Le macchie di verde sono ossidazioni del rame contenuto nella lega, di tutti i prodotti per lucidare i metalli, (specificamente ottone e rame, che l'argento usa componenti diversi), il migliore che ho provato, tanto che lo usavo anche nel restauro di argenti antichi, è quello della Stanhome che si compra solo direttamente dai venditori porta a porta, ma su google si può trovare quello della propria zona, è delicato e contiene un leggero protettivo che rende più duratura la lucidatura, lascia meno residuo bianco, (il sidol è tremendo e, secondo me, molto aggressivo), e ci si può regolare con una siringa per rimuoverlo spruzzando acqua comune dopo averlo lasciato agire qualche minuto.
Se avete magazzini che vendono prodotti chimici o materiali per il restauro vicini, una soluzione acquosa di carbonato di ammonio non troppo concentrata, (2-3%) va benissimo ugualmente, ma non lascia protettivo.
Bisogna considerare una cosa, ogni volta che si lucida un metallo, si asporta materia, anche se in misura ben inferiore ai decimi di millimetro, ma sommandoli nella vita di uno strumento bisogna tenerne conto. Io credo che asciugando regolarmente il sax dopo aver suonato e tenendolo chiuso nella custodia si allunghi molto il tempo di ossidazione, molto utili sono i sacchetti di "silicagel" che regolano l'umidità all'interno della custodia.
Un amico saxofonista di torino, consigliato da un restauratore di metalli, ha trattato il suo MarkVI con un prodotto che l'ha reso inossidabile, ma adesso il sax è marrone scuro.
Gioie e dolori della slaccatura, il mio Tranny ha una percentuale di slaccatura del 40% ma non credo che mi risolverò mai a farlo slaccare.