Ieri sera al Blue Note...
Deciso all'ultimo momento, preso e partito..
Parto dal presupposto che a parte qualche suo video sul Tubo e qualcosa ascoltato di sfuggita non lo conoscevo. Neppure il gruppo... comunque rimango dell'idea che bisogna avere una certa cultura musicale per apprezzarlo tutto, probabilmente non ce l'ho in questo momento. Mi aveva affascinato un commento di Tzadik: "...è un musicista molto sensibile a quello che ha attorno".
Le mie impressioni: lui è comunque pazzesco, sia come tecnica che come idee melodiche, nonchè come idee ritmiche. Un utilizzo di tutta l'estensione del sax in pochi secondi, passando dai sovracuti al grave come se fosse un arpeggio... ha iniziato il concerto con un brano che io ovviamente non conoscevo, a volte enunciando il tema senza spostare un dito dal sax (così pare, ma a chi ascolta).
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A volte stacca la faccia dal pubblico, si gira verso il piano, inizia a suonare con la destra il piano e con la sinistra si risponde col sax (è una cosa molto scenica! mi piace!)... E' molto incisivo nel suo suonare ed è chiaro quando stà per rientrare dai suoi fraseggi free, in quanto sposta tutto il corpo verso il suo gruppo... è chiarissimo nelle sue intenzioni.
Devo anche ammettere che non è Potter a stupirmi durante la serata, ma Nate Smith, il suo batterista. Già da come siede, per la sua fisicità, si vede già dall'inizio che avrà controllo assoluto della sua postazione... è leggero e veloce dove serve e tira fuori dei ritmi che danno spunti melodici anche al pubblico che lo segue! Pazzesco, mi è piaciuto un sacco!
Il chitarrista non mi ha stupito più di tanto, anche perchè spesso armonizza le idee di Potter e quindi i miei occhi ed orecchie erano verso il leader... il bassista per me è stato difficile da seguire, si sentiva male e quello che ho sentito facevo fatica a distinguerlo dalla batteria (bisogna avere una certo feeling con quello che suona, cosa che io non ho)..
Oltre la metà del concerto iniziano "Good Hope", un 4/4 RE-visioning di di Coltrane "Afro Blue"... pazzesco. Nate comincia poi a dare lo spunto per dei ritmi che io avevo sentito suonare solo da più percussionisti, mai da uno solo: solamente lui a sostenere una ritmica complessissima... poi Potter inizia dei soli favolosi, con delle scale tesissime....
Chiude la serata con un Kalypso regalandoci ancora alcuni minuti (più di 15 per la precisione) di ritmi caraibici.
Un consiglio: ascoltatevi Nate Smith...
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Bello bello bello