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mi fa quasi ridere che me l'abbiano richiesta, comunque, ecco qui domande e risposte come le ho date io, poi sicuramente il giornalista stringerà tantissimo e magari interpreterà a modo suo, chissà poi come verrà fuori, anzi, la metterò così faremo il confronto...
1.Breve biografia
Sono nato a Olbia il 10 aprile 1979 ma ho sempre vissuto a Tempio con una fase, credo fondamentale per la formazione come persona, di ben 10 anni alla zona industriale, quindi a pochi chilometri dal paese che, al tempo, tra il 1986 e 1996, sembravano tantissimi...
Vivere praticamente solo con la famiglia, soprattutto tra i 7 e 12 anni, è stato duro ma interessante, i tempi erano lunghissimi e dovevo riempirli, giocavo con un vecchio pc commodore 64 e soprattutto imparavo a calciare il pallone con entrambi i pedi, poi, ad appena otto anni, ho iniziato a studiare musica spinto da mio padre che da sempre sperava che imparassi a suonare almeno la chitarra.
Invece andai alla banda musicale, e dopo qualche mese, il maestro Masino Azara, consigliò mio padre di comprarmi un clarinetto, un vecchio Yamaha che ho tutt'ora...
Secondo il maestro, avevo un talento innato o comunque una predisposizione all'immediato apprendimento, così mi fece esordire dopo pochi mesi.
Ricordo che io e mio fratello ci esercitavamo per tutto l'agosto suonando le marcette nel grande piazzale della fabbrica dove vivevamo, anche quando pioveva, cercando di tenere il passo militare del sinistro-destro!
Per alcuni anni ho studiato molto sul clarinetto e si è pensato spesso di mandarmi al conservatorio di sassari oppure a quello di Bologna ma non se n'è mai fatto nulla e pian piano persi un pò di entusiasmo, complice la passione innata per il calcio e anche le prime ragazzine!
Dopo alcuni anni in cui appunto persi un pò le motivazioni soprattutto per via del mio interesse per il calcio (ho giocato nelle giovanili di Tempio, Calangianus ed Aggius fino ai 18 anni), nell' ottobre del 1997 ho finalmente emesso i primi suoni su un sax tenore, prima su uno yamaha della banda musicale e poi sul mitico Selmer Mark 6 del 1969 di un bandista oggi scomparso che mi fecero subito capire che quello sarebbe stato il mio "suono" da quei giorni fino alla morte.
Suonai sempre meno, invece, il clarinetto, che oggi riprendo poche volte nell'arco dell'anno solare.
2.Quando è iniziata la tua passione per il sax
Come già detto, iniziai a soffiarci nell'ormai lontano ottobre del 1997, ma in realtà avevo la passione per il suono del sax da anni, ascoltavo i brani pop-rock degli Spandau Ballett, Dire Straits Supertramp, Joe Cocker, Michael Bolton e tanti altri dove il sax tenore e anche il contralto, apparivano spesso per brevi ma intensissimi soli, oltre a sentirlo, vederlo e imitarlo (con il mio clarinetto) nelle parti della banda musicale...
Poi, dopo i primi soffi, sono rimasto folgorato, anche se l'aneddoto che mi ha spinto a provarci e alquanto curioso: mio fratello ascoltava già del jazz da qualche anno dopo l'esperienza nella banda musicale militare e un giorno, credo nell'ottobre 1997, andammo a sentire un concerto al teatro con l'orchestra jazz della sardegna che, per l'occasione, suonava brani swing completamente scritti degli anni '30 con un solista di clarinetto... il concerto fu fantastico, il solista impressionante e io decisi che il mio strumento sarebbe stato...il sax tenore!
Il giorno dopo ho iniziato a soffiarci con varie difficoltà ma neanche troppe vista l'analogia con il clarinetto per quanto riguarda l' imboccatura (ancia e bocchino) e da lì è iniziata l'avventura che mi ha portato ad esercitarmi in ogni ritaglio di tempo, anche quando si usciva da scuola un'ora prima...
3. i tuoi studi e i maestri che ti hanno insegnato
Per quanto riguarda i maestri, devo dire che sul sax sono principalmente autodidatta, come detto in precedenza il mio primo maestro è stato Masino Azara, che mi ha seguito sul clarinetto dal 1988 al 1991, poi sostutito da Lorenzo Sanna, altra persona splendida che ricordo con piacere e anche un pò di tristezza, poi diciamo che ho proseguito più o meno da solo,anche se non posso non ricordare che per alcuni mesi, nel 1997-98, seguì la mia crescita Augusto Galleri, un caro amico che insegnava i rudimenti musicali ai ragazzini della banda.
Anche il saxofonista Tonino Mureddu mi ha trasmesso molto nei primi anni e con lui ho fatto la mia prima serata ufficiale in un locale, nel 1999.
Per il resto ho studiato "sui dischi", con tantissimi libri e ho partecipato ai seminari Jazz del 2002, con il grande saxofonista Tino Tracanna, per poi fare alcune lezioni di perfezionamento presso la scuola Birdland di Sassari nel 2003 con il giovane Marco Majore, musicista al tempo molto giovane ma preparato che mi diede dei consigli soprattutto sull'emissione, che migliorò notevolmente dopo il suo aiuto...recentemente ho fatto una lezione dal formidabile saxofonista jazz sassarese Massimo Carboni, con il quale ho un rapporto speciale e ci sentiamo colleghi, anche se la sua esperienza e preparazione è notevolmente superiore alla mia.
Tra l'altro, spero di poter riuscire a prendere altre lezioni da Carboni nei prossimi mesi per migliorare il mio linguaggio jazzistico.
Se devo specificare un pò gli studi, posso dire che mi esercito quasi regolarmente dal 1997 per varie ore al giorno sulla tecnica sia per quanto riguarda l'emissione del suono sia per la velocità dei passaggi e tutto il resto, poi cerco di applicare sui brani, jazz, pop e altro che mi passa per la testa o che mi serve per la professione, oltre ad ascoltare molta musica, soprattutto strumentale.
4.le prime esperienze e le prime esibizioni in pubblico
E' carino ricordare che nel 1992 ho eseguito il mio primo assolo di clarinetto con la banda musicale, in un brano classico...dal punto di vista professionale è invece giusto dire che ho iniziato nel 1999 con la prima serata in un ristorante al fianco di Tonino Mureddu, al tempo sapevo fare pochissime cose, ma dopo qualche mese ho iniziato a suonare con alcuni amici per il carnevale 2000 e nell'estate successiva ho suonato per diverse settimane al ristorante La cascatella a Tempio da solista o in duo...nello stesso periodo ho conosciuto dei bravi jazzisti di Perfugas che mi hanno introdotto con simpatia e pazienza nel mondo difficilissimo del jazz...
5.cosa pensi della musica live e se è vero che solo il live è musica
Suonare dal vivo è fantastico, nei periodi che ho carenza di serate e concerti soffro la mancanza del contatto con il pubblico, mi sento per certi versi solo e il riempire con la creazione di brani originali e lo studio a volte non basta, anche se certe situazioni sono indispensabili per la crescita professionale, infatti meno si fanno live più tempo ho da dedicare allo studio...la domanda "è vero che solo la musica live è musica" credo intenda il fatto che si assiste spesso a serate o concerti dove nessuno suona veramente o solo in parte, in questo senso è chiaro che si potrebbe affermare che sia così, in realtà credo che la musica possa essere prodotta, se con intelligenza e onestà, anche con computer o quant'altro, e ci sono esempi fantastici in questo senso. Ormai credo che la musica possa essere qualsiasi suono emesso, anche se percepito, a volte, come rumore, poi bisognerebbe vedere quale di questa musica ha valore artistico e quale invece no, ma diciamo che non sono un integralista da nessuna parte.
6.La tua prima cover e il tuo primo pezzo che hai scritto
La prima cover non saprei, forse con il sax uno dei primi brani imparati è stato When the saints go marching in, seguito dal ben più impegnativo In the mood!
Per quanto riguarda il primo brano scritto orignale, anche qui potrei dire che ho scritto dei pezzi già da quando avevo 9-10 anni, ovviamente non so che fine abbiano fatto e non credo che fossero il massimo musicalmente parlando (anche se non mi dispiacerebbe rivederli!).
In realtà il mio primo pezzo che si possa definire completo e musicalmente valido risale al 1999, ma l'ho finito soltanto nel 2008! S'intitola Vent'anni (nel '99 avevo 20 anni) e l'ho ripreso nove anni dopo quando lo studio dell'armonia mi ha permesso di completarlo nella parte appunto armonica oltre ad aver aggiunto una seconda parte melodica prima non prevista.
7.Chi sono i tuoi riferimenti tra i saxofonisti
I miei saxofonisti di riferimento iniziali sono stati Clarence Clemons, grande saxofonista solista di Bruce Springsteen e anche in alcuni brani di Joe Cocker e Zucchero (es. Unchain my heart e Con le Mani), Cris White dei Dire Streats e Sal Genovese, saxofonista italiano di gran classe che mi ha trasmesso la passione per il suono poderoso e melodico del sax tenore...
Ho poi conosciuto i jazzisti, da Coleman hawkins a Don Byas, Ben Webster, Sonny Rollins, Stan Getz, Dexter Gordon, Gato Barbieri...e poi Coltrane, Michael Brecker, David Murray, Bob Berg, Bob Mintzer, Pharoah Sanders, Albert Ayler, Jan Garbarek...
In sostanza, i punti di riferimento cambiano nel tempo, ma Coltrane, Albert Ayler, Gato Barbieri, Michael Brecker e Bob Berg e, ultimamente, James Carter, sono probabilmente quelli che mi hanno influenzato di più, su tutti Coltrane, il mio artista preferito.
8.Le tue ambizioni
Qui si entra in un campo forse un pò controverso...se da un lato vorrei espandere la mia vita artistica in varie parti del mondo, scrivere brani e presentarli un pò ovunque, suonare in diversi contesti e cercare di comunicare il più possibile con la musica, dall'altro mi ritrovo ad aver difficoltà ad uscire dalla mia situazione di saxofonista "gallurese", per vari motivi e a preferire la tranquilla e non troppo stressante e rapida vita di paese che quella della grande città.
Rimane comunque che l'ambizione massima attuale sia quella di suonare in situazioni sempre migliori dal punto di vista artistico (concerti e festival!), al di là del fattore economico che a volte può sembrare contraddittorio, e poi, soprattutto, avere una mia situazione musicale con la quale suonare in live i pezzi che ho scritto (sono tra i venti e i trenta) e inciderli in modo professionale su disco, quest' ultima diciamo è la cosa più difficile per via dei costi e della poca disponibilità dei musicisti a me vicini a intraprendere un discorso di questo tipo, questo senza polemica, è solo un dato di fatto dovuto a diversi fattori.
9.So che sei anche un valido pittore. Parlaci di questa tua passione
Per correttezza chiarisco subito che non sono un pittore ma un disegnatore, non so infatti usare i pennelli ma me la cavo con la matita e la penna bic, oltre ad aver fatto qualcosa con pastelli, sanguigna e carboncino..Che dire, anche in questa passione sono autodidatta, qui in modo totale, nel senso che ho sempre scarabocchiato da ragazzino, poi, un bel giorno, nel 1995, ho preso una penna bic e fatto dei piccoli quadri di paesaggi montani per la professoressa Paola Scano che aveva indetto una mostra per beneficenza e scuola (io, paradossalmente, ho fatto i geometri)...Il risultato fu talmente sorprendente per me e per tutti che ho preso delle matite e ho cominciato a sperimentare...poi, dopo qualche mese, ho acquistato un libro sul disegno della testa umana e da un giorno all'altro ho portato a scuola dei quadri di ritratti molto definiti con tanto di chiaro scuro ed espressività...mi pagai anche la gita scolastica vendendo diversi ritratti.
Per anni, anche quando ho inziato sul sax, il disegno è stata la mia prima passione e attività, ma poi via via hodiminuito l'interesse e soprattutto la pigrizia ha preso il sopravvento, così disegno a periodi, cioè da molti anni passano anche diversi mesi senza produrre niente (l'ultimo ritratto risale a giugno)...
Ho comunque sfruttato questa piccola capacità come ritrattista per alcune serate musicali in solo che rendevo più gradevoli (forse!), esponendo alcuni ritratti di grandi musicisti e tra giugno e luglio scorsi ho avuto la mia prima mostra a Olbia presso il JazzArtCafè, esponendo 17 quadri di grandi jazzisti, tutti eseguiti in chiaroscuro a matita e pennabic, quest'ultima una tecnica che utilizzo più spesso negli ultimi anni e che ho pensato di usare dopo aver visto alcuni quadri formidabili dell'amico Tomaso Pirrigheddu, lui sì grande artista della figura...
10.I gruppi con i quali hai suonato e suoni tutt'ora
Ho suonato e suono con tanta gente, quasi sempre amici, provo a ricordare le esperienze più importanti e longeve:
Con i Traffic Jam di Perfugas tra il 2000 e il 2002, suonavamo jazz standards e fusion, importanti per la mia crescita
Con l'amico Alberto Scavio in vari periodi tra il 2000 e il 2006.
Con i The Kangaroo tra il 2001 e il 2004 e poi nuovamente dal 2011.
Con il grande Vincenzo Murino tra il 2003 e il 2007 (oltre a qualche rimpatriata negli anni successivi).
Con i Jazz Market nel 2004 (Domenico Langiu alla batteria, Mario Ganau al piano- musicista fantastico, Renato Iandolo al basso), probailmente il gruppo jazz migliore che ho avuto e col quale avremmo potuto fare grandi cose...
Con i Detivi Banda, dal 1997 al 2011, formazione cambiata ogni anno che partecipava ai carnevali e poche altre manifestazioni, sempre con me e mio fratello protagonisti.
Con i Ghjnìa, tra il 2006 e il 2012, quartetto che suonava jazz, fusion, pop, latino, in un misto che ci ha permesso di esibirci in vari locali e piazze ma forse non ci ha inquadrato in uno stile specifico che potesse essere riconoscibile...rimane il gruppo più longevo che ho avuto e anche questo poteva dare di più.
Era composto, oltre me, da Domenico Langiu alla batteria, Roberto Acciaro al piano (con il quale ho collaborato e collaboro saltuariamente anche in altre situazioni) e Luca Moro al basso, sostituito lo scorso anno per alcune date da Renato Iandolo.
Con gli Sbandende, tra il 2010 e il 2012, gruppo di Olbia con amici con i quali suono tutt'ora occasionalmente
Attualmente suono con:
Tinto Brass Marching band, formazione da strada tra olbia e tempio
Elena Delussu, "cantantessa" di grandissimo talento e amica con la quale suoniamo da ormai tre anni.
Jazz Market, che hanno ripreso pochi mesi fa con Antonello Monteduro al pianoforte in sostituzione di Mario Ganau.
SwingTimeOrchestra, formazione di 8 elementi che riprende i brani dello swing cantato essenzialmente degli anni '50, da Fred Buscaglione a Frank Sinatra, Renato Carosone, Dean Martin ecc...
The Kangaroo, musica anni '60 italiana e napoletana e vari standards americani strumentali.
Occasionalmente con altri artisti e gruppi vari, oltre che in solo.
Ovviamente mi sembra il caso di dire che ho avuto la possibilità di suonare seppur solo una volta, con i grandissimi musicisti Massimo Manzi, Massimo Moriconi, Renato Sellani (nel 2007 al Concorso jazz Massimo Urbani di Camerino) e con Giovanni Mazzarino, Stefano Bagnoli e Aldo Vigorito (a Palermo al concorso jazz Enzo Randisi nel 2011), esperienze fantastiche, soprattutto la seconda.
11.Quante analogie esistono tra le tue emozioni di musicista e la vita che conduci?
Questa è certamente la domanda più interessante e anche la più difficile da rispondere in modo adeguato.
Io da anni vivo per la musica e utilizzo la musica per esprimere ogni emozione di vita, ogni situazione che capita, ogni sensibilità che assorbo.
La collaborazione con Mario Pischedda, (che fin qui non avevo segnalato solo perchè non è uno strumentista ma è un grande arttista e maestro di vita) e l'amicizia con l'intellettuale Riccardo Mura mi hanno permesso negli anni di liberarmi da certi preconcetti o alcune forme di autocensura e ho così via via sviluppato un mio linguaggio anche musicale sicuramente riconoscibile e che credo sia l'unica vera qualità che mi contraddistingue (mentre lascio a desiderare riguardo a precisione esecutiva e preparazione vera e propria)...
Hanno certamente influito in questo senso anche vari artisti al di fuori della musica tra i quali Pier Paolo Pasolini e soprattutto Gian Marìa Volontè, oltre alla visione di vari vecchi documentari che mi hanno portato a pensare che la storia non cambia, ma cambiano solo i protagonisti.
Così quando suono musica Jazz o Sperimentale, quando scrivo un brano, tutto quello che viene fuori è condizionato dalle esperienze di vita e da ciò che mi circonda, soprattutto, negli ultimi anni, dalle relazioni sociali umane, da ciò che "accade".
Diciamo che la mia sensibilità musicale si è notevolmente sviluppata di pari passo con la sensibilità sociale e la sofferenza per ogni fatto di cronaca, per ogni ragionamento pregiudiziale, per ogni situazione di sopraffazione di una parte verso un'altra, mi porta a esprimere musica in vari modi, a volte con rabbia (soprattutto in passato), a volte con malinconia e, peggio, rassegnazione (soprattutto negli ultimi anni).
Per avere un'idea almeno generale di queste espressioni, sarebbe utile ascoltare i miei due brani Intolleranza scritto nel 2011 e Assenza e Ricordo, scritto tre mesi fa.
Ovviamente la musica servirebbe anche per esprimere gioia, a volte riesco ad utilizzarla anche per questo ma non troppo spesso.
12.A chi senti di dire grazie
Se dovessi nominarli tutti dimenticherei qualcuno di sicuro, e lo farò, è inevitabile, quindi ecco questi nomi, alcuni già segnalati.
Per diversi motivi:
Mio padre
Mia madre
Mio fratello
Mio Padrino
Valentina
Mario Pischedda
Riccardo Mura
Elisabetta Grassi
Gianfranco Lattuneddu
Marìa Calafati
Zala
Vincenzo Murino
"zio" Masino Azara
"zio" Lorenzo Sanna
"zio" Augusto Galleri
Domenico Langiu
Marco Majore
Massimo Carboni
Ottavio Cocco
Stefano Mannazzu
Alessandro Muzzu
Giovanni Masu
Paolo Bellu
Antonello Russino
Roberto Acciaro
Piero Spezzigu
Luca Loi
Pier Paolo Accogli
Link You tube
http://www.youtube.com/user/Danyartsax
Assenza e ricordo, scritto dopo la morte di Antonio Cusseddu e dedicato a tutti i familiari e conoscenti di una persona cara (qualunque essa sia)
http://www.youtube.com/watch?v=WjZQfmnN ... iJYGO9o3pA
ho anche il myspace ma non è granchè, lo seguo poco perchè diventato molto lento
https://myspace.com/danielericciu
pagine jazzitalia
http://www.jazzitalia.net/sarannofamosi ... jBQ59K8lht
quadri
http://www.jazzitalia.net/VisArtista.as ... jBRDNK8lhs