Julian 'Cannonball' Adderly (as); John Coltrane (ts); Bill Evans, Wynton Kelly on Freddie Freeloader (p); Paul Chambers (b); Jimmy Cobb (d). 1959

Prima Sessione
#1 Freddie Freeloader
#2 So What
#3 Blue In Green

Seconda Sessione
#4 Flamenco Sketches (Alt)
#5 Flamenco Sketches
#6 All Blues

Recentemente ho letto l'ottimo omonimo libro di Ashley Kahn sulla cronistoria delle due sessioni di registrazione di quest'album storico, e famosissimo, e lo ho riascoltato dopo molto tempo; l'album lo comprai nei primi anni '70, e ne fui completamente conquistato al primo ascolto: ero un adolescente, e fu uno dei miei primi acquisti di musica jazz. Non che non ascoltassi di giÃ* molti altri album che trovavo in casa: Louis Armstrong, Duke Ellington, Count Basie, Ella Fitzgerald, Ben Webster, Art Tatum... Insomma ero giÃ* stato svezzato allo Swing, allo stile Chicago ed al Dixieland, ma ero determinato ad ascoltare anche cose più moderne, seguendo delle scelte personali. Mi recai al negozio di Cso Magenta a Milano, il mitico Black Saint, che in seguito diventò il mio fornitore di fiducia: il proprietario, vista la mia giovane etÃ* ed il mio entusiasmo, non ebbe dubbi consigliandomi questo fantastico lavoro.
In effetti fu da questo Album che mi interessai a John Coltrane, e passai subito alle sue cose più recenti: Ascension, e da lì a Free Jazz di Ornette Coleman, senza seguire una particolare cronologia, rimanendone pure inizialmente sconcertato.
Non solo è un album evoluzionario nella storia del Jazz, introducendo l'approccio modale voluto da Davis, il quale condivideva questo interesse con l'amico George Russell, e da Bill Evans, il quale registrò solo in questa occasione con Miles Davis, ma era anche la musica più adatta e sensuale per sedurre qualsiasi ragazza (altro che KennyG! :lol: )!
Inoltre ascoltare questa musica era qualcosa di estremamente distintivo tra coetanei e non, una specie di rito iniziatico alla raffinata contemporaneitÃ* dell'arte e della cultura, almeno così ritenevo allora.
Riascoltandolo ora, mi rendo conto della qualitÃ* elevatissima di Kind Of Blue: ho anche appurato che ogni pezzo venne registrato per intero una sola volta, tranne Flamenco Sketches; questa divenne poi la filosofia produttiva di Davis in quasi tutti i suoi lavori: il primo take completo era quello buono.
A differenza di Parker, con il quale registrò parecchi takes di un singolo pezzo, Miles ebbe un approccio che Evans definì simile alla pittura Zen dei caratteri: il pennello traccia sulla carta di riso il segno definitivo, che non potrÃ* essere corretto. E' fantastico vedere lo spartito di Adderley che contiene semplicemente due scale: tutti i musicisti che realizzarono questo progetto hanno sviluppato le loro improvvisazioni seguendo unicamente delle note contenute in queste scale, cercando di dimenticare la complessitÃ* della progressione degli accordi che era stata la Bibbia del BeBop. In seguito Kind Of Blue divenne la Bibbia per molti musicisti.
Un'altra cosa che si nota è la concentrata attenzione al dettaglio del tono e della dinamica, permettendo contemporaneamente di esprimere la differente personalitÃ* di ognuno dei musicisti; rispetto ai primi incerti tentativi registrati dai fondatori del BeBop, si ha qui l'impressione che ognuno di questi grandi sia pienamente padrone del nuovo idioma, creando un evento irripetibile ed unico, ed è un'altra caratteristica che Davis riaffermerÃ* nella sua carriera: egli non si ripeterÃ* mai, neppure suonando lo stesso repertorio, nel tentativo di liberarsi dalle costrizioni creative e di mercato.
Altra annotazione storica riguarda il fatto che contemporaneamente all'uscita di Kind Of Blue, avvenne quella di Giant Steps: Coltrane infatti quasi contemporaneamente stava sviluppando il suo percorso modale che sarebbe sfociato nel Free; si possono chiaramente discernere i suoi passi giganti dalla progressiva eleminazione e semplificazione degli accordi usati nei pezzi che scriverÃ*, indubbiamente retaggio della scoperta di questo nuovo approccio. Miles Davis era giÃ* rimasto scottato dal precedente progetto Birth Of The Cool, che nonostante fosse stato registrato alcuni anni prima, venne distribuito solo dopo il successo del così detto Cool Jazz della West Coast, quello di Jerry Mulligan e Chet Baker, e la storia anche in questo caso si ripetè: Il jazz modale fu in qualche modo eclissato dalla venuta in quei giorni di Ornette Coleman a New York e dalla contemporanea pubblicazione del suo album The Shape Of Jazz To Come.
Infine Kind Of Blue contiene sicuramente una musica ancora molto attuale e mantiene il suo fascino unico, senza distaccarsi veramente dalle radici del Jazz: molti di voi sicuramente giÃ* lo conoscono e riascoltandolo potranno ritrovare le profonde emozioni che sa suscitare. Anche a chi non ama particolarmente il Jazz questo Album apparentemente così semplice potrÃ* rivelare delle atmosfere che si riveleranno difficili da dimenticare.