Si... si può anche a ridurre tutto a una questione di relazione.
Per l'equilbrio finale è comunque una somma dei vari equilibri particolari.
Il corpo dello strumento è calcolato per lavorare "bene" in un range di aperture della chiavi abbastanza limitato.
Sotto quel range non esce suono e l'emissione diventa faticosa.
Sopra... esce troppo suono, non hai compressione... l'intonazione prende una tendenza "a sorriso" e in generale lo strumento diventa troppo sensibile all'emissione (oltre che a perdere sustain).
Si può verificare facilmente su praticamente tutti gli strumenti.
(Parlando di strumenti "vintage" bisogna vedere come sono stati "manutenuti"... più di qualche tecnico (anche qui in Italia) tende ad abbassare i camini, seguendo chissà cosa solo quale logica diabolica. E ne ho verificato personalmente gli effetti deleterei... di sta cosa. doh!
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Parlando di setup... bisognerebbe fare una deframmentazione mentale e cominciare a capire quali sono i propri limiti fisici, nel gestire certi tipi di setup.
Anche qui... non è solo una questione di durezza dell'ancia vs. apertura del bocchino... magari fosse così semplice. :zizizi))
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Guardala che non funziona su strumenti "antichi"?
Niente di nuovo... il volume interno di un Guardala non necessariamente è compatibile con la forma del volume mancante sul chiver di un Conn 10M/Chu Berry/New Wonder II.
Ma lo stesso capita anche se usiamo un Selmer S80/S90 su un Conn.
Dipende qual è la media... e come viene considerata l'action (mano destra in ritardo o giusta?)Originariamente Scritto da fcoltrane
Per esperienza ho verificato che se lo strumento è troppo "mouthpiece sensitive" c'è qualcosa che non va... non solo sullo strumento, ma anche in come lo si suona e in cosa si usa per farlo suonare.
Poi è soggettivo... se uno non ha particolari necessità può anche permettersi di avere lo strumento che suona "omogenamente" con un setup ben definito, però non è detto che l'equilibrio che ne derivi sia "stabile". :zizizi))