Pagina 3 di 7 PrimaPrima 12345 ... UltimaUltima
Risultati da 31 a 45 di 91

Discussione: Studio con il kiver o collo dello strumento.

  1. #31

    Re: Studio con il kiver o collo dello strumento.

    OK!Grazie mille; veramente!
    Vedrò cosa riesco a fare!

  2. #32

    Re: Studio con il kiver o collo dello strumento.

    Ma Francesco(!?!?) lo studio con il collo, in ordine temporale, andrebbe fatto all'inizio ancora fresco ma freddo, o dopo i primi esercizi di riscaldamento?O se no quando?
    Grazie

  3. #33

    Re: Studio con il kiver o collo dello strumento.

    premetto che predico bene ma razzolo male. sig sig.
    è molto tempo che non lo pratico e purtroppo si sente.

    quando capisci il procedimento e individui gli indici lo studio con il collo può essere il tuo migliore alleato.
    questo perché è in grado di risolvere gran parte di problemi dei sassofonisti.
    impostazione (quindi eventuali problemi di labbro mascella stretta eccessiva angolo poco utile ) se studi allo specchio ti accorgi subito di eventuali modifiche indesiderate perché oltre a sentirle le vedi sul viso.
    respirazione (ti insegna a respirare bene in maniera utile per il sax)
    tenuta del suono
    controllo del timbro volume intonazione ecc..
    ed infine uso della lingua.

    quindi lo puoi fare all'inizio per predisporre il corpo al suono del sax (per rilassarti e respirare bene) .
    ma in realtà puoi farlo in qualsiasi momento.
    (anche alla fine della sessione di studio per verificare se c'è coerenza tra studio con il sax e studio con il collo)

    in verità il rischio è che diventi noioso se sfuggono quelli che sono gli indici .
    l'aspetto straordinario è che con il tempo e con l'evoluzione della tecnica si percepiscono sfumature che magari prima sentivi ma che non riuscivi a "capire".
    rimanere concentrati su un suono prodotto con il solo collo non è semplice ma dal punto di vista del controllo e della gestione del suono in quanto tale è probabilmente una delle tecniche più evolute .
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  4. #34

    Re: Studio con il kiver o collo dello strumento.

    Piacevole ed interessantissima scoperta questo post! Ho acquistato un Roling's contralto da un mesetto. Al momento,proseguo da solo in quanto "orecchista"...
    Seguo un metodo scritto con Cd allegato ed in più,comincio a strimpellare qualche brano che mi passa per la testa.Diciamo un'oretta al giorno. Tra note e tonalità ingarrate per poco,qualche fischio o soffio a vuoto+più il labbro che non sento più al trentesimo minuto,mi sono reso conto che devo fare l'esercizio di Fcoltrane.Oggi... :-)
    per cominciare 10 minuti.Sono in tempo per mandare una registrazione straziante del sottoscritto?
    beh,grazie di esistere!! ;-)

  5. #35
    Riprendo l'argomento .. sperando in qualche aiuto.
    Premetto che ieri sera ho fatto due prove al volo ... (ho provato a fare anche un video ma col telefonino posato su tavolo, la ripresa non dà alcuna indicazione utile. La rifarò con calma)
    Inserisco i link delle registrazioni audio dell'esercizio proposto da fcoltrane

    Mi rendo conto di fare anguscia (come si dice a genova)
    Forse l'unica cosa decente è la durata delle espirazioni, che risultano paragonabili (ho sempre cercato di andare con la massima potenza di espirazione sin tanto che avevo abbastanza fiato per tenerla costante)
    https://soundcloud.com/carlo-ge/recording0021
    https://soundcloud.com/carlo-ge/recording0011

  6. #36
    Ciao Carlo posso rispondere solo ora .
    partiamo dalla registrazione 001 (la prima :anche se nel collegamento è scritto altro )

    di questi 5 suoni mi sai dire quello che dura di più ?
    e quello che dura di meno?

    (con la registrazione queste risposte sono più semplici) , sei in grado di ricordarti se a prescindere dalla registrazione eri in grado di dare le stesse risposte
    subito dopo aver suonato?.
    partiamo da questo dato poi affronteremo gli altri ......magari con registrazioni diverse perchè queste sono pessime. (se poi fosse possibile anche "vedere" parte del viso e delle spalle sarebbe molto meglio)
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  7. #37
    Ciao, grazie per la risposta
    (Rientrato stasera da una trasferta di lavoro, leggo ora)
    Devo essere sincero: non ho memorizzato ne' prestato attenzione al momento della registrazione. Cercavo solo di dare max potenza con una certa costanza.
    Solo dopo ho riascoltato. Sul rec 0011 il piu' lungo e' il 4. Il 5 e' il piu corto.
    I primi due mi sembrano molto simili, come durata.
    In realta' i suoni nn sono fermi, piuttosto vibrati. Con attacchi e stacchi su toni diversi rispetto al resto del suono..

  8. #38
    è importante che durante l'esercizio ti renda conto esattamente di cosa stai facendo.
    all'inizio ti sembrerà complicato memorizzare tutto ciò che fai (attacco durata , qualità del suono in relazione alla capacità di tenerlo fermo, timbro volume ecc)
    ma a poco a poco diventerà automatico.

    partiamo dal dato più evidente .
    il 4 suono è il più lungo ed 5 il più corto.

    in genere questo vuol dire che prima del suono 4 hai respirato "meglio" rispetto alla registrazione 5 .
    cosa significhi meglio lo puoi sapere solo tu : nel senso che le ipotesi di una cattiva respirazione sono infinite, ed invece la respirazione corretta è una soltanto.

    da qui data la qualità della registrazione posso dirti ben poco sulla respirazione (certo se fosse stato un video avrei ulteriori elementi da farti notare).

    prova a fare altra registrazione e a tenere il suono più a lungo .
    il volume sempre presente ed il suono fermo.
    (tra un suono e l'altro una sola inspirazione) e con il suono devi riuscire a consumare tutta l'aria che hai immesso (e fai tutto leeeeeeentamenteeeeeeeeeeeeeee)
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  9. #39
    Grazie per i consigli :)
    Un chiarimento: e' corretto consumare tutta l'aria con la max potenza possibile?
    (che per me corrisponde ad una scarsa regolazione del volume)

  10. #40
    consumare tutta l'aria con il singolo suono fermo è corretto.
    max potenza possibile : è un concetto "pericoloso".
    considera che il principio è suonare con il massimo volume consentito e con un suono fermo. (e senza " sforzarsi")
    lo sforzo fisico è il nemico del suono fermo.
    se hai tanto volume ma il suono non è fermo non va bene.
    se hai un suono apparentemente fermo ma senza volume non va bene.
    quando riesci ad individuare un suono fermo o anche una porzione di suono fermo con buon volume impari a replicarlo e ad aumentarne la durata.
    tutto

    quello che devi imparare è a gestire l'aria per far vibrare l'ancia al meglio.
    anche se la registrazione è pessima provo a farti un altra domanda a chiarimento.
    tra i 5 suoni prodotti individua quello dove succede che l'aria che immetti è in esubero e non si trasforma in suono (in volume)in pratica immetti più aria di quello che il bocchino l'ancia e il tuo modo di stringere consente di trasformare in suono.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  11. #41

    Data Registrazione
    Feb 2013
    Località
    Terre di mezzo
    Messaggi
    700
    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane Visualizza Messaggio
    (tipo studio degli armonici studio con il solo bocchino ecc.. sono di altra origine ai tempi di B Maestri non esistevano )
    Sigh. E pensare che i Top Tones di Rascher sono del 1941. Ma si può dire che in Italia non siano ancora arrivati oggi.

    Paolo

  12. #42
    purtroppo l'opera di Rascher per molti insegnanti italiani sembra essere stata lettera morta . (negli anni 70 80 e gran parte dei 90 ) escluse poche eccezioni.

    (solo oggi le tecniche avanzate dello studio con il solo bocchino , e la stretta correlazione con lo studio degli armonici sono affrontate da molti insegnanti).
    c'è da dire che a tuttoggi alcuni sassofonisti spiegano come per produrre i suoni fuori dal registro ordinario del sax sia necessario "stringere " con l'evidente
    conseguenza sul suono e manifestano in questa maniera una scelta di campo che sembra ignorare gli insegnamenti di Rascher JAllard Liebman ecc....

    c'è da dire poi che dai tempi di Rascher ai nostri giorni anche lo studio degli armonici si è "evoluto " o per meglio dire sono state spiegate delle modalità di studio diverse .
    (un esempio di modalità diversa è lo studio degli armonici" legando" un suono all'altro e procedendo molto molto lentamente.)
    altro aspetto interessante è la modalità di studio con il solo bocchino e la tecnica che spiega come disimpegnare del tutto labbro e stretta (J Allard Liebman Mariani) .
    oggi quindi con l'avvento di internet e con il fatto che le informazioni viaggiano velocemente possiamo dire che sono informazioni diffuse.
    ma spesso è capitato che nuovi utenti del forum comunicassero la poca conoscenza degli argomenti citati sia da parte loro sia da parte degli insegnanti ()
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  13. #43
    Credo di aver capito il concetto. Appena esco da 'sto raffreddore faccio qualche prova

    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane Visualizza Messaggio

    ...provo a farti un altra domanda a chiarimento.
    tra i 5 suoni prodotti individua quello dove succede che l'aria che immetti è in esubero e non si trasforma in suono (in volume)in pratica immetti più aria di quello che il bocchino l'ancia e il tuo modo di stringere consente di trasformare in suono.
    Bella domanda... direi la seconda..

  14. #44
    la registrazione è quella che è purtroppo e se hai adottato la stessa distanza e direzione rispetto al microfono la pensiamo alla stessa maniera.
    il punto anche in questo caso è riuscire a sentire questa differenza di volume nel momento in cui produci suono.
    l'aspetto evidente (anche nel terzo suono succede che il volume è più basso al momento dell'attacco e subito dopo e poi incrementi il volume.
    questo vuol dire che stringi in maniera eccessiva nella prima fase (attacco e subito dopo) e poi correggi durante il suono per arrivare nella seconda parte a produrre maggiore volume.

    così facendo però il suono non è fermo manco per niente.
    il primo riferimento che devi mantenere è il suono fermo .
    se il suono n1 lo attacchi con un volume più basso non cambiare in corso d'opera ma sarà il successivo suono che devi attaccare ad un volume più alto e mantenere fermo.
    dal confronto impari come regolare stretta ed emissione.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  15. #45
    Ciao Coltrane, ho ripreso a fare qualche prova. Non ci siamo mica... mi sembra di fare gli stessi errori. Credo che per quanto involontariamente, modifico la posizione durante l'emissione...
    Provo ad inserire il link di un video

    https://www.dropbox.com/s/1x581lqicm...rova1.mp4?dl=0

Pagina 3 di 7 PrimaPrima 12345 ... UltimaUltima

Informazioni Discussione

Utenti che Stanno Visualizzando Questa Discussione

Ci sono attualmente 1 utenti che stanno visualizzando questa discussione. (0 registrati e 1 ospiti)

Discussioni Simili

  1. Capacità dello strumento
    Di Tenor 86 nel forum Tecnica
    Risposte: 12
    Ultimo Messaggio: 30th June 2014, 12:41
  2. Padronanza dello strumento
    Di Federico nel forum Files dal Web
    Risposte: 17
    Ultimo Messaggio: 23rd December 2010, 03:21
  3. Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 8th March 2009, 10:16
  4. L'importanza dello strumento
    Di Nous nel forum Generale
    Risposte: 22
    Ultimo Messaggio: 28th October 2008, 23:06
  5. Meccaniche dello strumento....
    Di nel forum Manutenzione
    Risposte: 13
    Ultimo Messaggio: 31st March 2008, 20:01

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •