quando si studia con il collo dello strumento il volume è il tuo migliore alleato perchè ti da una idea precisa di suono pieno, fermo (non strozzato).
il vero problema è riconoscere le caratteristiche del suono (anche quelle meno evidenti).
il confronto ti consente di farlo (se metti in relazione i suoni prodotti con il solo collo verificherai che le differenze sono più evidenti anche perchè non ci sono altri elementi che ti confondono , il riferimento è unico : un suono fermo con il massimo volume e per la massima durata e senza sforzarsi).
con il solo collo non devi diteggiare non hai tante note diverse ma un unico suono .
il primo passaggio sarà replicare lo stesso con il sax al completo. (su una nota soltanto, la più agevole per posizione)
a questo punto avrai un "suonone" fermo aperto con il sax al completo .
quindi il secondo step è imparare a prolungarne la durata senza inficiare le altre caratteristiche. (e c'è un solo modo ossia :" imparare a respirare da sassofonisti "
disimpegnando la stretta in tutti i suoi aspetti .
per la mia esperienza quando hai acquisito consapevolezza su questi aspetti (corpo fermezza intonazione e quindi timbro ecc.. gestire la dinamica sarà una passeggiata.
il rischio di operare diversamente è di intervenire contemporaneamente su dinamica e corpo senza comprenderne la differenza.
(o peggio: di stringere per diminuire il volume ).
quando senti le caratteristiche del suono prodotto con il solo collo ed impari a riconoscerne gli elementi corretti da quelli meno corretti ti fai una esperienza che riproponi con il sax al completo.
lo step successivo sarà quello di rendere eguali due suoni che per posizione sono diversi con il sax al completo.
e quindi ad esempio sei riuscito ad ottenere un sol centrale pieno con grande volume e durata (diretta conseguenza dello studio con il collo).
ora impari a rendere il sol diesis esattamente eguale al sol .
(per volume durata fermezza timbro ecc..) l'unica differenza sarà l'altezza del suono, ma i due suoni saranno omogenei.