Il titolo del thread mi sembra molto appropriato, e a tale proposito vorrei riportare la mia recente esperienza con Claudio Messori per la revisione di un mio sax, un tenore MK VI degli anni 70 che presi diversi anni fa come backup e che, in quanto tale, era rimasto nelle condizioni in cui era stato acquistato, ossia "suonabile", ma con molte virgolette, fino a luglio di quest'anno.

Tornato a Modena dopo un paio di settimane a riprendere il sax revisionato, posso dire che sono molto contento di essermi rivolto a Claudio, il lavoro è riuscito in modo semplicemente superlativo da tutti i punti di vista, e ho avuto anche modo di incontrare una persona molto cordiale e piacevole, con una competenza in ambito di sassofoni e materiali assolutamente stupefacente.

Ovviamente non sto rivelando niente di nuovo, Claudio è giustamente, e secondo me ben a ragione, considerato un grande riparatore. Ma quel termine nel suo caso sembra riduttivo, vista la complessità e la profondità di cui all'occorrenza è capace, fino ad arrivare alla costruzione, non distinguibile dall'originale, di elementi irreparabilmente danneggiati, tipo torrette, chiavi, viti e quant'altro. Tutto questo è testimoniato tra l'altro da alcuni lavori di ricostruzione e revisione di ben quattro tenori da lui realizzati nientemeno che per Jerry Bergonzi nell'arco ormai di un decennio. Un fatto che fa riflettere visto che, se da un lato negli USA non mancano certo i tecnici di valore, dall'altro il calibro e la competenza del "cliente" mi sembrano siano indiscutibili.

Nel mio caso devo dire che il lavoro, non semplice, è stato realizzato in modo impeccabile, con in più alcuni dettagli che secondo me fanno la differenza, a iniziare dalla certezza che tutto quello che era necessario o che avevamo concordato, tipo eliminare i segni di un paio di botte nella parte frontale del gomito tra campana e fusto, è stato svolto davvero a regola d'arte, e senza scorciatoie.

Claudio ha lavorato innanzitutto sugli elementi dello strumento (fusto, camini, chiavi, aste, colonnine, viti) che ha riportato alla loro ortogonalità costruttiva e di abbinamento tra le parti, e sull'eliminazione totale di giochi verticali e orizzontali. Inoltre ha correttamente equilibrato tutte le forze, facendo si che le parti a contatto lavorino adesso senza sforzi parassiti, e infine ha registrato le chiavi con una serie di accorgimenti che rendono lo strumento molto intonato in ogni registro. Ha insomma messo in atto tutto quello che ci vuole per risolvere alla radice i problemi che un sax può accumulare nel corso di qualche decennio, magari anche a causa di riparatori improvvisati o non abbastanza coscienziosi o altrettanto capaci, e riportare lo strumento perlomeno alle condizioni originarie, ma secondo me con un notevole tocco personale in più.

Personalmente ero convinto che senza la maestria meccanica e la conoscenza dei materiali di cui Claudio è in possesso, determinati lavori di riassetto di uno strumento non possono giungere a un livello davvero soddisfacente, e fin dal primo test, e adesso a maggior ragione dopo qualche settimana, devo dire che l'esperienza diretta conferma quell'idea: il sax ora suona davvero benissimo, in un modo che per me è davvero nuovo e non avevo sperimentato fino a questo momento. Tra l'altro Claudio è anche un sassofonista molto capace e credo che ciò lo abbia guidato nel tempo a comprendere, e poi a saper realizzare e verificare sul campo, tutta quella serie di accorgimenti che fanno si che uno strumento risponda e risuoni in una certa maniera, ovvero al meglio delle sue possibilità.

Insomma, sono davvero molto contento, e penso anche che è una vera fortuna poter avere in Italia una figura del genere.

Credo che ogni riparatore abbia una propria "filosofia" da cui scaturisce la qualità del proprio lavoro: per quanto mi riguarda quella di Claudio Messori è quella in cui mi ritrovo di più.