...leggere questi consigli/giudizi mentre si ascolta il brano in questione non ha prezzo.Originariamente Scritto da fcoltrane
Grazie.
...leggere questi consigli/giudizi mentre si ascolta il brano in questione non ha prezzo.Originariamente Scritto da fcoltrane
Grazie.
sax: soprano R&C Super Fism Barbéz
Otto Link Tone Edge "Early Babbitt" 7 + Rovner Dark
Vandoren V5 Jazz S35 + Vandoren Optimum
Ance ...per il momento chi passa passa.
REPETITA JUVANT! ;)
visto che mi dici di approfondire io ti rimarco quello che dicevo e che sto cercando di togliere: il glissato. C'è una forte distinsione tra chi suona per diletto e chi invece suona per suonare e la prima se non la fondamentale è tenere un suono deciso, fermo, lasciando le glissate a sporadici limitati episodi.
Fai una prova: togli tutti i glissati e tieni bene la nota, spingendo con diaframma e modificando poco o nulla di labbro o di gola. Lo stesso brano stessa base e li mettiamo vicini: sono sicuro che ti stupirai anche se fai poche note o solo il tema.
S Borgani J Pearl Silver, Bari Dakota 68
Sc Rampone R1j curvo Rame Bari 68
A Borgani J Silver, Dukoff D7 Lakey 4*4
T Borgani J Pearl Silver, Drake NY J 8* Rousseau 8* JJHR 8*
B MG Unlacquered Silverneck, Drake 120
Akai Ewi 5000
Si in effetti abbiamo postato entrambi 2 volte....sarei grato agli amministratori se potessero eliminare un post a testa.
Si, dai tuoi commenti e da quelli di franco coltrane ho appreso che devo fare parecchio staccato....ancora!!! Questo mi consentirebbe di avere un attacco corretto, che in effetti non è altro che la presentazione di un sassofonista....ho preso 3/4 lezioni e il mio maestro diceva che l'attacco è quello che la gente che capisce di sax va ad ascoltare in un concerto....la prima cosa!
Da quello scaturisce la pronuncia di una nota e Ciò che ne consegue (accenti etc...).
Il glissato é un effetto da me ricercato, ma so che va usato con molta moderazione!!!! Solo che in questo brano latin jazz mi piaceva molto legare e glissare....
Ringrazio Franco per l'intervento tecnico, da cui ho capito molte cose, tra cui l'omogeneità dei registri che diventa realmente un must per ottenere un controllo reale dello strumento!
Anche se devo dire che il soprano è davvero una bella bestia!!! Soprattutto da domare sulle note acute, anche avendo un setup discreto, non è facile l'omogeneità e l'intonazione!!
Segretario
del King Super 20 Owners Club
il mio più che un commento tecnico è cercare il pelo nell'uovo perchè molto dipende anche dall'intenzione dell'esecutore.
alcuni degli aspetti che ho sottolineato possono essere scelte dell'esecutore ed in questo caso da rispettare per principio.
se invece sono frutto di un limite tecnico allora sono migliorabili.
per quanto riguarda attacco e fraseggio , quindi in genere uso della lingua molto dipende anche dal gusto estetico di chi ascolta.
alcuni sassofonisti come Trane o Bird erano in grado di manifestare tanta forza nel suono e mantenevano un fraseggio leggero e preciso ed omogeneo .
altri pur avendo un suono forte non riescono ad essere leggeri nel fraseggio. (ho in mente una registrazione di Roland Kirk giant steps) dove il grande musicista fa sentire la lingua in maniera esagerata.
tra questi due modi di interpretare attacco e fraseggio ciascuno trova il suo modo di suonare sempre che la scelta sia una vera scelta e non un subire un limite tecnico.
ps: Francesco , Fra per gli amici, fcoltrane come username, ti prego Franco noooooooooooooo
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
Ciao Fabio, innanzitutto mi fa piacere ascoltare una tua composizione e trovo anche giusto esporsi a critiche costruttive, fai benissimo a suonare il piano, avere un'esperienza su uno strumento armonico è fondamentale per qualsiasi sassofonista, ancora di piu' se anche sassofonista-compositore-arrangiatore.
Allora, diciamo che potremo distinguere tra il brano in sè e l'aspetto tecnico/esecutivo dello strumento.
Il brano in sè ha un tema cantabile che potrebbe anche funzionare, ma un aspetto importante è suonare il tema con sicurezza e con "autorità", ascoltandolo non ho l'impressione che sia un tema, non è approcciato come tale.
Poi per quanto riguarda il controllo tecnico dello strumento non c'è sostegno diaframmatico del suono, che risulta anche molto poco dinamico e poi c'è una disparità fra i registri, sembra che nell'ottava bassa e nell'ottava acuta siano 2 strumenti differenti.
Questo dipende essenzialmente dall'emissione che sul soprano deve essere molto compressa, rispetto al tenore ad es. ti serve meno quantità d'aria ma piu' compressione e la difficoltà è anche quella di suonare a labbro rilassato-e non stringendo come fanno moltissimi sopranisti- ma per rilassato intendo labbro morbido, ma nello stesso tempo composto, che è quello che insieme al diaframma è responsabile della precisione nell'intonazione.
Studi le note lunghe? Non le studiare vibrate, ma suono fermo e spinta diaframmatica a tutte le dinamiche anche su ppp.
Per la flessibilità del suono puoi fare ottave legate sui vari registri cercando di ottenere omogeneità di suono intesa sia come volume che come timbro.
Personalmente ritengo che il soprano per tirare fuori un buon suono e per avere un buon controllo dinamico vada suonato con un rapporto duretto (ancia 3 o 3,5) poi sull'apertura ci sono varie possibilità....ma ti sconsiglio vivamente di utilizzare ance morbide. Anche con grandi aperture vanno utilizzate ance non meno di 3 di durezza, pena problemi nel controllo e nell'intonazione che nel soprano è veramente difficile per tutti. La "scivolata" è dietro l'angolo per chiunque!
Sui glissati ti hanno già detto, non eccedere e poi se proprio vuoi inserirli (cmq in dose minore) coadiuvati con le chiavi, (a piene ed a mezze aperture) non con il solo labbro.
Riguardo al solo bene l'approccio stilistico, sei dentro al mood del brano, ma non sento molta "progettualità" delle frasi, non mi è chiaro lo sviluppo del solo, non c'è molta consequenzialità, sento delle idee frammentate, prova a fare una frase, pausa e poi un'altra frase che abbia una relazione con essa, pausa e cosi' via fino ad una frase conclusiva a fine chorus che possa poi "rilanciare" il chorus successivo con un'idea nuova.
Ovviamente questo che ti sto dicendo sono tutti concetti difficili, io ci lavoro da tempo e cerco di sforzarmi di applicarli specialmente in fase di studio, in modo tale da renderli naturali mentre suono dal vivo (momento in cui un'eccessiva razionalità - che invece serve nello studio- è opportuno metterla un po' da parte per avere piu' spontaneità).
Quindi non voglio "demolirti" come tu hai scritto, ma anzi spronarti a far meglio, ed in generale vai cosi' continua a scrivere ed insisti nello studio, la musica è complicata, ci vuole tempo e metodo.
Piu' sei preciso e puntuale nello studio e negli obiettivi, piu' riesci ad utilizzare quei concetti non pensandoci piu' quando diventeranno naturali.
Ascolta anche musicisti che fanno frasi chiare ed efficaci, vai indietro nel tempo, il jazz moderno è un'evoluzione di quello passato, se non parti dalla tradizione inevitabilmente ti mancherà il linguaggio, i musicisti dagli anni 20 fino ad oggi hanno fatto tutti cosi', un motivo ci deve essere. (questa poi non è una mia idea, mi è stato detto da musicisti americani molto autorevoli).
Spero di essere stato utile, ciao
www.fabriziodalisera.com nuovo album e nuovo sito web 2019.
www.youtube.com/watch?v=CFcW_VQe7ko
Fabrizio D'Alisera & Max Ionata "Crossthing" www.youtube.com/watch?v=PGZLj2tnhzk"
Theo Wanne endorser
Lezione magistrale che serve molto anche a me! Grazie.
S Borgani J Pearl Silver, Bari Dakota 68
Sc Rampone R1j curvo Rame Bari 68
A Borgani J Silver, Dukoff D7 Lakey 4*4
T Borgani J Pearl Silver, Drake NY J 8* Rousseau 8* JJHR 8*
B MG Unlacquered Silverneck, Drake 120
Akai Ewi 5000
Ciao Fabrizio...che dire, sei stato utilissimo....praticamente una lezione a scrocco :DOriginariamente Scritto da bb
Ti ringrazio veramente.
Per la parte pianistica....è il mio primo strumento e lo suono da più di 30 anni, e come te, trovo fondamentale per chi suoni strumenti a fiato avere una visione di quello che si suona. (infatti si studia pure in conservatorio....per i fiatisti)
Credo che mi rimetterò a fare note lunghe (con la forcella) e legare le ottave per l'omogeneità che è diventata davvero un obiettivo da raggiungere, almeno per il timbro/intonazione.Originariamente Scritto da bb
In effetti non è ho fatte molte sul soprano....sul tenore va meglio.
Come ance uso delle vandoren 2,5 su un becco Selmer "truccato" con apertura 0,068, seguirò pure il consiglio per la parte glissata.
Per la parte del solo, questo brano è stato utile perché mi ha consentito di studiare e sperimentare (avrai sentito ogni tanto suonavo "fuori" verso la fine del chorus) degli approcci stilistici diversi, e mi piacerebbe trasporre parte delle cose che già faccio sul pianoforte col sax.
Ottimo il consiglio per la costruzione del solo e le frasi...che in parte già conosco, ma che devo imparare a gestire con più consequenzialità in effetti, tutto ciò potrà avvenire solo dopo aver acquistato maggiore padronanza con lo strumento, in modo da poter liberare la mente da schemi armonici tradizionali e dare sfogo alla mia creatività.
Per questa cosa sono avvantaggiato in quanto ho studiato armonia con dei grandi professionisti, tra cui Stefano Sabatini, che in un arco temporale brevissimo mi ha letteralmente trasferito alcune idee da sviluppare e già mettendo in pratica alcuni esercizi da me svolti ho i riferimenti armonici che mi servono... :D-: Mi riferisco alle famiglie di accordi che sono la base degli arrangiamenti e dei polychords usati dai più!
Un grosso problema è quello di suonare su una base....(e poi con se stessi) è una cosa che ti ferma letteralmente, quando suonavo in jam c'erano delle conversations tra strumenti in particolare ritmici e tutto ciò consentiva di sviluppare con più stimolo le idee, che nascevano e si moltiplicavano, prolifere.
Ormai non suono in jam da anni....e questo si sente purtroppo!!
Segretario
del King Super 20 Owners Club
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