Probabilmente, dovresti essere sincero con te stesso e chiederti se e cosa vuoi effettivamente raggiungere...i "metodi", tanto pratici che teorici, oggi sono tanti...ciò può essere un vantaggio o creare solo una gran confusione...nessun metodo è completo o risolve tutti i problemi: dobbiamo trovare sempre delle "azioni complementari" che completino un "quadro" che talvolta è arido se diventa unicamente esercitazione su scale, arpeggi, giri armonici ecc. Non appartengo a questo "orientamento - new academy" (di tipo "muscolare") che si è andato diffondendo nel corso degli anni, soprattutto in riferimento al jazz...da piu' risultati, imparare a memoria quante piu' melodie possibili (jazz o altro) ed eseguirle in modi differenti... trasportarle in diverse tonalitÃ*...trascrivere qualche brano o solo, semplice o complesso (in base al grado di evoluzione raggiunto)...scegli gli "stili" o autori verso i quali avverti una "sintonia"...compila un quaderno di "frasi originali" da aggiornare in continuazione...ciò offre un evoluzione costante e nel tempo può manifestare una certa originalitÃ*...può essere vero anche il contrario...non esistono strade univoche...ognuno deve (partendo, naturalmente, da una base solida di conoscenze) creare il proprio "metodo"...e ciò che hanno fatto tutti...da Beethoven a Berio...da Armstrong a Zorn...