattutto dire a chi non ti conosce di venirti a sentire in quel locale (dove resti per 15 gg) dove non devi montare e smontare la stessa sera fino alle tre del mattino con camerieri o proprietari che ti guardano in malo modo...
    Perché in Italia non esiste questa "CULTURA"? :muro(((( :muro((((
    Ultima cosa per i Lavoratori... la parola "Artigiano" deriva da Artista... quindi cosa rispondere quando parlando dici che sei un artista (musicista, cantante, attore, ecc) e ti rispondono: "si ho capito, ma di lavoro cosa fai? :cry:
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  4. #4

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    Re: Ma la musica è un lavoro?

    ...mako0250 quello che hai scritto vale anche per professioni che "sfiorano" il mondo artistico, purtroppo.
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  5. #5

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    Tutti vorrebbero almeno vivere del loro lavoro... alcuni diventano anche ricchi, ma questa è un'altra cosa.
    Chi sogna questa vita fin da piccolo e poi riesce a viverla da adulto è un esiguo numero, però nel testo di questa canzone si parla proprio di questo

    http://youtu.be/GRgJYUDyckM

    e per chi non capisse il francese, non sto qui a tradurla tutta, ma il finale dice dopo tanti anni durante i quali l'autore ha tentato di fare l'artista, vivendo alla corte dei mendicanti e dei re, e dovendo scegliere la sua frontiera fra il nobile ed il volgare, incontra un suo vecchio compagno di scuola che ai tempi mentre lui era cacciato dalla stessa l'altro era preparatissimo ed aveva studiato tutto, ebbene adesso lo incontra, impiegato modello, ma attraverso gli occhiali che indossa vede che fra i due è l'altro che ha dei rimpianti... e finisce dicendo "tu hai le tue quattro settimane, io ho tutta la mia vita!".
    Io aggiungo che è molto dura e difficile da prendere questa decisione, soprattutto se hai famiglia, ma come dico nella canzone che ho scritto è la tua vita.
    E qui la ridedico a tutti gli artisti, per chi non capisse il dialetto milanese se mi mandate una mail vi do la traduzione.

    http://youtu.be/D7HzddIiIQQ
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  6. #6

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    Per noi musicisti la musica è senza dubbio un lavoro però ci sono persone che lo riconoscono come tale e persone che pensano che sia un contorno... Niente di importante e quindi da non sperperare troppi fondi... Recentemente con la mia street band siamo stati contattati per suonare a un compleanno (12 musicisti)... Gli diciamo 40€ sottointendendo a persona... Alla fine data annullata perché pensavano 40€ in totale che non ci pagavano neanche la benzina...
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    Se vi piacciono le canzoni pop: http://sheetmusiccover.altervista.org
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  7. #7

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    Credo che una gruppo di generazioni, in Italia, diciamo coloro che sono nati tra gli anni '50 e i '75 più di chiunque altro soffrano di un qualcosa che altri non possono capire.
    Io faccio parte della fascia e cosa posso dire...
    Quando ho capito la magnificenza della musica c'erano gruppi storici e mitici, nel Rock come nel Jazz come in altri generi. La musica era curatissima e sappiamo perchè: perchè si vendevano i dischi, a milioni. Tutti ambivano ad avere lo stereo in casa, quello vero. Questa industria era curatissima e selezionava veri musicisti, veri artisti, perchè di quelli finti non sapevano che farsene, in un mondo fatto di suono e non di video.
    Oggi non si vende più un disco, la musica si scarica e si ascolta con i telefonini, anzi no, si vede con i telefonini. Conta il video. Una volta facevi i live per vendere dischi, oggi ti fai conoscere con gli mp3 o YT per sperare che qualcuno vada ai live per guadagnarci qualcosa.
    La cultura musicale e quella in generale si è andata abbruttendo. C'è un appiattimento verso il basso, il bello non emergere perchè è incomprensibile ai più. C'è stato un periodo storico che precedeva il Gregoriano che aborriva la polifonia. Oggi molti ragazzi vanno quasi sulla monofonia per scelta...
    Moltissime persone non riescono a seguire un discorso un pelo più complesso, né letto né parlato. Non era così una volta, quando la dialettica e il valore del ragionare ancora non faceva vecchio.
    È tutto un discorso correlato da mettere insieme.
    Noi siamo cresciuti in falsi miti, quello di fare successo con la musica forse, perchè avevamo veri mostri inarrivabili nati in periodi irripetibili storicamente che vanno dagli anni '20 per il jazz agli anni '60 '70 per quella musica che molti definiscono rock che include anche la dance, il blues e chissà quant'altro. Nella musica tradizionale, folkloristica è successo lo stesso.
    Falsi miti dicevo, perchè oggi i computer leggono meglio di qualsiasi maestro. La musica classicheggiante che ascoltiamo nei migliori film spesso è da software. Nata la figura del DJ prende sempre più piede un altro modo di concepire la musica, suonare significa adesso mixare, mescolare, programmare, looppare.
    Il bravo strumentista è quello che ci rimette maggiormente, serve un fonico o un tecnico software.
    E siccome anche di questi c'è inflazione, sono pagati anche male.
    Ma dato che il mercato ha un'offerta enorme e la richiesta punta alla povertà musicale, serve più un'estetista per il trucco della cantante sanremina piuttosto che un bravo trombettista.

    Se non c'è cultura e amore diffusi, la musica non è lavoro e gli ascoltatori veri saranno solo musicisti che si rilassano. Gli altri NON ascoltano ma sentono, e ora scusate ma ho una chiamata sul telefonino... Mondo veloce e sordo.
    Quindi, non è il godere della musica che impedisce il guadagno, perchè una meretrice che gode va comunque pagata. È che molti di noi sono ancora rimbambiti dall'epoca della gioventù in cui c'è stato un certo boom o almeno l'eco di quel boom. Oggi la musica non è costume, somiglia spesso ad un deodorante per ambienti.

    Quindi inutile piangersi addosso, il peggior sordo è quello che non vuol sentire, o forse, quello che non è neanche in grado di ascoltare.

    La musica oggi è meravigliosa. È la passione condivisa di molti che si ritrovano accanto questo respiro gemello al nostro. Non ha un gran mercato a confronto con tempi andati, quindi si muove in modi diversi, spesso senza sperare né agli oneri né agli onori.
    Serve qualcosa di tosto per quel videogioco, è un'offerta di lavoro musicale.
    Il mercato della musica si è differenziato e il musicista anche. E noi continuiamo ad avere in testa i nostri miti, autocondannandoci a non capire che siamo musicisti quando suoniamo per noi stessi, anche se abbiamo le pareti della nostra stanza tappezzate di orecchie d'ogni tipo, predisposte a lunghezze d'onda diverse dalla nostra.
    ancia: si
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  8. #8

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    Alla fine data annullata perché pensavano 40€ in totale che non ci pagavano neanche la benzina...
    E ti stupisci?
    Ieri un caro amico che suona da più di vent'anni in band ed orchestre ha detto che ha perso un locale dove andava con una cantante a fare il liscio perché un altro duo si è proposto gratis ed ha chiesto come compenso la cena per 2 e la possibilità di vendere i loro CD, sarò cattivo, ma gli manderei il controllo incrociato di finanza e SIAE!
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  9. #9

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    Già... Dobbiamo essere noi per primi a non fare queste cose! Ne andare ed essere sottopagati e ne andare gratis! Sono tutte cazzate quelle di farci pubblicità! Io con il quartetto che ho in conservatorio sono andato alla Rai e il conservatorio ci manda a suonare in occasioni rozze e che non rilasciano neanche un attestato di partecipazione "degno"... Ho suonato per una premiazione... Canzoni recenti, pop e nessuno che ascoltava! L'attestato stampato su un foglio A4 del che gli è costato 5centesimi! Dopo un'ora di musica darci quell'attestato è stato come dirci che valiamo 5 centesimi...


    Il fatto che siamo andati in Rai l'ho detto perché il viaggio è stato fatto a nostre spese. E poi a chi non fa niente a proprie spese gli passano concerti pagati...
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  10. #10

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    La musica e' un lavoro? Se riesci a farti pagare si', se non ci riesci non lo e'.

    Fare fotografie e' un lavoro? Se riesci a farti pagare si', se non ci riesci non lo e'.

    Aggiustare televisori rotti e' un lavoro? Se riesci a farti pagare si', se non ci riesci non lo e'. Una volta lo era, oggi francamente non so.

    Scrivere un libro e' un lavoro? Se riesci a farti pagare si', se non ci riesci non lo e'.

    Il concetto e' chiaro: non esistono "cose che sono lavori" e "cose che non lo sono", esiste un mercato e gia' molti anni fa un certo bennato cantava "vendero'".

    Nel mondo della musica ci sono molti dilettanti che si esibiscono gratis... spero non sia questo il problema. Del resto nel mondo dell'informatica il freeware e' una realta' molto ma molto piu' consolidata. Io sono un informatico, ho fatto per anni il programmatore e certo non mi lamento oggi del fatto che quasi tutto il software si trova free. E proprio nel mondo del software la concorrenza, e la differenza, tra un professionista ed un cantinaro e' evidente per me ma molto spesso fumosa per un possibile cliente. Il quale, se vuole andare dal cantinaro, ci va con la mia benedizione. E' una sua scelta.

    Programmare un computer e' un lavoro? Se riesci a farti pagare si', se non ci riesci non lo e'.

    Fare l'istruttore di mountain bike e' un lavoro? Se riesci a farti pagare si', se non ci riesci non lo e'.

    Potrei andare avanti all'infinito, le attivita' borderline sono molte. E piu' passa il tempo e piu' ne avremo. Ma vorrei fare un paio di riflessioni.

    La prima: siamo proprio sicuri sicuri che il "musicista professionista" che passa ore al giorno ad esercitarsi sia intrinsecamente piu' meritevole di un qualunque dilettante che torna a casa dall'ufficio stanco morto dopo una giornata di incazzature con superiori, sottoposti, clienti, uffici acquisti, e invece di guardarsi un’ora di tivvu’ o di chiudersi al cesso, o di stare un’ora con i figli, si mette a fare un’ora di sax prima di cena? O magari due?

    La seconda: siamo proprio sicuri sicuri che la capacita’ di trasmettere un’emozione derivi sempre e soltanto da anni di studio e sacrifici? La storia ci parla di artisti assoluti la cui genesi e’ differente.

    La mia idea: chi insegue l’arte lo deve fare per l’arte, e non per ricavarci denaro. Se ci vuole ricavare denaro sta facendo un lavoro, ed in questo caso ha lo stesso diritto di lamentarsi di un idraulico che non trova clienti.
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  11. #11

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    Giustissimo re minore!
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  12. #12

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    Verissimo Re Minore
    Alto: Selmer Mark VII '70_Vandoren V16_La Voz Soft
    Tenore: Selmer Mark6 NYEL 108xxx_Sakshama Florida 8 ance D'Addario Select jazz 3s
    Baritono: Jupiter 593_Ottolink STM 7_La Voz Soft
    Membro della Mark VI Society

  13. #13

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    Citazione Originariamente Scritto da re minore
    La musica e' un lavoro? Se riesci a farti pagare si', se non ci riesci non lo e'....
    Caro re minore, la tua riflessione è autentica e veritiera, i musicisti -così come tutti gli altri lavoratori- devono imparare a farsi pagare, altrimenti non ha senso lamentarsi. E' finita l'epoca in cui si potevano affidare ad impresari che facessero questo per loro. Proviamo però a guardare ad una professione nel suo insieme, senza limitarci a dire "impara a farti pagare" a chi non ne è capace.

    La professione del musicista è in Italia in via di sparizione. Per lo Stato la categoria del musicista di fatto non esiste, l'ente previdenziale dedicato ai musicisti funziona quasi esclusivamente per i lavoratori della televisione. La partita IVA per un musicista non esiste. Non esiste neanche un sindacato. Ci sono scuole secondarie che avviano un ragazzo a molte professioni, la musica non è tra queste. I Conservatori versano in crisi gravissima.

    Ci saranno delle ragioni storiche e sociali, o è tutto colpa del singolo? Bada bene, ci sono ragioni storiche importanti, Walter Benjamin nel '36 scriveva "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" prevedendo molte delle dinamiche del secolo scorso. Se un mestiere -che è stato importantissio in Italia- sta scomparendo, qualche domanda dovremo pur farcela.

    Se cambi un rubinetto in casa tua, forse per questo ti credi un idraulico? Perchè per la musica le cose vanno in modo tanto diverso?
    Semplice: perchè la musica NON è un lavoro.

    Quando anche il disegno, la scultura, la matematica, la filosofia, il teatro, il cinema, scrivere libri, la grafica, il giornalismo... non saranno più lavori, avremo perso qualcosa?

  14. #14

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    Quoto ed aggiungo:
    esiste il mercato, la domanda e l'offerta, quindi un "ARTISTA PROFESSIONISTA" (e per essere tale oltre ad avere i reqisiti artistici con un repertorio ed essere in grado di stare davanti ad un pubblico) deve:
    - essere iscritto alla SIAE (come minimo) e questo ha un costo!
    - essere iscritto all' ENPALS quindi avere una contabilità e questo ha un costo!
    - avere la possibilità di avere un'AGIBILITA' per fare uno spettacolo quindi essere iscritto (come mininimo) ad una Cooperativa o Società e questo ha un costo!
    Questo, perlomeno, se non sono cambiate le leggi è il minimo che serve per fare l'ARTISTA PROFESSIONISTA che se riesce a farsi pagare, secondo te,
    Se riesci a farti pagare si', se non ci riesci non lo e'.
    è tale!
    A fronte di tutto questo se vai a cercare lavoro (essendo professionista) cercando di "farti pagare" ti scontri con "HOBBYSTI" i quali molto probabilmente hanno i requisiti artistici con un repertorio e sono (forse) in grado di stare davanti ad un pubblico, ma si propongono in "NERO" e quel che è peggio che i locali li prendono e li pagano! Mentre in quanto HOBBYSTI dovrebbero esibirsi gratis o meglio "pagare per farlo" (se come hobby ho il modellismo devo acquistare i materiali per costruire il mio plastico)!
    Ma qui vige la legge "accà nisciuno è fesso" quindi giocheremo sempre a fare i più furbi ed a mettercelo in quel posto a vicenda, ma se oggi frego te, domani il mio vicino, dopodomani a quello del palazzo di fronte, prima o poi il giro si chiude e la cosa ritorna a me!
    Quindi non sarebbe meglio che ogniuno facesse il proprio mestiere?
    E se ho bisogno di fotografie, vado da un FOTOGRAFO PROFESSIONISTA e lo pago!
    Se ho bisogno di aggiustare il televisore vado dall'ELETTROTECNICO PROFESSIONISTA e lo pago!
    ECC!
    Credo che il concetto sia chiaro, ma come ho scritto all'inizio
    In Italia non esiste la "cultura" dell'Arte e di chi l'Arte la fà!
    ci vorrebbe più cultura da parte di una certa parte di pubblico al quale "va bene tutto" ed una buona dose di PROFESSIONISMO dall'altra che latita! :saxxxx)))
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  15. #15

    Re: Ma la musica è un lavoro?

    Mha, non sono pienamente daccordo Mako0250

    Secondo il tuo discorso un hobbista non riuscirebbe mai a diventare un musicista professionista.
    Ovvero uno non dovrebbe suonare in giro se non è iscritto siae...enpals...cooperativa...è impensabile, cioè non tutti hanno la possibilità o hanno avuto la possibilità di dedicarsi solo allo studio della musica, ma per motivi socio-economici han dovuto andare a lavorare.
    Ma questo non vuol dire che un lavoratore non possa diventare un musicista professionista, ma per inseguire il suo sogno non si può pretendere che solo perchè principalmente esercita un altro lavoro allora esso non debba suonare nei locali perchè porta via spazio a musicisti che fanno solo quello.
    La colpa principale a mio avviso che la musica non è considerata un lavoro vero e proprio è proprio del sistema italia, ovvero dei locali, perchè non percepiscono la musica come un lavoro vero tipo l'idraulico, ma solo come una baraccata che porta gente o meno.
    Sai quante volte io presento il rapportino di prestazione al locale e mi ridono in faccia e dicono..''dai tieni qua i schei e apposto così''. Io ci provo sempre a far le cose in regola, anche perchè poi il Bordero lo firmo sempre io.
    Comunque professionisti o meno, la musica è un arte, è studio, e a prescindere da età o classi sociali nella musica vince sempre il più bravo, con fattura o senza fattura :-).
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